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Sisma: Coldiretti, 20 % mucche senza cibo. E’ allarme

In almeno il 20 per cento degli allevamenti colpiti manca una fornitura adeguata di cibo per gli animali a causa del crollo dei magazzini con fieno e foraggi mentre in alcune stalle si attendono le necessarie verifiche per mettere in sicurezza le mucche che nelle aree interessate dal terremoto sono scioccate dal sisma, si nascondono e passano intere notti insonni. E’ quanto stima la Coldiretti nel lanciare l’allarme su uno degli effetti del sisma che ha provocato solo nell’agroalimentare danni per mezzo miliardo di euro, la maggioranza dei quali proprio a carico della filiera del latte, dalle stalle agli stabilimenti di trasformazione fino ai magazzini.
Se nei capannoni di stagionatura sono crollate a terra complessivamente quasi un milione di forme di 40 chili di grana e al parmigiano, nelle stalle - sottolinea la Coldiretti - oltre ai danni strutturali si registra un crollo della produzione di latte stimata superiore al 10 -15 per cento per lo stress provocato alle mucche. Dopo dieci giorni di scosse i ritmi fisiologici degli animali domestici nelle case e di allevamento nelle stalle - continua la Coldiretti - sono scombussolati dallo sciame sismico e per il terrore rifiutano di alimentarsi adeguatamente e non riescono neanche a dormire.
“Quando c’è stato il terremoto – spiega Alberto Gandolfi, 44 anni, allevatore di Pegognaga, nel Mantovano – le mucche hanno smesso di dare latte per la paura e hanno saltato un turno di mungitura e anche adesso le vedi che non riposano, stanno sempre in piedi, con le orecchie dritte, all’erta perché loro sentono anche le scosse più piccole che magari noi non avvertiamo”. A causa del sisma molte stalle hanno subito danni ed è stato necessario “sfollare” anche gli animali che grazie alla solidarietà degli allevatori – spiega la Coldiretti – sono adesso ospitati in strutture di altre aziende. “Le mucche sono spaventate – racconta Mentore Tirelli, 69 anni, di Bondeno - e oggi sembra peggio dell’altro giorno: continuano a non mangiare e non si muovono. Durante il sisma sembravano impazzite e una mi è anche finita a terra con le gambe aperte. Abbiamo dovuto tirala su con un argano e delle fasce”.
A 100 metri dall’ industria biomedicale Emotronic a Medolla nell’azienda di Mauro Galavotti - riferisce la Coldiretti - sono crollati i magazzini di fieno con impianto fotovoltaico, i centri aziendali sono lesionati e c’è bisogno di container per le persone e gli animali nella stalla dove ci sono le mucche che producono latte per il Parmigiano Reggiano. Nell’allevamento di Alessandro Truzzi via Boccalina 4/a Novi di Modena sono andati giù capannoni di una corte di 550 anni, crollati fienile e magazzini con sotto fieno e mangimi e non si sa cosa dare da mangiare agli animali.
Gli allevamenti della zona sono - conclude la Coldiretti - il fulcro di un sistema produttivo che ha dato origine ed alimenta la Food valley italiana dalla quale partono verso l’Italia ed il resto del mondo le piu’ prestigiose produzioni agroalimentari nazionali, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano ma anche latte ad uso alimentare per i cittadini. (www.coldiretti.it)



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