IL VIAGGIO GASTRONOMICO

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Ville Venete: un inestimabile patrimonio da salvaguardare
Queste storiche costruzioni sono la testimonianza di uno dei più rappresentativi capitoli della storia dell’architettura italiana, frutto del genio di architetti, artisti, pittori e scrittori che le hanno create e valorizzate.

A partire dal XIV secolo, questi straordinari edifici hanno iniziato a diffondersi in tutto il territorio veneto, una vera e propria espansione veneziana in terraferma incoraggiata dalla Serenissima. Infatti, fino alla fine della sua Repubblica nel 1797, Venezia favorì gli insediamenti dei nobili veneziani nelle campagne dell’entroterra veneto e padano, contribuendo alla bonifica di territori incolti che vennero così trasformati in redditizie aree coltivate. Le ville divennero la residenza estiva dei nobili, che vi si trattenevano dalla primavera all’inizio dell’autunno. Quindi case senza riscaldamento, fatta eccezione per qualche camino, e perfino senza mobili, perché era compito della servitù precedere i padroni trasferendo dalla residenza di città a quella di campagna il necessario per rendere la villa abitabile.
Tuttavia, i contadini e le loro famiglie vivevano tutto l’anno negli edifici annessi alla casa padronale poiché le ville erano delle vere e proprie aziende agricole, macchine da lavoro circondate da ettari e ettari di coltivazioni e boschi. Alla residenza si accedeva percorrendo un viale lungo qualche chilometro, perfettamente tracciato e perpendicolare all’ingresso della villa, delimitato ai due lati dalle maestose pioppe. Questo viale era visibile da lontano e permetteva ai visitatori di raggiungere la villa senza perdersi nella campagna circostante.


GIOIELLI DI ARCHITETTURA
Le Ville Venete sono state edificate in luoghi strategici, scelti da Venezia per consolidare la sua presenza in terraferma. Le costruzioni facevano da punto di riferimento per l’espansione di commercio e economia, ma anche in campo agricolo e manifatturiero. I fiumi erano uno dei riferimenti importanti per l’ubicazione delle Ville, perché fornivano acqua alle coltivazioni ed erano una sicura via di trasporto, così che Piave, Brenta, Sile, Adige, Livenza e Po permettevano a Venezia di raggiungere le Prealpi le Alpi e le Dolomiti. Gli edifici non sono fortificati perché la Serenissima non lo avrebbe gradito, ma si era comunque in tempo di pace. I muri che circondano le ville servivano quindi solo a “non fare uscire le galline”. Durante questo proficuo periodo senza guerre furono costruite circa 4300 Ville Venete, delle quali circa 3800 sono rimaste nel territorio dell’attuale Regione Veneto.

Tra queste, 141 (ma il numero è in aumento) hanno dato vita all’iniziativa “Paesaggio Culturale” che vede riunite, in collaborazione con la Regione Veneto, l’Associazione Ville Venete, l’Associazione Ville Venete e Castelli e l’Associazione Dimore Storiche. Ogni villa è una testimonianza della magnificenza di Venezia e con questa iniziativa si vuole valorizzare il territorio e le residenze storiche con una proposta di attrattive culturali, estetiche e paesaggistiche di alto livello collegate alle produzioni manufatturiere ed enogastronomiche locali. Si tratta di turismo slow, per scoprire eccellenze artistiche e architettoniche uniche al mondo, spesso sconosciute ai turisti frettolosi che limitano la loro visita alla sola città di Venezia. Ma queste ville si possono definire la Venezia di terra e in più, malgrado siano datate anche con più secoli, si sono adeguate e sono pronte per offrire un prodotto turistico nuovo e moderno.
Ogni costruzione ha una sua identità precisa: monumentale, gioiello palladiano, fattoria nobiliare o faro di sviluppo della comunità locale. Di queste ville, 23 sono totalmente o in parte attribuite ad Andrea Palladio e sono riconosciute dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Le ville, i cui proprietari hanno aderito all’iniziativa e hanno sottoscritto la Carta dei Servizi, vengono iscritte in un Elenco Regionale suddiviso in tre sezioni: ville luoghi della cultura, ville che ospitano una struttura ricettiva, ville che aprono al pubblico solo il parco o il giardino monumentale. Le informazioni sulla tipologia e la destinazione degli edifici sono sul sito della Regione www.regione.veneto.it, su http://www.regione.veneto.it/web/turismo/ville-venete e sul portale turistico regionale www.veneto.to. Altre informazioni su www.irvv.net - www.villevenete.org - www.villevenetecastelli.com.


Burano (sinistra)- Bassano (centro) - Asolo (destra)


Mazzorbo di Burano (sinistra) - Pala del Giorgione (centro) - Laguna di Chioggia e Duomo di Castelfranco (destra)


Venezia (sinistra) - Treviso (centro) - Torcello (destra)

DI VILLA IN VILLA
Le ville che aderiscono all’Associazione Ville Venete sono ben distribuite su tutto il territorio della regione, un territorio che offre un’ampia possibilità di spaziare tra eccellenze artistiche e architettoniche in un ambiente completo sotto ogni possibile aspetto turistico perché comprende anche mare, montagna, lago, terme, parchi naturali e una vasta scelta tra interessanti attività sportive. Oltre, naturalmente, ai percorsi culturali, come per esempio quello dei Musei che propone tre grandi maestri come Giorgione, Palladio e Canova in un territorio tra le pendici del Monte Grappa, le colline di Asolo e Castelfranco Veneto, che nel suo Duomo ospita una pala del Giorgione.
D’altra parte il Veneto è la prima regione d’Italia nell’economia dell’ospitalità e ha registrato nel 2012 circa 62 milioni di presenze, delle quali oltre il 64 per cento di turisti dall’estero. Tra queste presenze circa 220 mila hanno avuto come meta le Ville Venete che aderiscono al circuito regionale e che possono mettere a disposizione oltre 1600 posti letto. Tra le offerte più qualificate, il Relais Monaco di Ponzano Veneto (TV) un raffinato Country Hotel in una Villa Veneta dell’800, arredato con eleganti mobili d’epoca e con un eccellente ristorante.


Relasis Monaco (sinistra) - Castello di Roncade (centro) e la sua cantina (destra)


Relais di Monaco (sinistra) - Prodotti di Villa Tiepolo Passi (centro) - Villa Emo (centro) e Villa Tiepolo Passi (destra)


Affreschi di Villa Emo (sinistra) - Villa di Maser (centro) e il suo tempietto (destra)


Ogni provincia ha ville che da sole valgono il viaggio e molte di esse hanno mantenuto l’originale destinazione di azienda agricola. Tutte quelle del circuito sono completamente o in parte aperte al pubblico con visite guidate che hanno modalità diverse. Nella sola provincia di Treviso, una volta considerata il giardino di Venezia e dove c’è ancora una maggiore concentrazione di ville in generale, si possono citare Villa Tiepolo Passi a Carbonera, che è anche sede dell’Associazione Ville Venete, di proprietà del Conte Alberto Passi, Presidente dell’Associazione, che vi abita con la famiglia. L’edificio è di stile barocco veneziano, con affreschi del Bolognese e del Canal, nipote di Canaletto, con un elegante giardino all’italiana e un parco romantico. Su prenotazione ci si può fermare a pranzo o a cena. Specialità della Villa come azienda agricola sono le confetture, soprattutto quella di mele cotogne provenienti dal brolo, cioè dal frutteto annesso, con le quali sono prodotte anche un’ottima mostarda veneta e la cotognata. Molto piacevole il Prosecco della casa.
Un’altra villa-azienda agricola è il Castello Ciani Bassetti di Roncade (TV) del XVI secolo, di proprietà del Barone Vincenzo Ciani Bassetti che vi abita con la famiglia. Le mura del castello racchiudono un bel parco con un viale delimitato da antiche statue, alla fine del quale si accede alla costruzione pre-palladiana. Nelle torri di guardia sono stati ricavati gli appartamenti che rappresentano l’ospitalità della Villa, mentre le cantine, quella antica e quella nuova, sono situate a lato dell’edificio principale. Vi si produce un’ottima gamma di vini bianchi e rossi e 3 tipologie di Prosecco con le uve dei vigneti della Villa che godono del favorevole microclima dovuto alla presenza del canale Arnasa.
Villa di Maser (o Villa Barbaro) a Maser (TV), è uno dei capolavori di Andrea Palladio e patrimonio UNESCO, attualmente abitata dalla Contessa Diamante Luling Buschetti, con il marito Vittorio Dalle Ore e i figli. L’edificio si affaccia su un bellissimo giardino che guarda la valle, ed è arricchita da affreschi di Paolo Veronese, dal Tempietto del Palladio recentemente ristrutturato e da una magnifica collezione di carrozze. Nelle antiche cantine si producono eccellenti vini, ma nella gamma dell’azienda agricola della Villa ci sono anche miele e frutti. Nell’annessa casa colonica possibilità di acquisto e degustazione dei vini della tenuta e light lunch.
Villa Emo di Fanzolo Vedelago (TV), una delle ville più compiute del Palladio e patrimonio UNESCO, è oggi di proprietà del Credito Trevigiano che vi ha posto il suo centro direzionale e si è assunto l’impegno di salvaguardare questo gioiello architettonico che comprende un parco stupendo, un antico borgo, una filanda e una collezione della civiltà contadina. All’interno la Villa è magnificamente affrescata e arredata.


Le Ville del Brenta


Villa Contarini (sinistra) - Ca' Marcello, interno (centro) ed esterno (destra)

Villa Contarini (sinistra) - Villa Venier (centro) e i suoi affreschi (destra)

Nella confinante provincia di Padova la Villa Cà Marcello a Levada di Piombino Dese, è un pregevole esempio di stile palladiano, ancora oggi abitata dal Conte Vettor Marcello e dalla sua famiglia, discendenti della nobile famiglia veneziana dei Marcello che la fece costruire nel 1500. E’ decorata con preziosi affreschi e stucchi e arredata con i mobili che nel 700 furono studiati appositamente per la Villa, primo esempio di arredamento dedicato e non importato dalla casa di città. La costruzione è circondata da un bellissimo parco di oltre 9 ettari, che offre suggestivi percorsi che comprendono anche una peschiera. Come azienda agricola la Villa produce cereali mentre il vino è frutto della collaborazione con l’azienda di un cugino dei proprietari. E’ possibile soggiornare nelle costruzione annesse alla casa padronale (la barchessa o barco, cioè il portico dove una volta abitava il fattore) e, su prenotazione, si può anche cenare.
Ancora nella provincia di Padova la magnifica Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, oggi di proprietà della Regione Veneto, con un parco monumentale all’inglese e affacciata su un canale che separa la villa dalla piazza a emiciclo del paese. Il corpo originale fu progettato dal Palladio e poi inglobato dai successivi ampliamenti. Bellissime le sale e gli affreschi e davvero unica la Sala Auditorio a piano terra, con il soffitto aperto al centro e che culmina al terzo piano con la Sala della Musica, un perfetto esempio di acustica dato dalla sua forma a chitarra e che permette alla musica suonata dal vivo di scendere limpidissima fino al piano terra. Qui registrano anche i Solisti Veneti.
Da Villa Contarini e percorrendo la strada che costeggia il fiume Brenta, è un susseguirsi di antiche ville, tra le quali spicca Villa Venier a Mira (VE), sede dell’Istituto Regionale Ville Venete, un complesso costruito verso la fine del 500 e pregevolmente affrescato. Una via d’acqua molto suggestiva che andrebbe percorsa anche in battello per ammirare le facciate delle Ville che si affacciano lungo le rive del fiume. Una conclusione perfetta del viaggio alla scoperta di questo immenso patrimonio culturale e che porta direttamente alla magica atmosfera di Venezia.

LE ECCELLENZE GASTRONOMICHE
Ville Venete e Musei, percorsi che nutrono l’anima, affiancati da altri che propongono un’arte più terrena ma ugualmente frutto di abilità e creatività. Sono gli innumerevoli prodotti della terra e delle acque che hanno reso famoso il Veneto per la gioia dei buongustai. L’elenco è davvero lungo e tutto di alta qualità. A cominciare dalla Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco (entrambi IGP) e, sempre nella Marca Trevigiana, la Strada del Prosecco, La Strada dei Vini del Piave e la Strada del Vino Montello e Colli Asolani. E poi ci sono anche inaspettate chicche, come il piccolissimo vigneto di vitigno autoctono a bacca gialla Dorona sull’isola di Mazzorbo di Burano, con il quale si producono solo pochissime bottiglie di vino Venissa, recuperato dalla famiglia Bisol come quello, ugualmente microscopico, sull’isola di Torcello.


Da sinistra: Ciliegie, Casatella, Asparagi di Bassano, Asiago


Da sinistra: Vongole, Soppressa, Radicchio, Formaggi

I formaggi, tutti DOC, hanno nomi famosi come Asiago, Casatella Trevigiana, Montasio, Grana Padano, Monte Veronese, Piave, Provolone Valpadana. A questi si aggiungono specialità come il Formajo Imbriago, il Morlacco e il Bastardo del Grappa e il Casel e il Malga Bellunese.
Tra le eccellenze agricole, citandone solo alcune a caso tra i moltissimi prodotti tipici, gli asparagi di Bassano e quelli di Cimadolmo e di Badoere, questi ultimi con una produzione limitatissima e quindi destinati a pochi fortunati. La ciliegia di Marostica, i marroni di Combal, la zucca marina di Chioggia, il tartufo nero dei Berici, la farina di mais di Marano, le pesche del Veronese e il riso i Isola della Scala nella provincia di Verona.
Dal mare la cozza di Scardovari, la schilla della Laguna di Venezia, la vongola verace del Polesine, ma nel Delta del Po si pescano anche l’anguilla, le moeche (i piccoli granchi senza guscio) e il pesce azzurro. Dai fiumi, invece, la trota iridea del Sile e la trota fario delle Valli vicentine.
La gallina e l’anatra di Padova, l’oca, i torresani e il coniglio veneto, hanno carni squisite e vanno ad aggiungersi alle altre specialità di carne e agli insaccati. Tra i salumi, insieme alla soppressa (con o senza filetto), pancetta, salami di maiale oltre che di asino e di cavallo, il prosciutto d’oca, gli sfilacci di manzo e il manzo affumicato, salsicce, prosciutto, cotechino e moltissimi altri ancora.


Da sinistra: Insalata di asparagi di Badoere, Bigoli, Frittura di Pesce, Baccalà alla Vicentina


Da sinsitra: Zaleti, Riso agli Scampi, Pinza, Moeche Fritte

A tavola l’offerta è altrettanto ricca e va ricordato che anche in questo settore le Ville Venete hanno avuto un ruolo importante perché molti dei piatti presenti nei ristoranti oggi derivano da ricette di famiglia delle Ville, alcune con chiara influenza di altre regioni e Paesi perché portate in dote dalle spose. Il riso, molto presente nella cucina veneta, lo troviamo nella minestra risi e bisi (piselli), nel risotto con le erbe di campo o con gli asparagi, nel risotto alla chioggiotta o con gli scampi con il pesce della laguna e quello con il radicchio. I bigoli, grossi spaghetti conditi con sugo d’anatra o con le acciughe, sono un altro primo piatto molto popolare. Tra i piatti di pesce il baccalà (ovvero stoccafisso) alla vicentina, il pesce in saor, le moleche fritte e il bisato (anguilla) in tegame. Tra le verdure il radicchio cotto in padella e alla griglia e gli asparagi alla bassanese, cioè con una salsina di uovo sodo tritato, olio e limone o aceto. Numerosi i piatti con animali da cortile e tra questi, molto particolari, la sopa coada con i piccioni, ma tra i secondi non è meno apprezzato il fegato alla veneziana con le cipolle. Per finire in bellezza, un’invitante offerta di dolci, i biscotti bussolai o i zaleti, la fugassa veneta, la torta pinza, il gelato del Cadore e il pandoro. Il tutto accompagnato da Prosecco e dagli altri eccellenti vini della regione, chiudendo con un bicchierino dell’eccellente grappa di Bassano.

di Enza Bettelli

 

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