L'ITALIA DEI SAPORI

A cura di Marina Cioccoloni


Il Catenaccio di Scanno

Con tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e 38 tra oasi e riserve regionali e statali l’Abruzzo è sicuramente una regione ideale per chi è alla ricerca di un posto fresco dove ritemprasi quando la calura estiva si fa sentire. Boschi e foreste rigogliose, fiumi, laghi, montagne innevate anche d’estate, cascate, migliaia di sentieri per gli amanti delle passeggiate, la scelta è vasta considerato che nella regione, chiamata a ragione Regione Verde d’Europa, le aree protette sono il 30% dell’intero territorio regionale.

Digradante tra le fiancate rocciose dei Monti Marsicani e del Monte Genzana, raggiungibile con un percorso mozzafiato che da Anversa degli Abruzzi si incunea tra le spettacolari “Gole del Sagittario” costeggiando il lago di Villalago prima e quello omonimo poi, in una gola rigogliosa di verde sorge Scanno, località rinomata per la bontà del clima e del cibo, le case abbarbicate l’una sull’altra collegate da infinite scalinate e in particolare per il costume tipico delle sue donne che sull’uscio delle case ricamano a tombolo.

D’estate Scanno è una meta turistica di primo piano grazie all’invidiabile posizione a cavallo tra due parchi nazionali, quello d’Abruzzo e quello della Maiella. A metà agosto vi si replica un’antica tradizione risalente alla fine del ‘700, il “Catenaccio” (in dialetto locale "jucatenacce"), cioè il corteo nuziale che accompagnava la sposa in chiesa e poi a casa del novello consorte e che si snodava per le vie del paese come una catena, una catena d’amore.

Il corteo è preceduto da un gruppo di musicanti che intonano canzoni popolari locali. Li segue la coppia degli sposi vestiti con i caratteristici abiti tradizionali scannesi. Lo sposo indossa un abito di lana scura, camicia bianca e cappello nero mentre la sposa indossa il prezioso costume nuziale composto da corpetto, gonna cremisi, sopragonna di seta damascata e copricapo con i lacci rossi tipico delle novelle spose. I gioielli comprendono quelli ricevuti in dono dal fidanzato o dalla sua famiglia in occasione della promessa di matrimonio. La “Presentosa”, simbolo di fedeltà e amore eterno è un ciondolo a forma di stella di filigrana con in mezzo due cuori uniti e veniva regalata dai genitori dello sposo il giorno della promessa di matrimonio alla futura sposa o dallo sposo come pegno d’amore prima della partenza con le greggi per fissare la data delle nozze al suo ritorno. Le “circeglie” sono orecchini a navicella con pendenti o perle e venivano portati in dono alla ragazza in occasione della prima visita da parte dei genitori del futuro sposo. Al dito dopo le nozze la sposa indosserà l’anello che potrà essere la “Cicerchiata”  antica fede nuziale composta da una fascia decorata da tanti granellini d’oro, come a richiamare i grani della leguminosa “cicerchia”, oppure “Le manucce” il più antico anello nuziale scannese, simbolo dell’unione: una mano di uomo che si unisce a quella della donna avvolgendo il cuore e proteggendolo.



Gli sposi sono seguiti da una lunga fila di parenti e amici che indossano anche loro il costume delle occasioni solenni. Gli uomini vestono come lo sposo mentre le donne indossano la gonna a fitte pieghe di panno azzurro o verde, il corpetto ornato di bottoni d'argento e con la scolla di tombolo, il mantosino di seta, il cappellino festivo e le pantofole di panno ricamato tipiche dell’andatura ondeggiante e regale propria delle donne di Scanno.

Il corteo sfila solenne lungo le vie del paese a riprodurre il percorso che gli sposi compivano dalle loro abitazioni fino alla chiesa dove veniva celebrata la cerimonia nuziale e quindi fino al luogo dove avveniva la festa di nozze. Ogni tanto viene bloccato da nastri fermati ai lati da giovani che chiedono per passare piccoli regali in dolci, bibite o denaro. La consuetudine si rifà all’usanza della famiglia della sposa di essere risarcita della perdita della ragazza che lasciava la casa paterna per andare a far parte di un’altra famiglia. Il corteo antico dopo la cerimonia nuziale procedeva verso il luogo della festa, al termine della quale tutti gli invitati, sazi e alticci, sempre in corteo accompagnavano gli sposi nella loro nuova casa. Oggi invece la sfilata ha termine in piazza dove si replicano le danze tradizionali.

Scanno è rinomato per la produzione di formaggi ovini, salumi ed insaccati, dolci e biscotti. Tra questi ultimi sono da segnalare le ferratelle, un dolce dalla forma di cialda cotta su un’apposita doppia piastra di ferro che veniva arroventata sul fuoco, da cui il nome ferratella. L’utensile veniva regalato alla futura sposa e di norma aveva inciso su un lato lo stemma della famiglia e dall’altro la data di fabbricazione; la tradizione vuole che il tempo di cottura delle ferratelle fosse scandito dalla recita di un’Ave Maria da una parte e da un Pater Nostro dall’altra.


 


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