SALUTE E BENESSERE

Boom di allergie alimentari in Europa
Patologia raddoppiata negli ultimi 10 anni. I consigli degli esperti per le neomamme

In Europa 17 milioni di persone, di cui 3,5 milioni di bambini, soffrono di allergie alimentari. Numeri quasi raddoppiati rispetto a dieci anni fa quando il problema riguardava 9 milioni di cittadini del Vecchio Continente. Le ammissioni in ospedale per serie reazioni allergiche ai cibi sono aumentate di sette volte nell'ultimo decennio. In Italia, i pazienti sono circa 2 milioni, 570mila con meno di 18 anni.
Linee guida - Per i pazienti, ma anche per i medici e per gli insegnanti, per i produttori alimentari e per i ristoratori, arrivano le prime Linee guida al mondo per affrontare la gestione delle allergie alimentari. Allo studio anche la possibilità di addestrare i gestori dei ristoranti ad affrontare una eventuale crisi allergica grave per potere utilizzare l'adrenalina così come si sta facendo già per l'uso del defibrillatore.
Queste direttive sono state presentate a Milano dall'European Academy of Allergy and Clinical Immunology (Eaaci) durante il World Allergy Asthma Congress che la Società europea ha organizzato assieme alla World Allergy Organization (Wao), il documento offre indicazioni per quanti ne soffrono ma anche per coloro che se ne debbono occupare, con particolare spazio alle donne in attesa, che per la prima volta hanno a disposizione indicazioni chiare e complete per la prevenzione delle allergie alimentari nei bambini.
Consigli per le gestanti - Maria Antonella Muraro, responsabile del Centro di riferimento regionale per lo studio e la cura di allergie e intolleranze alimentari del Dipartimento di Pediatria dell'Università di Padova, ha spiegato: "Le ricerche solo in parte confermano le “credenze” che circolano sull'argomento. E' vero, per esempio, che l'allattamento esclusivo al seno fino al quarto o al sesto mese ha un effetto di prevenzione, ma non sembra utile per la donna in attesa o che allatta evitare determinati alimenti. Quando il latte materno non è disponibile o sufficiente, nei bambini a maggior rischio (per esempio con genitori o fratelli che hanno sviluppato allergie o asma) si raccomanda di utilizzare nei primi 4 mesi del latte artificiale dai provati effetti ipoallergenici, basati su latte vaccino idrolizzato. Passato il quarto mese, l'esposizione ad alimenti potenzialmente allergenici (ad esempio latte o uova) non aumenta il rischio di sviluppare allergie o intolleranze. Non è invece necessaria nessuna restrizione durante la gestazione e l'allattamento, le madri in attesa possono seguire una dieta normale".
(www.tgcom24.mediaset.it)

 


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