Il castagnaccio

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Tra i simboli gastronomicamente più rappresentativi della stagione autunnale appare sicuramente il castagnaccio. Una torta originaria della Toscana, usualmente preparata anche in diverse regioni del settentrione, tra cui: Piemonte, Veneto e Liguria. Denominata altresì pane dei poveri sia per la ristretta ingredientistica che per l’utilizzo della castagna: un frutto che, fino al XX secolo, veniva considerato come risorsa produttiva essenziale soprattutto nelle zone montuose e collinari. Le varianti di questo dolce possono essere molteplici: dalla sostituzione dell’acqua con il latte all’aggiunta del cacao e/o delle noci, ogni territorio ha una propria identità culinaria.

Ingredienti per 4 persone:

350 gr farina di castagne
500 ml latte intero o acqua
40 ml olio
70 gr uvetta sultanina
25 gr pinoli
60 gr zucchero (facoltativo)
Un pizzico di sale
Un rametto di rosmarino

Procedimento:

Iniziate mettendo a reidratare l’uvetta in acqua. In seguito, per evitare la formazione di grumi, miscelate in una bowl: farina, zucchero e sale. Aggiungete di seguito il latte in tre volte, sempre mescolando con la frusta, e per ultimo l’olio. Ottenuto un composto liscio e omogeneo, oliate o foderate con carta da forno una teglia da 28-30 cm di diametro e versateci all’interno l’impasto. Decorate la superficie della torta con l’uvetta scolata e strizzata, i pinoli e gli aghi di rosmarino. Infornate a 190 °C, forno statico, per 35-40 minuti.

Consigli:

  • Per avvertire un gusto fruttato aggiungete 2 cucchiai di rum scuro o altro distillato.
  • L’aggiunta di 30 gr di cacao amaro donerà una persistente aromaticità.

    Di Andrea di Falco difalco@asa-press.com
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