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A Roma l’arte di Altan racconta, informa, previene lo spreco del cibo

Dal 5 all’8 febbraio sarà visitabile in piazza Vittorio la mostra “Primo non sprecare, secondo Altan. Lo spreco formato vignetta”.


COSA SPRECANO GLI ITALIANI?

Nella “hit” del cibo gettato in casa, secondo i dati reali del progetto Reduce, al primo posto le verdure per 20g pari al 25,6% dello spreco totale giornaliero (in un anno significa sprecare 7,1 kg di verdure). Subito dopo il latte e latticini con 13,16 g al giorno pari al 17,6% dello spreco totale giornaliero, per 4,8 kg all’anno. A seguire la frutta (12,24 g) e i prodotti da forno (8,8 g).


QUANTO SPRECA LA DISTRIBUZIONE?

Pesa 9,5 kg/anno per mq di superficie di vendita lo spreco negli ipermercati e 18,8 kg/anno per mq nei supermercati. Tradotto per ogni cittadino italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, vale a dire 55,6 gr a settimana e 7,9 gr al giorno. Il 35% di questo spreco potrebbe essere recuperabile a scopo alimentazione umana.

ROMA – L’arte e l’ironia di Altan per sensibilizzare in occasione della V Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare: dal 5 all’8 febbraio nella sede ENPAM di Piazza Vittorio a Roma, sarà visitabile con ingresso libero dalle 10 alle 17 la mostra “Primo non sprecare, secondo Altan. Lo spreco formato vignetta”, allestita nell’ambito del progetto Reduce/60 SeiZERO con la campagna Spreco Zero. La mostra è un percorso espositivo con 10 tavole ideate dal geniale cartoonist. Il tratto inconfondibile e la fulminea ironia di Altan hanno immortalato le sirene delle offerte 2x3, la bulimia da acquisto al supermercato e altri momenti di ordinaria quotidianità sprecona dei consumatori italiani. Contesti nei quali è facile riconoscersi e specchiarsi mettendo a fuoco le piccole/grandi abitudini e disattenzioni che ci portano ad accumulare il cibo che non riusciremo a consumare.  

Ma cosa sprechiamo nelle case italiane? La verdura innanzitutto, con 20 grammi al giorno pro capite (ca 7 kg ogni anno), come accertato dal progetto Reduce grazie ai ricervatori dell’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari coordinati dal prof. Luca Falasconi. Subito dopo il latte e latticini con 13,16 g al giorno pari al 17,6% dello spreco totale giornaliero, per 4,8 kg all’anno. A seguire la frutta (12,24 g) e i prodotti da forno (8,8 g). Le cause? Aver raggiunto o superata la data di scadenza o essere andato a male nel 46% dei casi, e aver gettato il cibo che non era piaciuto (26%).  Rilevazioni importanti anche dal monitoraggio sulla grande distribuzione avviato dal progetto Reduce con il DEIM dell’Università della Tuscia. Pesa 9,5 kg/anno per mq di superficie di vendita lo spreco negli ipermercati e 18,8 kg/anno per mq nei supermercati. Tradotto per ogni cittadino italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, vale a dire 55,6 gr a settimana e 7,9 gr al giorno. Il 35% di questo spreco potrebbe essere recuperabile a scopo alimentazione umana. In termini economici, l’incidenza dello spreco alimentare sul fatturato dei punti vendita è sotto l’1% per gli ipermercati, e di circa 1,4% per i supermercati. Le rilevazioni hanno preso in esame 16 punti vendita, di cui 3 ipermercati (oltre 2.500 m2) e 13 supermercati (da 600 a 2.500 m2).

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