LA BORSA DELLA SPESA
A cura di Enza Bettelli / asa.web@asa-press.com

L’Aragosta

Questo pregiato crostaceo vive in profondità nelle acque lungo le coste rocciose dei mari delle zone a temperatura mite. Può raggiungere grandi dimensioni, fino a 50 cm di lunghezza e circa 8 kg di peso, ed ha carne molto apprezzata, saporita e dolce. Il colore cambia a seconda della specie; quella nostrana, che è anche la migliore e proviene da Sardegna e Sicilia, ha il guscio di colore bruno-rossastro con macchie chiare disposte appaiate lungo il dorso. Quella più chiara è generalmente africana ed è meno pregiata mentre quella di colore bruno-verdastro, abbastanza buona, proviene dai mari tropicali e sub-tropicali. Pregiate quelle spagnole di Minorca e quelle tunisine.


ACQUISTO E CONSERVAZIONE

L’aragosta, come tutti i crostacei, dovrebbe essere viva, con la coda ripiegata. Preferite gli esemplari femmina (riconoscibili per la doppia fila di alette posta sotto la coda) e quelli che non superano i 2 kg. Ideali gli esemplari da 300-400 g circa che si servono come porzione. La carne dell’aragosta è migliore da ottobre a giugno e in primavera le femmine hanno le uova, molto ricercate, ma in questo periodo è proibito pescarle.

Si conserva cruda 12-24 ore in frigorifero; cotta 2 giorni in frigorifero e 2 mesi nel congelatore.


QUANTO COSTA

Dati forniti da So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it. Il Mercato Ittico all’Ingrosso di Milano, via Cesare Lombroso 53, ogni sabato mattina è aperto al pubblico dalle ore 9.30 alle 11.30. Però non tutti i grossisti sono interessati alla vendita al pubblico e alcuni stand possono essere chiusi.

Le aragoste commercializzate al Mercato Ittico all'Ingrosso di Milano hanno prezzi che variano dai 48 euro al kg per quelle estere con provenienze varie, fino ai 56 euro al kg per quelle pescate nel Mediterraneo.


IN CUCINA

Se dopo la cottura la sua carne è poca e stopposa vuol dire che l’aragosta è stata tolta dal vivaio da più di 2-3 giorni. Le parti gialle cremose all’interno del cefalotorace e le eventuali uova (corallo) si possono utilizzare per salse e creme.

Rompere il guscio dell’aragosta non è facile e infatti vengono di solito messe in tavola le apposite pinze che si possono sostituire eventualmente con un normale schiaccianoci. Se porzionate l’aragosta in cucina potete usare anche il manico di un coltello pesante o un piccolo martello, battendo però con delicatezza per non rovinare la polpa.