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Inflazione: Copagri, agricoltura si fa carico del contenimento

A ottobre l'inflazione rallenta su base tendenziale dallo 0,9% di settembre allo 0,8% ed è ancora una volta l'agricoltura a farsi carico di tale contenimento. Questo il commento di Copagri, che spiega che i prezzi dei beni alimentari diminuiscono dello 0,2% su base mensile, mentre il loro tasso di crescita tendenziale passa dal 2,1% di settembre all'1,5%, ma è la produzione agricola in particolare, con frutta fresca e vegetali freschi in testa, a portare un contributo deflazionistico determinante. I prezzi dei prodotti alimentari non lavorati, infatti, si contraggono dello 0,8% rispetto al mese di settembre, mentre il tasso di crescita su base annua si riduce dell'1,3% (0,6 dall'1,9 di settembre). I prezzi della frutta fresca calano dell'1,4% rispetto al mese precedente ed aumentano solo dello 0,9% su base annua, quando a settembre erano a +5,2, rallentando così la crescita del 4,3%. I vegetali diminuiscono sia in termini congiunturali, -1,4%, che tendenziali, -6,7%. I dati diffusi oggi dall'Istat - rileva Copagri - confermano la funzione fondamentale dell'agricoltura per contenere l'inflazione, ma evidenziano ancora una volta la compressione dei ricavi delle aziende agricole. Il problema è senza dubbio nell'acclarata eccessiva pressione fiscale e contributiva, ma in buona parte risiede anche nei rapporti interni alla filiera agroalimentare, dai costi dei mezzi produttivi alla distribuzione. Occorre, allora, intervenire concretamente - conclude la Copagri - nelle relazioni commerciali che si sviluppano durante l'intera filiera, applicando effettivamente i principi dell'art.62 del Dl 2/2012, poi convertito in legge, e procedendo in modo costante e diffuso alla verifica di tale applicazione. (www.asca.it)


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