IL BENESSERE A TAVOLA
A cura di Gudrun Dalla Via / dallavia@asa-press.com

Menu disintossicanti per la primavera

Questa è la stagione in cui, più che in ogni altra, abbiamo bisogno di depurarci. Durante l’inverno tendiamo a mangiare più cotto, più grasso, più dolce e … in generale di più. Per giunta, siamo meno all’aria aperta, ci muoviamo di meno, e vi è minore abbondanza e varietà di vegetali freschi.

Ma ora possiamo rifarci. Tra l’altro, le diete depurative "funzionano" meglio in primavera che in qualunque altra stagione dell'anno, perché il nostro organismo asseconda egregiamente ogni tentativo di liberarlo dalle tossine stagnanti, accumulate nei mesi bui.

Avete notato che i vegetali dal sapore piccante sono più tipici della primavera? Ravanelli e crescione per esempio, anche se con qualche artificio vengono coltivati anche in altre stagioni dell'anno, non pizzicheranno più in modo così dolce e insolente come in questo periodo!

Lo stesso vale per alcune sfumature di amaro: il tarassaco (dente di leone) produce ora le foglioline tenere, da mangiare in insalata o come verdura cotta, con un sapore inconfondibile, non più raggiunto nei mesi successivi.

E le insalatine primaverili sono così dolci solo ora, e non soltanto perché sono particolarmente tenere.

Tutto ciò non avviene casualmente. La natura produce in ogni stagione il cibo più adatto. Le sostanze amare nei vegetali sono collegate a precise funzioni disintossicanti, stimolanti del fegato e dell'intestino. Quelle piccanti stimolano i succhi gastrici e ci fanno abbandonare volentieri i cibi più grassi e zuccherati, tipici della stagione fredda.

 

Andar per gemme

Avete mai provato a staccare una tenera gemma di pino, delicatissima e setosa al tatto? Provate a coglierne alcune, lavatele velocemente sotto l'acqua corrente e mangiatele subito: sono deliziose. E ne bastano poche per darvi un gratificante senso di sazietà. Assaggiate anche quelle di betulla o di arbusti come biancospino, lampone o ribes. Le gemme primaverili sono ricchissime di sostanze depurative e rivitalizzanti!


Piante spontanee

Mai come in questa stagione, la natura offre piante spontanee commestibili in quantità. Quando uscite per una passeggiata, munitevi di una forbice e di un cestino o di qualche sacchetto di carta. Provate foglie e fiori di achillea, altea, borragine, cerfoglio, cicoria selvatica, pratolina, silene, tarassaco; boccioli e fiori di calendula, fiordaliso, violetta; fili o spighe di gramigna; foglie tenere e gemme di bardana, borsa di pastore, consolida maggiore, fragola, luppolo, malva, melissa, menta, ortica, piantaggine, polmonaria, portulaca, raperonzolo o quant'altro suggerisce la tradizione del luogo dove abitate. Il loro potere terapeutico, soprattutto depurativo, supera quello di ogni pianta coltivata.


Linfa

Se nel vostro giardino avete delle betulle da potare, raccoglietene la linfa che ora scorre abbondante. Occorrendo filtratela, e bevetela nel più breve tempo possibile. (In frigorifero si può conservare per un paio di giorni.)

 

Germogli

Nel momento in cui un seme passa dalla fase di riposo o di conservazione naturale a quella in cui dà vita ad una nuova pianta – solitamente in primavera - in tutti i suoi componenti avvengono trasformazioni di grande importanza: le proteine si scindono in aminoacidi, i carboidrati in catene più corte; il contenuto in betacarotene (precursore della vitamina A e importante sostanza antiossidante) raddoppia in 48 ore, e in 72 ore raggiunge il 370% nella prima fase di germinazione di un fagiolo di soia. Anche lo sviluppo di vitamine del gruppo B è notevole: raddoppia in 54 ore il tenore in riboflavina e in 72 ore quello di acido nicotinico. Ancora più intensa la trasformazione di altre vitamine: la E triplica nei primi quattro giorni di germinazione, e la C, nel germoglio di grano aumenta addirittura del 600 %.

Il rapporto calcio/fosforo è eccellente, e gli enzimi sono talmente abbondanti e attivi da esercitare un effetto di ringiovanimento profondo, come è stato dimostrato da diversi studi 'in vivo'. Secondo una ricerca pubblicata nell'agosto 1970 sul Cancer News Journal dal biochimico Krebs, i germogli contengono anche fattori anticancerogeni non presenti nelle piante mature, con una azione selettiva sulle cellule degenerate.

Tutti i germogli sono particolarmente facili da digerire, quindi adatti anche a chi ha sistema digerente delicato.

Man mano che il germoglio cresce, aumenta il tenore in clorofilla e in fibra; in altre parole, esso diventa più verde e meno tenero. La clorofilla ha un effetto salutare e rivitalizzante, ed è ben noto l'effetto benefico sul transito intestinale esercitato dalle fibre.

Quindi anche i germogli un poco più "maturi" continuano ad essere preziosi per la nostra salute.

Possiamo rifornirci di questo cibo depurativo in due modi:

raccogliendoli direttamente in natura (durante una passeggiata nei campi e nei boschi, oppure nel nostro orto), comperandoli (in commercio si trovano i germogli di soia e a volte quelli di crescione e di alfalfa /erba medica; l'unica attenzione: sceglierli freschi, senza evidenti porzioni gialle o marroni, e sciacquarli prima dell'uso),  o facendo germinare dei semi in casa, con una tecnica assai semplice.


Importante

Cercate di consumare esclusivamente alimenti freschi di stagione: carciofi, broccoli, aglio, catalogna, cavolfiori, cavolo cappuccio, cavolo cinese, cicoria, cipolle, fave, piselli, porri, radicchio, ravanelli, rucola, tarassaco; gli ultimi agrumi e kiwi e magari le prime nespole.

Ognuno di questi vegetali ha specifiche virtù salutari e depurative. Ne elenchiamo alcuni in dettaglio per portarli come esempio. E’ infatti importante saperne apprezzare sia il valore dietetico che quello… gastronomico, spesso da scoprire.


(Tratto dal volume: “Diete e tecniche per disintossicarsi”, di Gudrun Dalla Via - Edizioni il Punto)