SALUTE E BENESSERE

Apertamente 2012: il gusto fa scuola
Federalimentare e Miur insieme per l’educazione alimentare con gli studenti italiani nel cuore della produzione alimentare

Oltre 50 aziende alimentari su tutto il territorio nazionale aperte a migliaia di studenti delle scuole italiane. Sono i numeri di “Apertamente 2012 – Il gusto fa scuola”, iniziativa targata Federalimentare in collaborazione con il MIUR che farà toccare con mano ai ragazzi il gusto, la sicurezza e la qualità nutrizionale dei prodotti alimentari italiani.
Apertamente è parte del protocollo siglato a luglio tra Federalimentare e MIUR
che ha già portato l''insegnamento dell''educazione alimentare nelle scuole ed ha l''obiettivo di rendere i giovani pienamente consapevoli dell''importanza di seguire corretti stili di vita
in una fase cruciale del loro sviluppo fisico e intellettuale.
Ferrua, presidente Federalimentare: “Unire alla teoria dell''educazione alimentare l''esperienza diretta di scoprire come nascono gli alimenti, conoscerne le materie prime e imparare
a leggere l''etichetta nutrizionale... Sono tutti strumenti che permetteranno ai giovani
di compiere scelte consapevoli e salutari.”
Un''interazione tra mondo scolastico e industria alimentare che porti l’insegnamento dell''educazione alimentare nelle scuole italiane, con l''obiettivo di rendere i ragazzi pienamente consapevoli dell''importanza di seguire corretti stili di vita. È l''idea alla base della collaborazione tra MIUR – Ministero dell''Istruzione Università e Ricerca e Federalimentare, che trova una nuova, importante concretizzazione grazie a “Apertamente – Il Gusto fa scuola”, iniziativa che per una settimana apre al pubblico le industrie alimentari del Paese e che quest''anno sarà interamente dedicata agli studenti delle scuole italiane. Che scopriranno così come nascono gli alimenti che portiamo in tavola tutti i giorni visitando direttamente i luoghi della loro produzione.

OTTO GIORNI PER FAR CONOSCERE AI GIOVANI COME NASCONO I PRODOTTI ALIMENTARI ITALIANI
Giunta quest''anno alla sua 5a edizione, Apertamente è declinata quest’anno nel concept “Il gusto fa scuola” e vedrà coinvolte, dal 17 al 26 novembre 2012, oltre 50 tra le più importanti imprese del comparto alimentare distribuite sull’intero territorio nazionale, che apriranno i loro stabilimenti a circa 10mila studenti delle scuole italiane, con l’intento di sottolineare il contributo e l''impegno quotidiano dell''industria alimentare per garantire sulle nostre tavole alimenti sani, buoni e sicuri, all’insegna della qualità e della responsabilità. L''iniziativa è promossa da Federalimentare e dalle associazioni di categoria ad essa aderenti in collaborazione con il MIUR ed è patrocinata dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Apertamente si inserisce in un percorso didattico già intrapreso da tempo dall''industria alimentare con le scuole. Uno studio Format Research/Federalimentare rivela che circa un terzo delle aziende alimentari italiane (32,0%) è stato coinvolto in attività didattiche di educazione alimentare e quasi la metà di queste, il 45,5%, - ha comunque accolto studenti all’interno delle proprie aziende per le stesse finalità. Gli studenti accolti nelle aziende alimentari sono compresi in prevalenza nella fascia di età tra gli 11 e i 13 anni (40,0% dei casi) e fra i 14 e i 18 anni (44,3%), ma le iniziative didattiche hanno coinvolto anche bambini più piccoli dai 6 ai 10 anni (15,7%). “Con Apertamente - afferma Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare – vogliamo far toccare con mano a bambini e ragazzi delle scuole italiane il nostro impegno quotidiano per trovare una sintesi sempre più avanzata tra il gusto, la sicurezza e la qualità nutrizionale. Raccontare ai giovani come nasce il cibo che portiamo in tavola, le sue materie prime e la lettura dell''etichetta nutrizionale permetterà loro di compiere scelte consapevoli e salutari.”

IL PROTOCOLLO FEDERALIMENTARE-MIUR
L’iniziativa è uno dei punti qualificanti del protocollo siglato tra Federalimentare e MIUR lo scorso 25 luglio e rientra tra le azioni di educazione alimentare previste dall’accordo. MIUR e Federalimentare sono infatti fermamente convinti che l’unica via per combattere il sovrappeso e l’obesità, fenomeni presenti in Italia che hanno un impatto negativo sulla salute e sulla qualità della vita, risieda nell’educazione alimentare, abbinata ad un’adeguata attività fisica, da realizzare attraverso la diffusione di una corretta cultura dell’alimentazione e dello sport a partire dai docenti fino ad arrivare alle famiglie tramite i ragazzi stessi. L’industria alimentare italiana ha finanziato per oltre un milione di euro due cicli di corsi rivolti ai referenti regionali e provinciali e ai docenti delle scuole secondarie di primo grado tenuto da storici dell’alimentazione, dirigenti scolastici, dietologi, tecnologi, esperti di diritto alimentare – coinvolgendo circa 900 docenti nel primo ciclo svoltosi lo scorso gennaio e altrettanti in quello che si terrà il prossimo gennaio - l’implementazione di strumenti digitali e tecnologici a supporto della didattica – in primis il sito www.ilgustofascuola.it – e la partecipazione di migliaia di studenti alla quinta edizione di Apertamente – il gusto fa scuola.

GLI IMPEGNI VOLONTARI DELL’INDUSTRIA PER I GIOVANI
Il sistema dell’industria alimentare italiana ha ribadito inoltre nell’accordo gli impegni assunti nei riguardi di bambini e ragazzi, i cui costi medi annui nel triennio 2009-2011 sono stati pari a circa 300 milioni di euro. In particolare:
Riformulazione dei prodotti: riduzione o eliminazione di acidi grassi trans, zuccheri, grassi saturi e sale tramite attività di ricerca, ricettazione e ingredientistica con l’introduzione di 4.200 prodotti nuovi o riformulati e il riporzionamento di 3.600 prodotti;
Rinuncia ai distributori automatici di prodotti dolciari e bevande analcoliche nelle scuole primarie e secondarie di primo grado;
Promozione dell’attività fisica tramite corsi di formazione, materiale didattico, visite aziendali, campagne di prevenzione dell’obesità;
Prevenzione dei comportamenti a rischio tramite campagne di sensibilizzazione sull’abuso di alcol e la guida sicura.
L’accordo prevede anche una maggiore interazione tra mondo scolastico e universitario e l’industria alimentare, attraverso il sostegno alle convenzioni con le associazioni di categoria e le imprese, interventi formativi del personale scolastico con un costante scambio di esperienze con il sistema produttivo, progetti di alternanza scuola-lavoro e lo sviluppo di ricerche e iniziative comuni sull’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica.

MIUR E FEDERALIMENTARE INSIEME PER LA RICERCA
Il protocollo prevede infine una forte interazione tra industria e mondo della ricerca, con una serie di attività a carico del sistema associativo e delle aziende, che ha già portato a un primo importante risultato nella ricerca tecnologica in campo agroalimentare. Federalimentare ha coordinato insieme a Aster (Consorzio tra Regione Emilia Romagna, Università, Enti di ricerca, e Associazioni Imprenditoriali) la partecipazione del sistema italiano delle imprese alimentari al cofinanziamento per circa 24 milioni di euro dei 4 progetti su nutrizione, sicurezza, sostenibilità e produzione del bando del MIUR Cluster Agrifood Nazionale. Sono 77 i soggetti, tra imprese, distretti tecnologici, Università ed enti di ricerca, parchi scientifici e tecnologici che partecipano al Cluster attivamente. Il valore complessivo dei progetti presentati è pari a 47,5 milioni di euro.

L''ERA RATATOUILLE: PICCOLI CHEF CRESCONO… QUANDO I FIGLI CUCINANO PER I GENITORI
L''iniziativa targata MIUR-Federalimentare arriva al momento giusto: una ricerca di 10 anni fa rivelava che erano più numerosi i bambini capaci di usare un videoregistratore di quanti fossero in grado di cuocere un uovo o preparare da soli una sana merenda. Ma nell''era di smartphone e touch screen le cose sono cambiate. Dalla metà degli anni 2000 si sta affermando, in Europa ma non solo, la tendenza a rivolgere direttamente ai bambini iniziative di cultura nutrizionale o corsi, libri e videogiochi con al centro la cucina e la gastronomia. Insomma, la Ratatuille-mania sta dando i suoi frutti e i bambini sono sempre più interessati a tutto ciò che ruota intorno alla cucina e alle pentole. E se il governo inglese ha coinvolto, già nel 2004, lo chef Jamie Olivier per promuovere la campagna “Feed me better” e l''Unione Europea ha lanciato con l’associazione di chef stellati Euro-toques il progetto EU Mini-chefs, anche in Italia, complice il moltiplicarsi di corsi di cucina per i più piccoli, riviste dedicate e programmi tv con protagonisti bambini tra i fornelli, ormai i ragazzi che cucinano non sono più una rarità.
Moda, divertimento o abitudine dettata da una società che cambia, secondo elaborazioni del Centro Studi Federalimentare su dati ISTAT-Gpf, 1 teenager italiano su 2 esprime il desiderio di preparare pranzo e cena. E, il più delle volte, lo fa. Addirittura, 1 adolescente su 10 prepara un pasto per la mamma che, complice il lavoro, non ha più il tempo di cucinare.

DUE RAGAZZI SU 10 SALTANO LA PRIMA COLAZIONE
Eppure, diversi indizi mostrano che questa rivoluzione culturale è lontana dall''essere consolidata e che serve un passaggio Secondo uno studio pan-europeo deteniamo un triste primato nell''Europa a 25: in Italia almeno 2 ragazzi su 10 (19%) tra i 6 e i 17 anni non consuma la prima colazione, il pasto più importante della giornata. Dato confermato da un''indagine dell''Università degli Studi Milano-Bicocca, condotta in Lombardia su 3000 giovani tra i 14 e i 17 anni. Che aggiunge elementi tutt''altro che incoraggianti: 1 ragazzo su 4 non consuma mai o saltuariamente frutta e verdura, salta almeno un pasto a settimana, la metà mangia 2 o 5 volte a settimana davanti alla tv o al pc e quasi l’80% dichiara di mangiare pesce molto raramente o mai. C''è addirittura un 30% che disconosce la dieta mediterranea, reputandola, erroneamente, una cura ricca di grassi animali o - nel 21% dei casi - una dieta “che si fa al mare, a base di pesce”.

ALIMENTARE, UNO SBOCCO PROFESSIONALE PER GLI ADULTI DI DOMANI
Peraltro, l''educazione alimentare unita alle visite in azienda possono costituire anche un primo passo per far scoprire ai giovani le molteplici opportunità professionali legate alle più svariate specializzazioni del settore alimentare italiano. Una recente analisi di Format Research su dati Excelsior-Unioncamere ha fatto emergere come, tra le più papabili “professioni del domani”, spuntino figure come il nutrizionista o il manager della sostenibilità (che opera per cambiare il modo di fare impresa introducendo innovazione), o ancora il designer o arredatore per il food o l''analista del gusto (che guida la produzione, la valorizza, degusta, orienta il mercato, comunicando e promuovendo cibi e bevande e la loro immagine).
(www.federalimentare.it)




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