LA BORSA DELLA SPESA
A cura di ENZA BETTELLI [ asa.web@asa-press.com ]


LE OSTRICHE


I Romani facevano grande consumo di ostriche e i Greci addirittura le allevavano. Oggi questi pregiati molluschi sono oggetto di allevamento intensivo anche in Italia, in concorrenza con quello che è sempre stato di tradizione francese, soprattutto nella zona della Bretagna. L' habitat ideale per le ostriche sono le baie che le maree lasciano periodicamente scoperte e dove l' acqua salmastra ricopre un fondo ricco di microscopiche alghe e plancton. Prima di arrivare sul mercato le ostriche restano nelle zone di riproduzione da 3 a 6 anni e normalmente vengono trasferite più volte da un bacino all' altro con acque dalle caratteristiche differenti dove i molluschi possono crescere ed acquistare sapore. Le due categorie principali in cui le ostriche sono suddivise tengono conto della forma del guscio. Oltre a quella tonda e piatta (francese) dal sapore delicato e armonico ci sono anche ostriche a guscio allungato e rugoso, che può essere piuttosto stretto (portoghese) o più largo (giapponese) di sapore più intenso e pungente. Le più pregiate sono quelle tonde di circa 7-10 cm di diametro che comprendono le famose belon e le ormai rare marennes della Bretagna. A seconda della varietà e del loro stato di ingrasso possono essere speciales (le migliori) o fines.

ACQUISTO E CONSERVAZIONE
Le ostriche si acquistano con le valve ben serrate, pesanti, con un delicato profumo di mare. Una volta aperto il guscio, il mollusco deve essere ancora vivo ed immerso nel suo liquido, ritraendosi se viene toccato. Sono da scartare le ostriche che si presentano con il guscio già aperto o sanno di ammoniaca o sono asciutte all'interno del guscio. Le ostriche si conservano in frigorifero fino alla data di scadenza (circa una settimana) chiuse nella loro confezione.
Normalmente le ostriche sono vendute in confezioni sigillate rigide che proteggono i gusci da rotture e schiacciamento. Le confezioni debbono essere sigillate, con indicata la data di raccolta ed il centro di spedizione che è la struttura responsabile della qualità dell' ostrica. Evitare di acquistare ostriche sfuse poiché potrebbero provenire da acque inquinate e causare disturbi intestinali anche gravi.
Le ostriche sono disponibili in varie confezioni (normalmente da 1 a 3 Kg cad) e di dimensioni diverse, da quelle più grandi di categoria 1 a quelle più piccole (categoria 4). Sono altresì commercializzate delle ostriche ad apertura facilitata (sono state appositamente lavorate per permettere anche ai non esperti di aprirle facilmente) e le loro vaschette, di norma, contengono anche dei coltellini del tipo usa e getta studiati appositamente per questo tipo di utilizzo.

QUANTO COSTA
(Dati forniti dalla So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari all'Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it)
Il consumo delle ostriche aumenta durante le feste di fine anno, sia perché questo è il periodo migliore, poiché in estate avviene la riproduzione e i molluschi sono pieni di uova e quindi lattiginosi, sia per il significato benaugurale che viene loro attribuito. Di conseguenza anche il prezzo lievita durante il periodo da metà dicembre agli inizi di gennaio. Questa settimana il prezzo all' ingrosso delle ostriche concave va da 4 a 7,80 euro al kg per quelle francesi e da 3 a 6,50 euro per il prodotto nazionale. Le piatte belon costano invece da 12,50 a 15 euro al kg.

Il Mercato Ittico all' Ingrosso di Milano di via Cesare Lombroso 53, ogni sabato mattina è aperto al pubblico dalle ore 9.30 alle 11.30.


IN CUCINA
Dopo aver lavato i gusci sotto l' acqua corrente bisogna aprirli facendo scorrere l' apposito coltellino tra le due valve fino a tagliare il punto di giunzione che le tiene unite. Dopo aver scartato il mezzo guscio vuoto si stacca il mollusco dalla sua sede ma lo si lascia nella valva con il suo liquido. Le ostriche nel mezzo guscio vengono quindi allineate su un vassoio o nell' apposita bacinella tonda riempiti con ghiaccio tritato mescolato con poco sale per rallentarne lo scioglimento; per una migliore presentazione si può ricoprire il ghiaccio con delle alghe, da chiedere al pescivendolo. Quando possibile , le ostriche vanno aperte all' ultimo momento e servite subito; in caso contrario coprirle con un canovaccio umido e tenerle in frigorifero fino al momento di portarle in tavola.
Normalmente le ostriche si mangiano crude, al naturale o condite con una spruzzatina di limone o spruzzate con aceto aromatizzato e una macinata di pepe, accompagnate preferibilmente da pane di segale e burro. L' eventuale cottura, da eseguire tuffandole in brodo leggero per le zuppe o gratinate nel loro guscio, deve essere molto rapida, circa un minuto o fino a quando i bordi del mollusco iniziano ad arricciarsi.


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