SOSTE GOLOSE
I gioielli ittici del Pacifico siglano i menu gourmet di Roberto Okabe

Alaska Seafood e Roberto Okabe del Finger’s Garden insieme per una cena esclusiva e raffinata

E’ toccato a loro, i “selvaggi” per eccellenza, ispirare Roberto Okabe, chef del Finger’s Garden, nella creazione di un menu straordinario e creativo. I favolosi pesci dell’Alaska sono infatti i protagonisti di una cena ad hoc appositamente studiata per far conoscere le loro peculiarità e per valorizzarne la versatilità.

L’Alaska è il paese della pesca per eccellenza, la più ricca fonte di “selvaggio" del mondo, pesca che ne rappresenta una delle prime risorse di sostentamento. E’ inoltre l’unico paese ad avere, dagli anni '50, per Costituzione, un rigido regolamento per proteggere l’ecosistema e le varie specie ittiche e faunistiche, evitandone l’estinzione. La pesca avviene in modo non cruento ed ecosostenibile, ovvero solo in quantità contingentate, in determinati periodi dell’anno, per garantire il perpetuarsi della specie, nel pieno rispetto dell’ambiente

Qui il Salmone Selvaggio dell’Alaska passa la sua esistenza in aperto oceano e torna a riprodursi alle sorgenti dei fiumi dove è nato, nutrendosi esclusivamente di plancton, gamberetti e di ciò che offre il suo territorio di caccia. La sua carne muscolosa contiene una quantità limitata grassi ed è ricca di preziosi acidi polinsaturi Omega 3.

Il Salmone Selvaggio del Pacifico comprende cinque specie: il Reale o Red King, l' Argentato, il Rosso, il Rosa e il Keta.

Il Salmone Selvaggio dell’Alaska, grazie al fatto che si muove liberamente nel mare e si ciba di ciò che pesca naturalmente, offre una carne meno grassa, più consistente e dal gusto più naturale, di mare.

Il Salmone Selvaggio dell’Alaska, in Europa, si trova fresco solo durante la stagione di pesca, da giugno a settembre, e solitamente viene commercializzato dai grossisti surgelato, eviscerato e senza testa o filettato.

Fino a qualche anno fa poco conosciuto, oggi uno dei pesci più apprezzati dalla cucina giapponese e di recente molto ricercato anche dall’alta cucina internazionale, il Carbonaro dell’Alaska, nome italiano del Black Cod, è un pesce dalla pelle nera e dalla polpa bianca che vive a grande profondità (200 metri sotto il livello del mare). Si caratterizza per una carne dal sapore dolce e delicato, tenera e soda nello stesso tempo, ricca di grassi, che permette un utilizzo ideale in cucina.

Un altra prelibatezza che sta conquistando i ristoratori più noti è l'Ikura. Le uova di salmone selvaggio sono molto apprezzate per il gusto deciso, la dimensione e la consistenza. Utilizzate regolarmente dalla cucina giapponese, sono molto richieste anche dal mercato internazionale non solo per il gusto ma anche l’effetto cromatico decorativo che conferiscono ai piatti.

Tra le altre delizie dell'Alaska, il Granchio Reale (King Crab), il più grande granchio pescato al mondo. Ha una polpa tenera dal sapore dolce che si presta a molteplici preparazioni. Per assicurare una pesca sostenibile, solo i granchi maschi maturi possono legalmente essere pescati e venduti in Alaska.

Un mondo ittico da scoprire, soprattutto per gli chef sempre alla ricerca di nuove ricette.

Fra di loro, Roberto Okabe, patron del Finger’s e ora anche del più recente Finger’s Garden.

Roberto, nato a San Paolo, ha deciso di imparare l’arte del sushi prima in Giappone e poi nella sua città natale. Un percorso non facile, “Una religione che mi ha fatto crescere come chef e come uomo. Ci vogliono almeno dieci anni prima di poter comporre il sushi”, racconta, aggiungendo che, in questo modo, ha capito che unendo tecnica giapponese, fantasia brasiliana e il meglio dei prodotti italiani, si poteva dar vita a una cucina divertente, sofisticata e soprattutto gustosa.”

Roberto racconta che fu il suo incontro con Clarence Seedorf, a fargli capire che dedicarsi al sushi era la sua strada. Fu infatti il calciatore, dopo aver assaggiato i suoi piatti, a proporgli di aprire un locale e la scelta dello chef cadde su Milano, città cosmopolita e sempre aperta alle nuove esperienze.

Il successo è stato immediato, grazie alla sua cucina sana, leggera, senza condimenti. A partire dal sushi.

Ed ecco il desiderio di allargarsi, proponendo il nuovo Finger’s Garden, dove crea piatti originali e sempre diversi, con accostamenti particolari ma dove sushi e sashimi restano sempre i protagonisti.

Il nuovo locale è molto più “giapponese” del primo, ha una grande cucina attrezzatissima, con celle e freezer di grandi dimensioni oltre ad avere un bar dove bere qualcosa prima e dopo, sale privé, tanti posti per le auto.

Un locale etnico, elegante, con un grande giardino zen dove le luci sono diffuse e i tavolini sono disposti tra alberi e aiuole, in un quanto mai suggestivo allestimento.

Ed ecco il menu studiato per i pesci dell’Alaska:

FINGER’S FOOD APERITIVO

- Nido di Salmone Reale dell’Alaska
- Ebiten sbagliato con Gambero dell’Alaska
- Edamame

ANTIPASTO

- Capasanta mezzoguscio dell’Alaska scottata in crema del suo corallo e Mentaiko
- Tempura di foglie di schiso con King Crab Alaska , Tobiko e Caviale di soia
- Tartare di Salmone Reale Alaska, avocado speciale in salsa Ponzu e Ikura Alaska

MAIN COURSE

- Black Code : Carbonaro dell’Alaska Robata e Carbonaro dell’Alaska Orange al forno con salsa di arancia e miso

DESSERT

- Mochi selection

www.alaskaseafood.it


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