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Agricoltura: Moria api, Ue limiterà uso pesticidi neonicotinoidi
Commssario Borg: Misure vincolanti su base principio precauzione

Il commissario europeo alla Salute e protezione dei consumatori, Antonio Borg, ha annunciato oggi a Bruxelles, durante il Consiglio Agricoltura dell'Ue, "un serie di misure legislative ambiziose", che saranno "giuridicamente vincolanti, ispirate dal principio di precauzione, ma anche da quello di proporzionalità", per limitare l'uso di alcuni pesticidi della famiglia dei neonicotinoidi, e in particolare quelli contenenti i principi attivi clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid (attualmente l'insetticida più usato nel mondo). I neonicotinoidi sono da tempo accusati di avere un impatto diretto sul preoccupante fenomeno della moria delle api in Europa e Nordamerica, dove le colonie vendono decimate con perdite fino al 30% all'anno.
Borg ha chiarito che non vi sarà un'interdizione totale (che, ha detto, "non sarebbe giustificata") dell'uso agricolo di questa classe di insetticidi. Le misure saranno basate sulle conclusioni di un recente rapporto dell'Efsa (l'Autorità Ue di sicurezza alimentare di Parma), che hanno "confermato gravi rischi legati all'uso di tre neonicotinoidi su diverse importanti colture presenti nell'Ue". Le misure, ha riferito una fonte della Commissione, verranno presentate agli Stati membri e discusse durante il Comitato Ue sulla catena alimentare di giovedì prossimo, 31 gennaio.
E' fortemente probabile che la Commissione proponga limitazioni d'uso dei neonicotinoidi per le colture che, secondo l'Efsa, presentano il più alto rischio di esposizione per le api: mais, colza, girasole e cotone, ma non barbabietole, patate, orzo e altri cereali. L'Esecutivo Ue, inoltre, potrebbe proibire l'uso di questi pesticidi nella semina per mezzo di macchine pneumatiche che 'sparano' le sementi 'conciate' nel suolo sollevando polveri altamente tossiche per le api.
L'Italia ha già proibito dal 2008 l'uso di questi pesticidi sistemici, ma con decreti temporanei (rinnovati ogni anno da tutti i governi successivi, con bella coerenza 'bipartisan') e solo per le colture di mais. In Italia è stata anche lanciata un'iniziativa di monitoraggio (Apenet), che ha messo in luce una significativa riduzione della moria delle api dopo l'introduzione della misura. Divieti nazionali simili sono stati decisi anche dalla Germania (dal 2008 sul mais), dalla Francia (nel 2012 sulla colza, ma anche precedentemente con altri divieti poi revocati), e nel 2011 dalla Slovenia su tutte le colture.
"L'Italia - ha detto il ministro delle Politiche agricole Mario Catania, a margine del Consiglio in corso a Bruxelles - ha dimostrato di avere già su questo dossier una sensibilità indiscussa: non ci sono dubbi sulla nostra posizione a questo riguardo". Comunque, ha aggiunto, "bisognerà sentire anche il Ministero della Salute". (www.lastampa.it)


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