80 anni di OENOFRANCE: le risposte del settore enologico ai cambiamenti attuali

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“Enology in a changing planet: 1943-2023, what’s next?”

 Una storia lunga 80 anni, una storia che ha attraversato decenni di cambiamenti radicali e grandi evoluzioni che si ripropongono ciclicamente anche oggi. OENOFRANCE® festeggia 80 anni di successi, celebrando l’anniversario in una delle capitali mondiali del vino, la città di Verona.

Nata nel 1943 in Francia OENOFRANCE® è protagonista della storia dell’enologia mondiale e dal 2010 è presente con le proprie sedi anche in Italia con una gamma completa di prodotti che coprono tutta la filiera produttiva del vino.

Enology in a changing planet: 1943-2023, what’s next?”

L’anniversario è stato impreziosito dal talk show moderato da Fabio Piccoli, Direttore responsabile di Wine Meridian, dal titolo: “Enology in a changing planet: 1943-2023, what’s next?” che si è svolto presso

l’Auditorium della Gran Guardia di Verona.

Un’occasione rilevante per comprendere quanto le mutazioni attuali, sia climatiche che socio-economiche, stiano impattando sul settore vitienologico e quali possano essere le risposte più adeguate.

Gli interventi dei relatori

Ramon Bel, Director SOFRALAB® ha aperto il talk show disegnando il quadro di un gruppo multinazionale, punto di riferimento nel mercato dei prodotti enologici e dei servizi associati, di cui OENOFRANCE® è parte integrante assieme ad altri 3 brand: MARTIN VIALATTE®, STATION OENOTECHNIQUE DE CHAMPAGNE® ed OENOTERRIS®.

“Il gruppo SOFRALAB® è una società globale con 190 dipendenti, siamo presenti in 47 Paesi. Il nostro fatturato raggiunge i 55 milioni di euro (il 40% proveniente da export) e possiamo contare su 11 laboratori e 4 centri di competenza” ha dichiarato Bel. “Il Gruppo ha sempre puntato sul settore ricerca e sviluppo, la realtà climatica sta cambiando e noi ci impegniamo quotidianamente per poter dare una risposta concreta a questi mutamenti”.

Enrico Farinazzo, Direttore commerciale OENOFRANCE® Italia, ha espresso la sua soddisfazione: “Vedere riunita qui a Verona, la mia città natale, una platea composta da colleghi e clienti provenienti da ogni parte del globo (Libano, India, Canada per fare alcuni esempi) è un’emozione unica. Per l’occasione abbiamo scelto di sviluppare delle tematiche molto attuali integrando vari punti di vista, grazie a relatori molto qualificati e appartenenti a settori differenti”. La soddisfazione è stata condivisa anche da Guilhem Marty, (Direttore vendite Francia SOFRALAB®) e da Adrien Moreau (Direttore Export SOFRALAB®).

Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, ha analizzato le tendenze e le evoluzioni attuali nella percezione dei vini: “I vini più freschi sono una tendenza reale che va codificata, ogni tendenza quando viene codificata è funzionale ad una evoluzione. Il problema è come il vino si posiziona nel campo delle bevande alcoliche, in relazione a nuove categorie e nuove generazioni”.

“La pandemia ha funto da acceleratore di cambiamenti” ha continuato Gorelli, “le persone si sono informate e formate a casa durante i mesi di lockdown. I produttori stessi sono andati incontro ai consumatori evoluti, non basta più concentrarsi solo sul punto di vista “gustativo” o “sensoriale”.L’enoturismo ne è un esempio, perchè permette di collegare al vino il territorio, i valori aziendali e le risorse umane, ma soprattutto la volontà di “formarsi” da parte dei consumatori. Questo obiettivo si raggiunge solo se le aziende hanno la capacità di disegnare un’esperienza di arricchimento personale per i consumatori”.

Andrea Lonardi, direttore operativo del Gruppo Angelini Wine Estates si è concentrato sullo sviluppo delle competenze in termini di multidisciplinarietà e formazione continua. Produrre vino è una professione che richiede sempre più figure capaci di avere visioni trasversali, non è più sufficiente sper esclusivamente produrre vino di qualità.

Secondo Lonardi questo approccio multidisciplinare e multidimensionale va utilizzato anche in relazione alle mutazioni climatiche: “Vedo molte più opportunità che criticità. Finora troppo spesso abbiamo affrontato il problema del cambiamento climatico con un approccio unidimensionale e non multidimensionale”.

Sulla relazione tra mutamenti climatici e cambiamenti del vino è intervenuto Francesco Saverio Russo, Divulgatore Enoico: “I vini stanno cambiando perché sta cambiando la materia prima, si è cambiato l’approccio tecnico. Siamo in una fase di compensazione, non eravamo preparati a questa variabilità climatica. Oggi viviamo in una sorta di cortocircuito perché ai tecnici viene richiesto di togliere”.

Daniele Pizzinato, R&D technical and products specialist OENOFRANCE® ha presentato il progetto OENOTERRIS® e il concetto di “agro-enologia ragionata” al servizio delle aziende: “La sfida principale del progetto OENOTERRIS® è trovare nuove risposte a nuove problematiche relazionate ai cambiamenti climatici che stiamo affrontando. L’equilibrio è il nostro obiettivo: il prodotto giusto, al dosaggio giusto, nel momento giusto.

Simone Agostinelli, Responsabile acquisti e progetti di agricoltura sostenibile del Gruppo Barilla ha concentrato il suo intervento sul tema dell’approvvigionamento sostenibile: “Oggi non abbiamo alternative ad un approvvigionamento sostenibile, il vantaggio a monte è far sì che l’agricoltore diventi imprenditore agricolo. L’imprenditore si deve adattare alle nuove tecnologie e solo la filiera può dargli questi strumenti”.

In chiusura sono intervenuti tre giovani ricercatori, Jacopo Cometti, Edoardo de Cal e Giulia Sironi, ideatori di una start-up innovativa nel campo agritech, premiata nel concorso indetto dall’Agenzia nazionale per i giovani in collaborazione con Ashoka Italia. Il loro progetto riguarda una piattaforma digitale denominata WOP (Water Optimization Protocol), il cui obiettivo prioritario è fornire uno strumento utile e di facile utilizzo per fronteggiare la drammatica crisi idrica che sta coinvolgendo tutto il settore agricolo.

“Ci siamo avvicinati al settore agricolo perché è un settore che necessita di innovazione, nel nostro Paese ha un peso importantissimo e il cambiamento climatico ha ed avrà un impatto molto forte sul nostro approvvigionamento alimentare” ha commentato Jacopo Cometti.

Fonte Ufficio Stampa

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