SALUTE E BENESSERE

Diciture salutistiche: margarina batte extravergine d'oliva 7 a 3, il vantaggio favorito da nuove ricerche
Le margarine di nuova generazione possono essere più salutari dell'olio extravergine d'oliva? La risposta è sì, almeno se ci limitiamo a un conteggio delle indicazioni salutistiche che i due alimenti possono vantare sulla base del regolamento comunitario 432/2012.
 
Le margarine battono l'olio extravergine d'oliva 7 a 3. Esaminando nel dettaglio le diciture autorizzate dalla norma notiamo che le sette indicazioni relative alle margarine di nuova generazione riguardano esclusivamente il mantenimento del livello normale del colesterolo. Ad esplicare questa azione benefica sarebbero l'acido alfa linolenico, gli omega 3 eventualmente aggiunti, l'acido linoleico, l'acido oleico, gli steroli vegetali, un ridotto contenuto di acidi grassi saturi e infine il corretto rapporto tra acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi.
Il panorama delle virtù benefiche che le bottiglie di extravergine possono riportare sull'etichetta, comprende oltre i vantaggi per il colesterolo anche la protezione dallo stress ossidativo.
La prima riguarda: “i polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo”. La frase  si riferisce ai polifenoli  specifici dell'extravergine, come tirosolo e idrossitirosolo, in grado di proteggere dai radicali liberi e dall'ossidazione, prevenendo l'invecchiamento. Le altre due indicazioni riguardano il contenuto di vitamina E, molto elevato nell'extravergine, da cui la possibilità di scrivere “la vitamina E contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo” . C'è infine una frase riferita al contenuto di steroli vegetali che, come abbiamo già visto per le margarine, “contribuiscono al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue”.
A favorire il mondo delle margarine ci sono alcuni lavori scientifici compiuti nell'imminenza dell'esame studio della pratica da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e quindi dell'emanazione del regolamento. L'Università di Copenhagen indica sulla base di uno studio durato condotto su 100 persone e durato sei settimane, che un consumo moderato di condimenti spalmabili, a basso contenuto di grassi trans e spesso addizionati con steroli, Omega 3 e vitamina D (come nel caso delle nuove margarine), abbasserebbe il contenuto di colesterolo LDL e migliorerebbe i parametri relativi ai rischi cardiaci.
Questo studio, confermato anche dalla Scuola di Sanità Pubblica di Harvard, avrebbe convinto l'Efsa più delle decennali ricerche sulla dieta mediterranea, iniziati da Keys negli anni 1970, sull'olio extra vergine d'oliva che attribuiscono al condimento le proprietà anti-infiammatorie, la normale funzionalità del tratto gastro intestinale, il mantenimento di adeguate concentrazioni di glucosio nel sangue.
Il risultato finale è in linea con una tendenza adottata nel 2003 dall'Organizzazione mondiale della sanità, che nelle linee guida nutrizionali, considerava l'olio extravergine d'oliva uno dei tanti oli vegetali. E' significativa l'assenza di indicazioni salutistiche a favore dell'extravergine nel rapporto tra acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi per ragioni esclusivamente burocratiche ( il regolamento del 2006 (Reg. Ce 1924/2006) fornisce un valore soglia senza distinzione tra un prodotto naturale, come è il succo d'oliva, estratto unicamente attraverso procedimenti meccanici e altri prodotti, quali miscele di diversi oli vegetali, che subiscono trattamenti tecnologici per giungere ai livelli desiderati di acidi grassi saturi e insaturi).
Sarà un caso ma il Dipartimento statunitense dell’Agricoltura ha varato, nello stesso periodo, il nuovo programma di educazione alimentare nelle scuole, con la first lady Michelle Obama in qualità di “testimonial”. Nel testo si raccomanda di privilegiare i grassi a base di oli vegetali, includendo le nuove margarine. I precedenti programmi hanno sempre evitato di far riferimento alle margarine che, a causa dell'elevato tenore in olio di palma o di cocco, erano ricche di acidi grassi saturi, oltre a contenere acidi grassi trans, notoriamente nocivi per la salute. Le margarine di nuova generazione ovviano a questi problemi e hanno così ricevuto l'ufficiale benedizione del governo statunitense.
(Alberto Grimelli - www.ilfattoalimentare.it)

 


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