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L'Unione europea in stallo sul glifosato

L'erbicida più diffuso al mondo è al centro di una disputa scientifica sul se sia cancerogeno o meno, e il voto sul rinnovo dell'autorizzazione d'uso è saltato

Stallo dell'Unione europea sul glifosato, l'erbicida più diffuso al mondo al centro di una disputa a livello scientifico in quanto sostanza probabilmente cancerogena o meno. Il tanto atteso voto dei 28 Paesi Ue sulla proposta della Commissione europea di rinnovo dell'autorizzazione all'uso della discussa sostanza alla fine non c'è stato.

A nulla è valso ridurre il periodo del permesso a nove anni invece dei quindici inizialmente previsti, oppure ricordare che gli Stati membri possono adottare restrizioni per l'uso finale dei prodotti a base di glifosato, come richiesto dall'Europarlamento. Al momento di tirare le fila, si è visto che i voti necessari a decidere semplicemente non c'erano: gli unici Paesi contrari in caso di voto sarebbero stati Italia e Francia, mentre Germania, Svezia, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo, Austria e Grecia avrebbero optato per l'astensione.

A tifare contro il rinnovo dell'autorizzazione tanti ambientalisti, fra cui le 38 Associazioni della coalizione italiana #StopGlifosato - come Greenpeace, Wwf e Legambiente - e oltre 1,4 milioni di cittadini europei che hanno firmato la petizione di Avaaz.

A giocare in loro favore è il 'fattore tempo', dato che il permesso attuale di impiego del glifosato nell'Unione scade il 30 giugno. A questo punto "la Commissione europea rifletterà su quanto emerso dalle discussioni" e "se non verrà presa nessuna decisione prima del 30 giugno, il glifosato non sarà più autorizzato nell'Ue e gli Stati membri dovranno eliminare le autorizzazioni per tutti i prodotti a base di glifosato" ha detto oggi un portavoce dell'esecutivo Ue, che questa volta non intende prendersi la responsabilità di decidere al posto dei 28 governi, come già avvenuto tante volte in passato con gli organismi geneticamente modificati (Ogm).

Una soluzione 'tampone' che potrebbe raccogliere consensi adesso sarebbe quella di "una nuova proposta dell'esecutivo Ue, che estenda l'autorizzazione fino alla valutazione dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), attesa nel 2017" riferiscono fonti diplomatiche.

Il glifosato infatti è stato classificato l'anno scorso come 'probabilmente cancerogeno' dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell'Oms, poi 'probabilmente non cancerogeno' dall'Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa). Pochi giorni fa ad occuparsene sono stati Fao e Oms, con il rapporto del 'comitato di esperti sui residui di pesticidi nei cibi e nell'ambiente', secondo cui è "improbabile che l'assunzione di glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l'uomo". Toccherebbe così all'Echa dare un nuovo giudizio, questa volta quello risolutivo. (www.cdt.ch)




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