QUALITA'

Alimenti, in Australia la carne è tracciata elettronicamente
Il sistema, tra i migliori a livello globale, è stato sviluppato nel 1997 e adottato obbligatoriamente da tutti gli stati australiani dal 2005

Un micro processore impiantato nell'orecchio dell'animale, per tracciare la provenienza delle carni. Succede in Australia che ha adottato il sistema di tracciabilità elettronica e di identificazione del bestiame che facilita lo scambio di informazioni sull'intero ciclo di vita degli animali. Il sistema, tra i migliori a livello globale, è stato sviluppato nel 1997 e adottato obbligatoriamente da tutti gli stati australiani dal 2005. Si tratta di una vera e propria ''forma di assicurazione'' spiega all'Adnkronos, Nigel Gosse di Meat & Livestock Australia (Mla), associazione degli industriali della carne australiani che si occupa del marketing e della ricerca di nuovi mercati per il settore, con l'obiettivo di incrementare la domanda, preservandone la sostenibilità.
''Tutta la carne australiana è sicura, gustosa ed è adatta ad una buona alimentazione'' e i consumatori possono stare tranquilli perché il sistema ''offre la possibilità di tracciare la carne e risalire all'animale e all'allevamento dal quale proviene''. Tecnicamente, spiega Gosse, ''questo sistema è integrato e segue tutta a catena di produzione. La tracciabilità comincia con un tesserino nell'orecchio dell'animale che è presente fino alla vendita''. Tutti gli spostamenti vengono poi registrati ''in una dichiarazione nazionale''.
Lo scambio di informazioni è immediato perché questi processori sono in grado di comunicare con un lettore a distanza, senza un collegamento fisico. Questo consente di velocizzare i controlli e, in breve, di risalire all'intero ciclo di vita degli animali. In Italia, invece, il sistema di tracciabilità non è elettronico ''perché a livello comunitario si sta ancora discutendo dei costi'' spiega il segretario generale di Assocarni, Francois Tomei.
Nel nostro paese, però, aggiunge, ''esiste un sistema di tracciabilità dal 2000 che consente di risalire al singolo animale. Quindi in qualsiasi momento, possiamo sapere quella carne da quale animale è stata ottenuta. I consumatori possono accedere a questi dati attraverso la banca dati nazionale''.
Attualmente questo sistema ''si sta ulteriormente perfezionando'' e i sistemi elettronici che ''esistono a livello volontario, sono in fase di implementazione sul territorio comunitario'' conclude Tomei. L'affidabilità delle carni australiane è una garanzia anche per i consumatori italiani visto che l'Australia è il più grande esportatore al mondo di carne rossa e l'Italia rappresenta il terzo grande mercato delle carni bovine australiane. Basti pensare che da gennaio a settembre 2013, l'Italia ha importato 2.862 tonnellate di carne australiana.
Grazie ad una collaborazione fra Inalca, del gruppo Cremonini e Meat and Livestock Australia, i clienti Roadhouse Grill per tutto il mese di novembre potranno degustare due nuovi prodotti di carne alla griglia provenienti da allevamenti australiani. L'Inalca, spiega Augusto Cremonini, general manager purchasing & development Cremonini Group, ''è da sempre impegnata nella valorizzazione della filiera zootecnica italiana che garantisce però solo il 50% del fabbisogno nazionale di carni bovine. Per questo negli anni, oltre ad impegnarci in una serie di iniziative finalizzate ad aumentare il livello di autosufficienza del nostro paese, abbiamo sviluppato molteplici relazioni internazionali per garantire un approvvigionamento di alta qualità''. (www.adnkronos.com)



Questo sito web utilizza solo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento. Per saperne di pił
Torna all'indice di ASA-Press.com