RECENSIONI

Dagli Aztechi agli Inca sino ai giorni nostri: il cibo da mangiare per strada... con le mani...

La coreografica piazza Albertina di Pollenzo (Cuneo) fa da scenografia all’Università di Scienze Gastronomiche, fondata da Slow Food dove si è svolta una conferenza di Clara e Gigi Padovani, autori del libro “Street food all’italiana - Il cibo di strada da leccarsi le dita”.
Racconti, video proiezioni e dibattito hanno caratterizzato l’incontro voluto dal Rettore dell’Università il professore Piercarlo Grimaldi e coordinato dal professore Yann Grappe.
“Street food all’italiana” è un libro che percorre la nostra penisola in una sorta di viaggio alle radici della storia della cucina italiana per ricordare che non esiste una vera e propria cucina nazionale, ma tutto è un amalgamare di cucine etniche, un crogiolo di culture adattato ai nostri palati!

1 - la scenografica piazza / 2 - ingresso dell’Università

Le cosiddette “vie del sale, dell’olio, del vino, delle acciughe” hanno contribuito a creare la nostra cucina, ma non da meno lo sono state quelle percorse dagli eserciti e dai mercanti che con il commercio verso le Indie hanno introdotto le spezie, divenute uno degli ingredienti della nostra cucina. Le transumanze, i popoli che nel corso dei secoli hanno attraversato i valichi, hanno introdotto la produzione casearia, mentre la scoperta dell’America ha fatto la storia della nostra cucina e i prodotti provenienti da quel nuovo continente sono ormai divenuti d’uso quotidiano dalle massaie italiane.
La pizza è uno dei cibi di strada ancora oggi consumato seduti sulla panchina o camminando per strada, ed è uno dei cibi italiani più venduti, eppure...
Non è nata in Italia!
Il pomodoro gli Aztechi lo chiamavano “xitomatl” o “tomato”, e anche gli Incas usavano cibarsi di una sorta di pizza, quindi noi abbiamo solo inventato “un modo diverso” di fare la pizza e il passato o conserva l’abbiamo chiamata “tomato”!
Il peperone è tipico della peperonata e della bagna cauda piemontese, eppure proviene dal Messico.
E il gelato, altro prodotto di cibo da strada? Le antiche popolazioni dell’uomo di Neanderthal che viveva sui ghiacciai del Nord, conservava (oltre alla carne), la frutta e il latte nel ghiaccio, quindi l’incontro con queste popolazioni vichinghe venute a contatto con altri popoli europei ha indubbiamente contribuito all’invenzione del gelato.

1 - sala delle conferenze / 2- uno scorcio del ponte

Ma lasciamo da parte i millenni e veniamo al secolo più vicino a noi e attraverso il libro di Clara e Gigi Padovani parliamo di pizza, focaccia di Recco, piadina, wurstel, lampredotto e altre tipicità delle nostre Regioni e di una tradizione che ha percorso secoli di storia giungendo a noi scivolando tra le pagini narrative di “Street food all’italiana. Il cibo di strada da leccarsi le dita”.

Clara e Gigi Padovani

Dai moderni mezzi con refrigeratore e rosticceria, presenti nei mercati, nelle feste, o sulle strade, andando indietro nel tempo troviamo i carrettini che offrono spiedini, porchetta, wurstel, piadine, frittelle e altri “piatti di strada” della nostra tradizione e in auge nel 1800.
La cucina semplice, di strada, quella fatta con ingredienti poveri come il lampredotto (frattaglie) un cibo “di scarto”, e altri cibi di strada, acquistabile nelle loro botteghe o sui carrettini, che gli autori narrano con maestria affiancando i racconti a nomi illustri, come Massimo Bottura, Gualtiero Marchesi, Davide Scabin.
Non mi addentro nella lettura del libro perchè è troppo interessante e quindi lascio a voi la curiosità di acquistarlo, ma non senza rendervi partecipi della conferenza attraverso le
immagini.
Gigi Padovani è giornalista professionista con l’hobby della gastronomia.
Piemontese di Alba, ha collaborato a varie testate giornalistiche fino ad approdare a “La Stampa” e come critico gastronomico per “La Guida de l’Espresso”, nonchè alla “Guida Critica e Golosa” diretta da Paolo Massobrio. E’ stato direttore di “Barolo & Co.
Come scrittore ha pubblicato numerosi libri coadiuvato dalla moglie Clara Vada Padovani anche lei scrittrice, critica gastronomica, esperta di storia della cucina, e autrice del libro “Passione Nutella”.
Insieme hanno contribuito al programma di “Cioccolatò” a Torino e collaborato con il “Salone del Libro”.
Gigi e Clara Padovani hanno partecipato per la città di Torino al comitato per la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia.

Proiezioni: 1 - Massimo Bottura / 2 - Gualtiero Marchesi


3 - Davide Scabin / 4 - anni ’60 Rosanna Smeraldi di Cesena e la piadina


La sala delle conferenze

di Alexander Màscàl e Matteo Saraggi - ASA

 


Questo sito web utilizza solo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento. Per saperne di pił
Torna all'indice di ASA-Press.com