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Tuttofood, Maoddi (Consorzio Pecorino Romano): per lobby del latte uso ‘parmesan’ e ‘romano’ sono ‘nomi comuni’ 
“tenere alta la guardia su italian sounding”

“Siamo ben lungi dallo sconfiggere la contraffazione del nostro made in Italy o, peggio, il fenomeno dell’Italian sounding. Infatti, mentre cerchiamo di affermare le nostre denominazioni in tutto il mondo, c’è chi svolge un’attività di tutela al contrario, a tutto vantaggio delle imitazioni: è il caso della potentissima lobby del latte statunitense, che si è addirittura consorziata in nome della ‘tutela dei nomi comuni’. Lo ha detto oggi al Tuttofood di Milano, il presidente del Consorzio del Pecorino Romano, Gianni Maoddi.
“Il consorzio – ha denunciato Maoddi – è il CCFN, il Consortium for Common Food Names (Consorzio per i Nomi Alimentari Generici), presieduto dal presidente della BelGioioso Errico Auricchio, e sostiene la legittimità di produzioni estere come il Romano o Parmesan, a parer loro denominazioni alimentari generiche”.
Il Consorzio statunitense in questione è nato circa un anno fa e vi figurano il direttore esecutivo Jaime Castaneda (manager di  forte esperienza in materia di WTO), l’associazione statunitense dei produttori del latte NMPF (circa 32mila produttori), l’USDEF (organizzazione che rappresenta gli interessi statunitensi sull’export di produttori latte, cooperative e industrie private lattiero casearie, oltre agli esportatori), l’IDFA (l’associazione internazionale lattiero casearia che esprime oltre l’85% di latte, formaggio e gelato prodotto e venduto negli USA) ma anche l’American Cheese Society e il californiano Wine Institute.
Per il presidente Maoddi: “Occorre alzare la guardia in difesa degli interessi del made in Italy, per evitare di ritrovarci a fare i conti con gruppi di pressione attrezzati e molto potenti come quello americano, che contesta con fior di giuristi la protezione di alcune denominazioni che a loro avviso sono divenute generiche. Il presidente del Consorzio Usa – ad esempio - è titolare di un’azienda, la BelGioioso, che propone in tutto il mondo un ‘Romano’, con la bandiera italiana in evidenza, fatto con latte di mucca e non di pecora.
La posizione di mercato del CCFN risulta chiara, come riporta la sua stessa brochure: “Molti prodotti alimentari identificati da nomi comuni sono consumati in tutto il mondo. Questi prodotti arrivano da più regioni geografiche e rappresentano volumi significativi. Esempi di nomi comuni sono: Asiago, Brie, Camembert, Cheddar, Edam, Emmental, Feta, Fontina, Gorgonzola, Gouda, Grana, Gruyere, Havarti, Montery Jack, Mozzarella, Münster, Neufchatel, Parmesan, Pecorino, Provolone, Ricotta e Romano. Sono solo alcuni dei molti prodotti che sono stati commercializzati con denominazioni comuni. È ingiusto e inappropriato permettere un monopolio su questi nomi che da tempo sono diventati di pubblico dominio”.
 “Dal canto nostro – ha concluso il presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop - oltre a denunciare le ripetute violazioni – che nel caso del Pecorino sottraggono al mercato circa 300 milioni di euro l’anno - alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione, stiamo elaborando un progetto pluriennale di registrazione a livello mondiale del marchio commerciale “Pecorino Romano”. A ciò affiancheremo un’azione di controllo costante in ambito internazionale sull’uso del marchio Pecorino o di denominazioni e prodotti simili. Dopo aver registrato il marchio presso l’OMPI (Organizzazione Mondiale per la proprietà intellettuale) e nei mercati chiave come Benelux, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Canada e Usa, ora lo registreremo presso gli uffici governativi “marchi e brevetti” di diversi Paesi chiave, cominciando da mercati emergenti come Singapore e il Brasile, su cui già ci siamo attivati”. Nel mirino delle registrazioni ci sono anche Australia, Nuova Zelanda, Argentina e Giappone.

Il Consorzio Pecorino Romano si trova al Tuttofood al Pad. 24 stand M07 N10

Per contatto:
interCOM per ufficio stampa Consorzio Pecorino Romano
Ilaria Koeppen 334.3486392 koeppen@agenziaintercom.it
Simone Velasco 3395818511 simovela@gmail.com 


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