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Quali expovisitatori a EXPO Milano?

Workshop esperti al MET-Bocconi Milano. UnPOxExPO2015: risposta alla domanda degli Expoturisti.

L’università Bocconi, da sempre, in particolare il corso Master in Economia del Turismo diretto dalla prof.ssa Magda Antonioli Corigliano, ricerca e analizza i dati e i fattori economici di Expo collegati a flussi, presenze, arrivi, scelta dei potenziali 20 milioni di visitatori ad Expo. Visitatori e/o turisti? Cosa chiedono e cosa faranno? Queste le domande sviscerate nel recente workshop coordinato da Toti Piscopo presidente Skal International Italia (associazione per il business turistico fondata 80n anni fa, presente in 5 continenti, 87 paesi, 25.000 imprese) un colosso dei servizi al turista e all’operatore turistico. Presente il gotha degli operatori, da Enzo Carella di ClubViaggi e Uvet a Gianfranco Castagnetti presidente del gruppo Best Western (alberghi italiani), da Vincenzo Cella di Halldis leader nell’offerta di grandi locazioni immobiliari a Alessandro Ciambrone presidente di Global Blue per la gestione servizi nei più grandi aeroporti mondiali a Damiano de Crescenzo e di Sofia Gioia Vedani di Planetaria Hotels a Luigi Battuello direttore commerciale di Sea-Malpensa e Linate.
Tutti hanno confermato ancora una certa indecisione sui numeri reali perché molti arrivi, soprattutto fra italiani e dai paesi confinanti europei, sono decisi all’ultimo momento. Dal mondo il dato di 8,5 milioni di ingressi in Expo già assegnati, è molto confortante, ma sono per la maggior parte detenuti dai grandi reseller o grandi player. Sicuramente il dato di 14 milioni di italiani ad Expo è rivisto al ribasso, mentre dall’estero la presenza è superiore al previsto. I dati riferiti sulle prenotazioni alberghiere indicano un aumento dal 20 al 32% rispetto allo stesso periodo del 2014 per l’area metropolitana milanese. Anche il settore extra alberghiero è in crescita e a tal proposito la prof Antonioli ha annunciato la ricerca di flussi sul specifico settore, anche le dimore abitative, le location prestigiose o funzionali all’esterno dell’area sono interessanti per delegazioni straniere. E’ stato riconfermato che, se l’arrivo giornaliero medio va da 60.000 a punte di 230.000 visitatori, Milano non è nelle condizioni di soddisfare tutte le richieste. La richiesta di alloggi vedrà allargare il raggio d’azione soprattutto fra maggio-giugno e settembre-ottobre. Qualcuno ha evidenziato anche che le prenotazioni in crescita sono già sui mesi di aprile e novembre. In questo status i prezzi stanno già lievitando anche del 25/30%. Anche la durata media di soggiorno in Milano e hinterland è interessante con una media di 3,2 pernotti a prenotazione. Segnale importante.
Esperti e interventi dei presenti hanno evidenziato alcune problematiche relative al controllo, trasparenza, sicurezza fra operatori diversi e nel substrato urbano e extra-urbano, criticità forti su viabilità, accessibilità a 360 gradi. Il 37% degli Expovisitatori si muoverà in treno, meglio se veloce, puntuale, pulito, attrezzato. Difronte a una platea di esperti, To e AdV nazionali, organizzazioni, i relatori sono stati d’accordo nell’evidenziare la enorme variabilità dell’Expovisitatore, domandandosi se tutti gli operatori della filiera siano in grado di soddisfare, più ci si allontana dai fulcri internazionali milanesi, esigenze di lingue, di conoscenza abitudini, di mezzi pubblici, di noleggi, di servizi persona, di informazioni, di formazione accoglienza, di raggiungibilità e quindi di viabilità autostradale.
Tematiche che Giampietro Comolli, patron di UnPOxExPO2015 con il patronage di Expo spa e unico fuorisalone di area vasta con tematismi alimentari lungo il fiume PO da Cuneo a Venezia, ha fatto proprie partendo dalla differenza fra Expovisitatori e Expoturisti in termini di durata soggiorno e richiesta di servizi, dalla richiesta di “turismi” da parte di tutti, alla differenza fra un utente dall’Australia rispetto a un austriaco. Ha evidenziato che il successo di UnPOxExPO è dovuto soprattutto a una preventiva capillare ricerca e analisi della domanda, prima dell’offerta, grazie anche alle info fornite dal MET-Bocconi, per conoscere flussi, tempi, format, modalità di arrivi e presenze. Ha sottolineato le differenze delle richieste fra un top-spender e chi fa low cost parlando soprattutto di fuori-salone e di Expoturisti. Fra tutte le prenotazioni ricevute dai To e AdV del progetto sparsi per il mondo circa il 30% interessa la famiglia classica con giovani figli, il 25% saranno single principalmente manager di grandi multinazionali molto pretenziosi nei servizi collaterali e supplementari alla visita in Expo e sono anche quelli che soggiorneranno più a lungo in Italia e in Europa, in qualità di big-inquirer, big-eatwell, big-wellbeing, big-wilderness. Il 9% di arrivi riguarda i giovani universitari, su cui UnPOxExPO guarda con molta attenzione, non tanto come top-spender, ma come big-explorer e come futuro turista in Italia. E’ un investimento del progetto: accontentati oggi come studenti, sono i grandi turisti del domani. Molti dei 35.000 giovani prenotati, la gran parte sono interessati al fiume PO per sport, cultura, musei e storia. Di conseguenza, l’indicazione di spesa giornaliera dai vari visitatori varia da 30 euro a oltre 500 euro, evidentemente con destinazioni e interessi diversi lungo il PO. Fuori l’area metropolitana milanese le città più gettonate, in ordine, sono Venezia, Roma, Firenze, Torino, Mantova. Tutto il progetto UnPOxExPO si basa sulla creazione di percorsi turistici tematici, cioè sul fatto che il patrimonio alimentare italiano è enorme, ma l’Expoturista chiede dinamicità, semplicità, sicurezza, ordine, emozione, esperienza. Su questi input sono stati costruiti destinazioni di 36-40 ora cadauno al massimo, un pernotto per destination, ognuno dei 12 distretti lungo il PO ha un tema alimentare-culturale-ambientale-storico diverso collegato ai 4 gusti globali, dal dolce al salato, dall’amaro all’acido, con possibilità di fare catena di percorsi, muoversi con ogni mezzo pubblico e privato, pranzare in locanda storica a 10 euro o in un ristorante stellato.
UnPOxExPO è stato pensato per le piccole imprese, le piccole città italiane – che sono la forte maggioranza – che non potendo crearsi una visibilità significativa all’interno del fantasmagorico e lussureggiante “Circus” mediatico di Expo, hanno solo la possibilità di ospitare Expoturisti sul proprio territorio, valorizzando l’esistente ricchezza, portando ricchezza nei borghi fluiviali, facendo formazione reale alimentare verso gli stranieri , soprattutto, in modo anche che ritornino a casa sapendo la vera e reale differenza fra un ragù o una pizza made in Italy rispetto ad una camuffata (italian sounding) “bolognaise” di dubbia origine e realizzazione.

Giampiero Comolli
g.comolli@unpoxexpo2015.org

 


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