IL BENESSERE A TAVOLA
A cura di Gudrun Dalla Via / dallavia@asa-press.com

Il "bio" è sempre di stagione

Gli alimenti provenienti da coltivazione biologica secondo le norme e i controlli previsti dalla Comunità Europea sono sempre sinonimo di "qualità globale", nettamente superiore a quella dei prodotti convenzionali. Tra i loro vantaggi vi è anche quello di essere "di stagione".

L'agricoltura biologica, infatti, raccomanda di assecondare la natura piuttosto che violentarla, quindi di mangiare i vegetali nel periodo in cui essi maturano spontaneamente.


Senza "forzature" hanno più gusto

Certamente lo avete notato più e più volte: un frutto o un ortaggio cresciuto in serra non ha mai il profumo pieno e il sapore gratificante di uno che è invece maturato in ambiente naturale, esposto alla luce del sole, alla pioggia, alle variazioni tipiche della stagione. Le ragioni sono numerose. Prima di tutto, le coltivazioni intensive tendono a "forzare" una crescita accelerata dei vegetali, a discapito dello sviluppo di alcune caratteristiche organolettiche come appunto il profumo, il sapore, la croccantezza. Anche laddove si rinuncia all'uso di concimi chimici, di diserbanti e di pesticidi di sintesi come prevedono le norme per la coltivazione biologica: se si coltiva fuori stagione e in condizioni climatiche artificiali, i sapori e profumi non sono intensi come quando sono favoriti dai ritmi naturali!


I cibi "bio" nutrono di più

L'uso di concimi di sintesi spinge la pianta a crescere in fretta, "gonfiandosi" soprattutto di acqua. Il tenore in sostanze nutritive è minore, rispetto a quello riscontrato nei vegetali coltivati con metodo biologico, e il contenuto in vitamine, sali minerali e oligoelementi è ben diverso - ancora nettamente in favore del "bio".

Cibo "pulitissimo"

Uno dei maggiori vanti dell'agricoltura biologica è quello di fornire alimenti privi di residui indesiderati. Poiché viviamo in un ambiente già piuttosto inquinato, poter ridurre l'introduzione di sostanze non benefiche per la nostra salute è un sicuro vantaggio per la tutti, ma soprattutto per bambini, anziani o per  chi è sotto stress.


Variare secondo stagione: la migliore difesa contro le allergie

Allergie e intolleranze alimentari sono sempre più diffuse. Un italiano adulto su quattro ne è affetto, e tra i bambini il fenomeno si sta accentuando in modo preoccupante. Le cause sono diverse, ma una delle maggiori responsabilità per le allergie e per le intolleranze alimentari è da ricercarsi nell'abitudine di ... non distinguere più le stagioni. Può essere piacevole disporre di meloni, fragole, carote, patate e quant'altro in qualunque momento ma in questo modo non concediamo più al nostro organismo una alternanza tra vari prodotti stagionali, come è invece registrato nella nostra memoria genetica da milioni di anni. Digerire qualunque cibo impegna sempre in qualche modo anche il nostro sistema immunitario. Stimolare queste reazioni con modalità diverse nelle varie stagioni significa mantenere efficiente il sistema; sovrastimolarlo con alimenti identici o ripetuti per tutto l'anno, quindi anche "fuori stagione", lo affatica invece e può scatenare delle "risposte errate", cioè reazioni di difesa nei confronti di cibi di per sé salutari.

Consumare frutta e verdura provenienti da coltivazione biologica, oltre agli altri numerosi benefici, ci fa anche ritrovare il contatto con i grandi ritmi della natura proprio perché ci fa consumare "ogni frutto alla sua stagione".

Che cosa cercare?

In questo periodo non c'è la grande abbondanza di scelta che possiamo invece trovare in estate e in autunno. E’ il momento per scoprire, per esempio, la grande varietà di cavoli e di tuberi.

Ecco che cosa possiamo trovare ora sui banchi del "biologico":

- kaki, kiwi, pompelmi e aranci, limoni e altri agrumi;
- barbabietole, bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, catalogna, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo cinese, cavolo nero, cavolo verza, finocchio, indivia belga, indivia riccia, porri, radicchio, rape, rucola, scarola, sedano rapa, topinambur, zucca.

In inverno si tende a cuocere le verdure, un po’ perché si gradisce un piatto caldo, e un po’ per abitudine. Ma vale la pena scoprire il gusto degli ortaggi consumati crudi, in pinzimonio oppure tagliati nei modi più vari e magari combinati tra loro. Un maggiore apporto di vegetali crudi va a tutto vantaggio della salute: nei mesi invernali abbiamo facilmente delle carenze in alcune vitamine, proprio perché si fa poco uso di verdure crude.