LA VITA DELLA VITE

A cura di Marco Tonni [tonni@asa-press.com]


GEA.vite®, Capitolo 6 – Qualità delle uve e del vigneto

GEA.vite® è il Protocollo di autovalutazione per la filiera vitivinicola italiana messo a punto da Sata Studio Agronomico in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano.
Periodicamente, in questa sezione di Agronotizie, pubblichiamo una sintetica spiegazione della struttura di GEA.vite®, prendendo in considerazione i singoli capitoli che compongono il Questionario e il Protocollo.
La suddivisione in 11 capitoli, per un totale di circa 250 quesiti, consente di ottenere un approccio globale di filiera, grazie al quale gli addetti al settore possono trovare utili spunti di riflessione per il miglioramento in qualsiasi ambito gestionale.
Il Capitolo 6, dedicato alla valutazione della qualità delle uve e del vigneto, propone diversi quesiti strutturati in maniera tale da prendere in considerazione tutte le fasi di gestione del vigneto, a partire dalla valutazione della generale condizione di omogeneità del sito, fino alle osservazioni relative alla condizione delle uve alla vendemmia.

Introduzione alle tematiche trattate

Le pratiche di gestione agronomica tradizionalmente realizzate in vigneto (cimature, scacchiature, diradamenti ecc.) determinano ripercussioni finali sulle uve e devono perciò essere programmate in base agli obiettivi aziendali e al tipo di prodotto che si vuole ottenere.
Pur nel rispetto delle “buone pratiche” comuni e dei disciplinari di produzione (ove presenti), è quindi necessario ponderare le scelte anche sulla base dello specifico contesto in cui si opera e dell’obiettivo enologico perseguito. In tal senso si deve adottare un approccio globale che consideri tutte le varie fasi di gestione, nonché aspetti non direttamente associati alla condizione della pianta, ma che possono determinare ripercussioni sulle sue generali condizioni fisiologiche (es. condizioni generali del suolo e del sito). Ciò consente di ottimizzare le scelte, migliorando la qualità di gestione e, conseguentemente, di ottenere la massima qualità delle uve.
La possibilità di comparazione tra anni successivi, al fine di poter quantificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi preposti e l’utilità di implementazione di misure migliorative, è reso possibile in GEA.vite®, grazie ad una preliminare e accurata scelta dei vigneti (uno o più) in cui realizzare le osservazioni di anno in anno; essi vanno scelti sulla base della rappresentatività aziendale e vanno mantenuti costanti negli anni.

Modalità di approccio GEA.vite® (www.geavite.it)

Il Capitolo 6 - “Qualità delle uve e del vigneto” del Protocollo GEA.vite® propone diversi quesiti, corredati, all’interno del Protocollo, da specifici approfondimenti e indicazioni, nonché da immagini esplicative e bibliografia per ulteriori approfondimenti.
Nel Capitolo vengono proposti 21 quesiti, che consentono di avere un quadro generale dei singoli aspetti di interesse per la valutazione della gestione annuale del vigneto. Essi sono così ripartiti:
2 dedicati alla valutazione delle generali condizioni di omogeneità del sito considerato;
1 relativo alla valutazione delle condizioni del suolo, attraverso al metodo VSA (Visual Soil Assessment) descritto in seguito;
2 riguardanti il carico di gemme per ceppo e loro distribuzione;
7 relativi alla gestione in verde della chioma (scacchiatura, spollonatura, sfemminellatura, defogliazione, cimatura e pettinatura);
7 dedicati alla valutazione del carico produttivo, del diradamento e dell’equilibrio vegeto-produttivo;
2 relativi alla presenza di eventuali stress biotici e abiotici a livello di foglia e grappoli.
All’interno del Questionario, al quale l’Azienda può accedere dopo aver ottenuto le credenziali necessarie all’accesso al sito www.geavite.it, ciascuna domanda prevede diverse possibilità di attribuzione di punteggi (da 0 a 4) e, per ciascun punteggio, vengono codificate le motivazioni di tale attribuzione.
Queste ultime necessitano tuttavia di integrazioni da parte dell’Azienda a seconda degli specifici casi; è previsto a tal fine uno spazio “Note” in cui possono essere registrati brevi commenti aggiuntivi da parte dell’utente.
Il Protocollo riporta per ciascuna domanda un testo integrativo di approfondimento e relativi riferimenti normativi e bibliografici.
Come già descritto per i precedenti capitoli si ricorda che la consultazione degli approfondimenti bibliografici risulta essenziale alla comprensione dettagliata dei concetti descritti; il Protocollo infatti, pur nella sua completezza, non esaurisce tutte le tematiche di possibile interesse e riporta quindi una serie di riferimenti aggiuntivi per approfondimenti ulteriori.

A livello esemplificativo si riportano due esempi:


Questo Capitolo riporta inoltre un ulteriore riferimento al metodo VSA (Visual Soil Assessment) proposto dalla FAO, già citato e descritto in capitoli precedenti, per la realizzazione di un’analisi visiva del suolo che può essere effettuata direttamente in campo dal personale tecnico aziendale, permettendo un più frequente e accurato monitoraggio.
Si ricorda che per questo capitolo la valutazione viene effettuata a livello di singolo sito e sarà quindi necessario impostare fogli di valutazione differenti per vigneti diversi; ciò consente di realizzare un monitoraggio annuale sito per sito. Il numero di siti scelti per la valutazione è a discrezione dell’utente; si consiglia comunque di valutare almeno due siti diversi per età, cultivar e/o modalità di gestione, al fine di ottenere un quadro più rappresentativo della effettiva situazione media aziendale. Qualora si desideri avere una dato aziendale complessivo, si possono inserire i dati di più vigneti e calcolare le medie, oppure considerare più vigneti, registrando per ogni risposta la situazione peggiore riscontrata, in maniera tale da avere la visione dei punti critici e migliorabili.
Vi sono alcuni quesiti la cui valutazione risulta maggiormente soggetta alla sensibilità e percezione del singolo; in tal caso vengono comunque fornite delle linee guida ma non si entra eccessivamente nel merito della valutazione. Ciò non costituisce comunque un problema valutativo poiché il confronto deve essere effettuato in ambito aziendale e quindi possibilmente dallo stesso osservatore nel tempo.
Al termine della compilazione del questionario on-line, all’Azienda viene fornita una rappresentazione grafica e scritta della propria condizione rispetto a valori massimi e minimi ottenibili.
Come descritto per i precedenti capitoli presentati nelle uscite di Agronotizie, anche per quest’ultimo i punteggi vengono riassunti in due indici: EQ (Efficienza e qualità) e BIOPASS (Biodiversità, Paesaggio, Ambiente, Sostenibilità sociale), espressi come percentuale del massimo potenzialmente conseguibile. Nella valutazione della gestione del suolo emergono infatti aspetti ambivalenti per i quali la comprensione dei punti “critici” o dei punti di forza nella gestione devono essere valutati sulla base di entrambi gli indici.
Ciò permette inoltre una chiara quantificazione del miglioramento nel tempo e consente di conseguenza di poter comunicare in maniera consapevole tale miglioramento, sulla base di un’effettiva variazione della valutazione numerica anno per anno.

(pubblicato il 6-5-2014 su http://agronotizie.imagelinenetwork.com)



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