LA BORSA DELLA SPESA
A cura di ENZA BETTELLI [ asa.web@asa-press.com ]


ACCIUGA E SARDINA

Questi piccoli pesci appartengono al gruppo del pesce azzurro, un nome generico che si riferisce a pesci che vivono al largo ma non sui fondali, anche se le acque sono profonde, e che risalgono verso la superficie all’epoca della riproduzione riunendosi in grandi branchi che si disperdono dopo la deposizione delle uova. Hanno tutti il corpo piuttosto affusolato, di colore blu-azzurro e sono saporiti e un po’ più grassi degli altri pesci, ma basta cuocerli in modo appropriato, cioè senza aggiungere molto condimento, per riequilibrare la preparazione. Fa eccezione l’acciuga che è invece molto magra: nemmeno l’1% di grassi. I pesci azzurri più famosi sono sardina, acciuga, sgombro e aringa, ma ci sono anche l’aguglia, l’alosa, la palamita e altri ancora. Sono pesci azzurri anche il pesce spada e il tonno, che normalmente vengono venduti in fette o in tranci date le loro grandi dimensioni.

L’ACCIUGA, conosciuta anche come alice, è la più piccola della famiglia ma può anch’essa arrivare ai 20 cm e vive nel Mare Mediterraneo. Con dorso azzurrognolo e addome argentato, si distingue dalla sardina per la mascella inferiore più corta di quella superiore. E’ assai utilizzata dall’industria per conserve sottolio e sotto sale e per la preparazione di una saporita pasta venduta prevalentemente in tubetto e molto pratica per la guarnizione delle tartine e per il burro aromatizzato.

La SARDINA, chiamata anche sarda o sardella, vive nel Mare Mediterraneo e può raggiungere i 20 cm. Ha forma fusiforme, il dorso con sfumature verde oliva e squame caduche che perde nel giro di poche ore dal momento in cui viene pescata. Si distingue dall'alice perché più appiattita e ricoperta di squame. E' specie di primaria importanza per l'industria conserviera.

ACQUISTO E CONSERVAZIONE
Bisogna tenere presente che acciuga e sardina perdono le squame subito dopo la pesca e si ha quindi un termine di paragone in meno rispetto ai soliti parametri richiesti per il pesce fresco. Essenziale la compattezza della carne, più facile a spappolarsi quando il pesce è stato pescato da più di due giorni, e il profumo, che deve essere fresco e di mare. Sono sempre da scartare se hanno pancia gonfia e se le interiora fuoriescono facilmente alla semplice pressione delle dita.
Tutto il pesce azzurro è molto delicato e deperibile e andrebbe consumato appena pescato. Si può conservare in frigorifero fino a 1-2 giorni, nello scomparto più freddo e già eviscerato ma non lavato. Se pensate di non cucinarlo entro questo termine meglio pulirlo, lavarlo, asciugarlo molto bene e congelarlo; si conserverà fino a 2 mesi.

QUANTO COSTA
(Dati forniti dalla So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it)

L'acciuga è la specie più catturata nelle acque italiane. Nelle reti dei pescatori ne finiscono annualmente oltre 60.000 tonnellate, pari al 20% delle catture totali. E’ anche, tra i pesci di mare, quella commercializzata in quantitativi maggiori presso il Mercato Ittico all'ingrosso di Milano e in questo periodo i prezzi variano da 2,70 a 3,70 euro al Kg con prodotto tutto di provenienza nazionale.
Anche le sardine presenti sul Mercato Ittico all’Ingrosso di Milano sono di provenienza nazionale con prezzi variabili da 2,70 a 3,60 euro al Kg.
(I prezzi indicati sono stati rilevati il 19 giugno 2007)

Il Mercato Ittico all’Ingrosso di Milano di via Cesare Lombroso 53, è aperto al pubblico dalle ore 9.30 alle 11.30 ogni sabato mattina.

IN CUCINA
Per pulire acciuga e sardina, tenendo la testa del pesce tra pollice e indice torcetela con delicatezza in modo da staccarla estraendo allo stesso tempo gli intestini. Inserite poi la punta del dito nel pesce e fatelo scorrere dall’alto verso la coda staccando la lisca dal filetto. Sollevate la lisca e staccatela, senza separare i filetti. Dopo la pulizia il pesce va lavato rapidamente con acqua fredda e quindi asciugato tamponandolo delicatamente con carta cucina.
Importante il metodo di cottura da scegliere in quanto gli esemplari giovani hanno carne soda e compatta di sapore delicato che si presta a preparazioni semplici mentre quelli più grossi e quindi più adulti hanno carne più grassa e di sapore più deciso.
GRIGLIA: è il modo migliore per cuocerli perché i pesci si mantengono morbidi e succulenti, grazie al grasso che si scioglie, e allo stesso tempo più leggeri poiché non viene aggiunto condimento. Lasciate i pesci interi e con la pelle per poterli girare senza romperli; utilizzate se possibile la griglia a libro.
FRITTURA: va fatta a regola d’arte perché l’olio non vada a impregnare i pesci; sono indicati esemplari di piccole dimensioni da lasciare interi e che vanno infarinati o impanati.
GRATIN: adatto per ogni tipo di pesce azzurro, riesce bene se lo strato dei pesci non è molto alto e può quindi cuocere in fretta dato che la cottura prolungata lo rende stopposo.

In particolare, la sardina è ottima fritta, in tortiera, alla griglia e nella preparazione di sughi per pasta e riso. Se freschissima e di piccole dimensioni è eccellente anche cruda, marinata in abbondante succo di limone che la “cuoce”; da controllare però la sua provenienza poiché potrebbe essere infestata da un parassita, innocuo ma fastidioso, che tuttavia si può neutralizzare con la cottura.
Per l’acciuga le cotture più indicate sono la frittura e il gratin mentre gli esemplari di maggiori dimensioni e più carnosi si possono cuocere anche alla griglia. Deliziosa messa a marinare appena pescata con succo di limone, come detto per la sardina, salvo restando la precauzione di un controllo igienico che accerti la presenza di parassiti.

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