FATTI E PERSONE

Ecco le stime dell’Usda (Dipartimento Agricoltura Usa) sui dati delle prime vendemmie 2013 del “nuovo mondo”
Sale la produzione di Nuova Zelanda e Argentina, scende (di poco) quella del Sudafrica, in calo il raccolto dell’Australia

La “Vecchia Europa” del vino, che nel 2012 ha visto una delle sue vendemmie più scarse, deve fare i conti anche con il “Nuovo Mondo”, a cui l’ultima vendemmia, la 2013, nell’emisfero Sud, sembra aver sorriso, almeno secondo i dati dell’Usda (il dipartimento americano dell’agricoltura, www.usda.gov).
Le prospettive per la Nuova Zelanda sono piuttosto rosee per il 2013: La vendemmia sarà di circa 315.000 tonnellate, il 17% in più sul 2012 (269.000 tonnellate). La varietà più coltivata resta il Sauvignon bianco (58%), seguita dal Pinot Nero e dallo Chardonnay.
In Sud Africa la vendemmia 2013 dovrebbe toccare gli 1,38 milioni di tonnellate contro l’1,39 del 2012. Un dato che la collocherebbe, comunque, fra le tre vendemmie più abbondanti degli ultimi anni.
Anche la produzione dell’Argentina è prevista in aumento: si stima che tocchi i 2,66 milioni di tonnellate contro i 2,24 del 2012. Il Malbec rimane il pilastro della produzione nazionale, rappresentando una sorta di vero e proprio “autoctono” a tutti gli effetti.
L’Usda prevede per la vendemmia 2013 dell’Australia quantità attestata su 1,6 milioni di tonnellate di raccolto, più povera di quella del 2012. Mentre il dollaro australiano è previsto ancora forte e, quindi, in qualche misura, ancora a fare da ostacolo alle vendite internazionali delle etichette del Paese dei canguri. (www.winenews.it)

 


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