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FATTI E
PERSONE
Zucchero amaro
Oxfam lancia un appello per chiedere
alle multinazionali del settore alimentare di fermare il land grabbing
causato dall’aumento della produzione globale di zucchero
Il consumo di zucchero nel mondo è più che raddoppiato dal
1961 al 2009, e aumenterà ancora del 25% nei prossimi sette anni,
provocando l’allarme sull’incremento di malattie come obesità
e diabete in molti paesi del mondo. Tuttavia, l’aumento della produzione
di zucchero significa anche aumento di fame e povertà nei paesi
in cui viene coltivato: è questo il messaggio del nuovo dossier
di Oxfam ZUCCHERO AMARO: quali diritti sulla terra nelle filiere di produzione
delle multinazionali del cibo? che evidenzia come le maggiori aziende
del settore alimentare siano implicate in casi di land grabbing, l’accaparramento
delle terre che strappa ai piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo
terra, ma anche cibo e dignità.
Il rapporto conclude che le grandi multinazionali devono fare di più
per fermare gli accaparramenti di terra lungo la loro filiera produttiva.
In particolare, il rapporto si sofferma su casi avvenuti in Brasile e
Cambogia, nei quali sono coinvolte aziende che forniscono zucchero a Coca
Cola e PepsiCo. Il rapporto evidenzia inoltre l’esistenza di gravi
conflitti per la terra lungo la filiera produttiva dell’Associated
British Food (ABF), un’altra delle “10 sorelle del cibo”,
che ha la proprietà del marchio “Ovaltine”, la bevanda
solubile conosciuta in Italia come Ovomaltina.
Il commercio mondiale dello zucchero è un business globale che
vale oggi circa 47 miliardi di dollari. L’anno scorso, nel mondo
sono state prodotte 176 milioni di tonnellate di zucchero, di cui il 50%
è destinato all’industria alimentare. Già oggi, la
superficie utilizzata per la coltivazione di canna da zucchero è
di 31 milioni di ettari: un’area grande come l’Italia, per
lo più concentrata nei paesi in via di sviluppo.
“La nostra ricerca evidenzia come il commercio di zucchero sia già
oggi alla base di casi di land grabbing: sfratti ed espropri eseguiti
senza il consenso e il risarcimento delle comunità che abitano
su quella terra, e altri gravi conflitti legati alla proprietà
della terra”, dichiara Maurizia Iachino, presidentedi Oxfam Italia.
“E’ necessario che le maggiori aziende del settore alimentare
si dotino di politiche sufficientemente forti per contrastare l’accaparramento
di terre e i conflitti che si manifestano nelle loro filiere produttive.”
“Coca-Cola, PepsiCo e ABF sono oggi i maggiori produttori e acquirenti
di zucchero al mondo: per questo la campagna Scopri il marchio di Oxfam
chiede in primo luogo a loro di adottare politiche in grado di assicurare
che i loro prodotti non contengano zucchero coltivato su terre estorte
alle comunità più vulnerabili e povere” afferma Elisa
Bacciotti, Direttrice Campagne di Oxfam Italia. “I consumatori che
in tutto il mondo amano i prodotti di queste aziende meritano di più:
per questo ci auguriamo che siano i primi a firmare l’appello per
chiedere a queste aziende di usare la loro influenza e potere per contrastare
ogni caso di land grabbing che cerchi di innescarsi nelle loro filiere.”
Oxfam chiede a Coca Cola, PepsiCo e ABF di adottare una politica di tolleranza
zero al land grabbing lungo le proprie filiere di produzione. I tre colossi
dovrebbero inoltre rivelare, in modo trasparente, i paesi e i produttori
dai quali si riforniscono di materie prime, pubblicare valutazioni sulle
conseguenze che la produzione dello zucchero ha sulle comunità
locali, e usare il proprio potere per spingere i governi e l’industria
alimentare a rispettare i diritti sulla terra.
Coca-Cola è il più grande acquirente mondiale di zucchero
e controlla il 25% del mercato globale dei soft drink. Il suo portafoglio
di 500 marchi include Diet Coke, Fanta, e succhi di frutta Del Valle.
PepsiCo controlla il 18% del mercato dei soft drink e ha un portafoglio
di 21 marchi tra cui Pepsi, Tropicana, Doritos, Lipton Tè e Walkers.
ABF è il secondo produttore mondiale di zucchero e il proprietario
di marchi famosi come la già ricordata Ovaltine, Silver Spoon Sugar,
Kingsmill e Patak, oltre che di Twinings. Nella classifica Scopri il marchio
di Oxfam Coca Cola, PepsiCo e ABF hanno ottenuto un punteggio basso o
molto basso in tema di politiche sulla terra.
Nel rapporto di Oxfam sono evidenziate le prove e le testimonianze di
alcuni casi di land grabbing e di altre dispute sull’uso della terra
avvenute in Cambogia e Brasile e che riguardano aziende coinvolte nella
filiera produttiva delle tre multinazionali. Tra i casi analizzati, quello
di una comunità di pescatori dello stato di Pernambuco in Brasile
sfrattata con la violenza nel 1998 per far posto a uno zuccherificio che
fornisce Coca-Cola e PepsiCo, o quello di 200 famiglie del distretto di
Sre Ambel, in Cambogia, che stanno ricorrendo in giudizio per riavere
la terra da cui sono state sfrattate nel 2006 per far posto a una piantagione
di zucchero che rifornisce la Tate & Lyle Sugars, che a sua volta
vende lo zucchero ad aziende che lavorano per Coca-Cola e PepsiCo.
Nel rapporto sono anche analizzati i gravi conflitti per la terra in Mali,
Zambia e Malawi in cui è coinvolta ABF, attraverso la sua affiliata
Illovo.
(www.oxfamitalia.org)
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