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Poco riciclo materie prime, Italia ne 'mangia' 1 mld ton anno
Remedia lancia sfida 'economia circolare', in Ue potenziale alto

In Italia dovremmo utilizzare 360 milioni di tonnellate di risorse di materie prime all'anno ma attualmente ne 'bruciamo' 640 milioni in più, arrivando a un miliardo di tonnellate. Una sfida, quelle del recupero delle materie prime, lanciata da Remedia - tra i principali Sistemi collettivi italiani no-profit per la gestione ecosostenibile dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) - che per quanto tecnologica appare ancora troppo 'silenziosa', vista l'importanza del riciclo per "un'economia sostenibile", per ridurre i rischi di approvvigionamento dell'industria.
Nel corso del convegno 'Hi tech e Ambiente' - organizzato a Roma proprio da Remedia, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile - si è fatto il punto della situazione, a livello internazionale ed europeo, sulla costruzione di "un'economia circolare", di cui il riciclo dovrebbe essere lo "strumento fondamentale". In base a una stima recente l'Unione europea potrebbe ridurre la quantità di materie prime necessaria a far girare l'economia di circa il 25%, a parità di produzione, entro il 2020. E i benefici riguarderebbero sia la crescita del Pil che l'occupazione, con la creazione fino a 2,8 milioni di nuovi posti lavoro. Attualmente in Europa vengono raccolte 10 milioni di tonnellate di Raee ma solo 3,5 sono riciclate in modo corretto.
Passando dal 33% all'80%, per esempio, la potenzialità economica del settore potrebbe arrivare a produrre almeno 1 miliardo di euro di valore in recupero dei materiali. Che è poi quello che più o meno viene chiesto dalla nuova direttiva (entro il 2019 riciclo per l'85% dei Raee generati). (www.ansa.it)


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