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Papa Francesco incontra la stampa e l’editoria italiana



“Voi avete un compito, o meglio una missione, tra le più importanti nel mondo di oggi: quella di informare correttamente, di offrire a tutti una versione dei fatti il più possibile aderente alla realtà. Siete chiamati a rendere accessibili a un vasto pubblico problematiche complesse, in modo da operare una mediazione tra le conoscenze a disposizione degli specialisti e la concreta possibilità di una loro ampia divulgazione”. Con queste parole Sua Santità Papa Francesco accoglie la delegazione dell’Unione Stampa Periodica Italiana.

All’incontro in “Udienza Riservata” - svoltosi alle ore 12 di Sabato 16 novembre 2017 presso la maestosa Sala Clementina in Vaticano - ha preso parte anche il giornalista e Presidente ASA - Associazione Stampa Agroalimentare Italiana Roberto Rabachino. L’incontro è stato fortemente voluto dall’USPI-Unione Stampa Periodica Italiana in collaborazione con la  FISC-Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici.

“La vostra voce, libera e responsabile, è fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi democratica, perché sia assicurato il continuo scambio delle idee e un proficuo dibattito basato su dati reali e correttamente riportati – dichiara Papa Francesco nel suo discorso. Nel nostro tempo, spesso dominato dall’ansia della velocità, dalla spinta al sensazionalismo a scapito della precisione e della completezza, dall’emotività surriscaldata ad arte al posto della riflessione ponderata, si avverte in modo pressante la necessità di un’informazione affidabile, con dati e notizie verificati, che non punti a stupire e a emozionare, ma piuttosto si prefigga di far crescere nei lettori un sano senso critico, che permetta loro di farsi adeguate domande e raggiungere conclusioni motivate – continua il Santo Padre. In questo modo si eviterà di essere costantemente in balia di facili slogan o di estemporanee campagne d’informazione, che lasciano trasparire l’intento di manipolare la realtà, le opinioni e le persone stesse, producendo spesso inutili “polveroni mediatici”. Non bisogna cadere nei “peccati della comunicazione”: la disinformazione – cioè dire soltanto una parte – conclude Jorge Mario Bergoglio. La calunnia, che è sensazionalistica, o la diffamazione, cercando cose superate, vecchie, e portandole alla luce oggi: sono peccati gravissimi, che danneggiano il cuore del giornalista e danneggiano la gente. La vostra voce, libera e responsabile, è fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi democratica”.

A noi, media e piccola editoria, associazioni di settore come ASA che hanno nella serietà, nella moralità, nella sensibilità, nel rispetto e nella deontologia professionale le loro principali peculiarità il compito di rispondere a questo appello del Santo Padre e di generare un’informazione meno massificata e meno soggetta alla pressione delle mode. Un’ informazione più prossima alla gente e più ancorata ai fatti nella loro essenzialità e concretezza. Un giornalismo strettamente connesso alle dinamiche locali, alle problematiche che nascono dal lavoro delle varie categorie, agli interessi e alle sensibilità delle realtà intermedie. Sarà sempre più fondamentale che, con pazienza e metodo, si offrano criteri di giudizio e informazioni così che la pubblica opinione sia in grado di capire e discernere, e non stordita e disorientata. La società ha inoltre bisogno che il diritto all’informazione venga scrupolosamente rispettato assieme a quello della dignità di ogni singola persona umana coinvolta nel processo informativo, in modo che nessuno corra il rischio di essere danneggiato in assenza di reali e circostanziati indizi di responsabilità.

Questo è il messaggio che ha lanciato agli operatori della comunicazione Sua Santità Franciscus, 266° Papa della Chiesa Cattolica. A chiusura il Pontefice ha benedetto i presenti e chiesto di “per favore, non dimenticate di pregare per me”.

di Gladys Torres Urday – ASA
Fonte Santa Sede – Credit photo L’Osservatore Romano


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