AZIENDE E PRODOTTI

Vinta battaglia contro il 'sapore di tappo'
Brevettato sughero 'guardiano degli odori', garantito da polizza

Addio al rischio di sentore di tappo. Un problema che, coi sugheri naturali, arriva a riguardare mediamente 4 bottiglie su 100. E spesso con danni pesanti alle cantine che, soprattutto con gli importatori giapponesi, rischiano di veder respinta tutta la partita di bottiglie vendute. A garantire finalmente sicurezza, neutralità sensoriale, adattabilità al cliente come in una sartoria, è un metodo "guardiano degli odori" brevettato da Diam Bouchage, Pmi quotata in borsa che rappresenta il 12% della produzione mondiale di tappi e ha un fatturato di 153 milioni di euro, metà circa grazie ai tappi di ultima generazione, il resto per vendite di barrique e botti.
Il tappo, che garantisce le cantine anche con una polizza assicurativa e costa meno del monopezzo naturale, non è sintetico ma una agglomerazione hi tech di granella di sughero naturale, una sorta di terza via tra le opzioni sintetico e naturale. "Abbiamo fatto di questo acquisto, un tempo vissuto come una commodities, un atto enologico. Siamo come pasticceri - ha detto il direttore generale Dominique Touneix, in una conferenza stampa presso lo stabilimento di Saint Vincente, in Spagna - con la materia prima che va al molino per la frantumazione e vagliatura. Per passare poi alla cottura con tre ingredienti: granella di sughero, un legante (poliuretano), e come lievito una piccola bollicina di Co2 supercritica (a metà cioè tra lo stato liquido e gassoso) che si gonfia durante la cottura del tappo Diam e dà permeabilità rendendo la struttura molto omogenea, fattore utile per un invecchiamento del vino uniforme. Cambia dunque il modo di fare il vino, senza più compensazioni con la solforosa. Abbiamo l'esclusiva su un collante alimentare della Bostik, ma - ha annunciato - presto avremo collanti naturali, ricavati dal lino. E con gli scarti di lavorazione produrremo squalene, antiossidante derivato dalla sugherina, che sarà la crema di bellezza del futuro".
Negli ultimi cinque anni Diam, che ha tra gli azionisti di maggioranza il proprietario del cognac Remy Martin, ha raddoppiato la produzione: nel 2011 ha prodotto oltre un miliardo e otto milioni di tappi Diam, con vendite cresciute del 76% in volume dal 2006 al 2011. "L'investimento è stato notevole: su 75 milioni di euro di fatturato ne abbiamo spesi 1,2 milioni per la ricerca" ha sottolineato il direttore generale Touneix, nell'assicurare che "il pianeta ha sughero a sufficienza. Noi siamo orientati - ha aggiunto - sui vini di fascio medio-alta qualità che sono 3 miliardi, gli altri 15 miliardi possono accettare un tappo in plastica". L'Italia rappresenta il 20% della quota mercato per Diam che annovera tra i suoi clienti le aziende vinicole Antinori, Cavit, Carpené Malvolti. Mentre la Francia è il principale mercato, con forniture alle maison di champagne Moet et Chandon, Mumm, Perrier-Jouet.
La produzione mondiale di sughero tocca quota 300 milioni di tonnellate l'anno, ed è una coltura tipicamente concentrata nel bacino mediterraneo, con Spagna e Portogallo che insieme esprimono l'85% del totale. In Italia le sugherete principali sono in Sardegna, Toscana e in misura minore vicino Napoli e in Sicilia.
Una volta piantato un sughero va in produzione dopo 50 anni, e la raccolta avviene mediamente ogni 12 anni. (Alessandra Moneti - www.ansa.it)


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