SALUTE E BENESSERE

Balduzzi, più frutta nelle bibite per prevenire obesità infantile


In riferimento all’articolo apparso su Repubblica sul recente provvedimento legislativo che ha innalzato il contenuto minimo di frutta nelle bibite ed alle proteste sollevate, per bocca del direttore di Assobibe David Dabiankov, da talune aziende alimentari che auspicano che l’UE blocchi la norma, il Ministro della Salute Renato Balduzzi dichiara: “Trovo alquanto singolare che una Associazione si preoccupi di tutelare soltanto gli interessi economici dei propri associati senza tener conto dei possibili vantaggi, in termini di salute, per i consumatori dei loro prodotti. Ritengo che, in questi anni, i produttori di bibite, rese appetibili con aggiunta, talvolta eccessiva, di zuccheri o dolcificanti, avrebbero potuto e dovuto innovare e riformulare i loro prodotti per contribuire al miglioramento nutrizionale degli stessi, cosa che peraltro è già avvenuta con impegni sottoscritti da altre Associazioni di produttori di alimenti”.
La disposizione in questione mira ad introdurre misure in linea con l’azione della Commissione europea per la promozione di più corretti stili di vita anche in ambito alimentare, enunciata nel Libro bianco della Commissione Europea “Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità" del 30 maggio 2007, e ribadita nella Risoluzione del Parlamento europeo del 9 ottobre 2008 "Un impegno comune per la salute: Approccio strategico dell'Unione europea per il periodo 2008-2013", che invita la Commissione a fare della malnutrizione, insieme all'obesità, una priorità chiave nel campo della salute.
Le azioni del Ministero della Salute sono volte ad interrompere il crescente aumento del numero dei bambini obesi con percentuali che arrivano in qualche Regione anche oltre il 40% della popolazione infantile. Dall’Indagine Okkio alla Salute 2010 promossa nell’ambito del programma europeo “Guadagnare salute”, si evince che rispetto ai dati del 2008 non si è incrementato il consumo di frutta e verdura nei bambini della terza classe primaria (23% non consuma quotidianamente frutta o verdura), mentre è aumentata la fruizione di bevande zuccherate e/o gassate passando dal 41% al 48%.
In tale contesto, la norma proposta introduce una misura concreta per la promozione di un’alimentazione più sana, nell’ottica della diffusione nella popolazione di corretti stili alimentari. Quindi si è proposto un aumento della percentuale di frutta dal 12 al 20 per cento nelle bevande che, per denominazione di vendita, sono percepite come prodotti in grado di fornire un contributo nutrizionale positivo in virtù della presenza di frutta. A livello di normativa europea di riferimento si precisa che nulla dispone riguardo alla percentuale di succo di frutta che deve essere presente nelle bevande, per cui risponderemo all’Unione Europea che il provvedimento mira a tutelare i bambini che sono consumatori di queste bevande che apportano “calorie vuote” senza impedire la libera circolazione di altri prodotti.
Il consumatore, in definitiva, con una corretta informazione ed etichettatura, avrà la possibilità di scegliere tra bevande in cui la percentuale di frutta è minima o quelle che contribuiscono all’apporto di nutrienti di qualità.
Lo si legge in un comunicato del Ministero della Salute. (www.agenparl.it)


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