L'ITALIA DEI SAPORI

A cura di Marina Cioccoloni [cioccoloni@asa-press.com]


Infiorate per il Corpus Domini


E’ tempo di “infiorate” e anche quest’anno, in occasione della festa del Corpus Domini molte località italiane si attiveranno per decorare con tappeti floreali strade, piazze e chiese. All’Abbazia di Chiaravalle della Colomba (Alseno, provincia di Piacenza), la tradizione del tappeto floreale si snoda all’interno della chiesa. E’ un appuntamento religioso e turistico che richiama ogni anno folle di visitatori, e dura ben 15 giorni, poichè i fiori, esposti lungo il pavimento della navata centrale, dall’ingresso al presbitero della basilica, grazie alla temperatura fresca dell’interno si mantengono per lungo tempo.
La tipica tradizione cistercense di addobbare le navate delle chiese prese l’avvio quando Papa Urbano IV introdusse la festa del Corpus Domini e la tradizionale processione preceduta dallo spargimento a terra di petali di fiori. I monaci cistercensi, per non far finire in poche ore (i petali venivano calpestati e dispersi al vento) la bellissima ma effimera opera frutto di lungo lavoro, introdussero la tradizione di realizzare il tappeto fiorito all’interno delle chiese.
Altrove gli addobbi floreali sono esposti lungo le strade e le piazze. Il lungo lavoro preparativo del magnifico tappeto inizia diverso tempo prima con la preparazione dei bozzetti dei disegni che verranno realizzati. Alcuni giorni prima della festa si procede alla raccolta dei fiori e quindi al taglio e alla divisione per tipo, colore e qualità. La sera del giorno precedente la festa inizia la realizzazione dei quadri floreali veri e propri. Un lavoro che va avanti per tutta la notte e il cui risultato viene ammirato dai visitatori prima di divenire palcoscenico della solenne processione religiosa.
Tra le infiorate italiane degne di nota, merita citare l’antica infiorata di Genzano, presso Roma, di cui si ha documentazione certa fin dal 1778. Sono ben 350.000 i fiori che vengono utilizzati ogni anno per decorare la centrale Via Italo Belardi che dalle 12.00 della domenica può essere ammirata dai visitatori fino alla sera, quando la processione religiosa calpesta le magnifiche opere. Tutto si conclude il lunedì pomeriggio con lo “spellamento”, quando i bambini correndo dalla scalinata della Chiesa di Santa Maria della Cima disfano i quadri infiorati.
L’infiorata di Castelraimondo, gradevole località dell’Alto Maceratese adagiata lungo la vallata del fiume Potenza, è giunta quest’anno alla XVII edizione e si celebrerà il prossimo 13 e 14 giugno. La preparazione, che trasformerà Corso Italia in un lungo tappeto fiorito inizierà il giovedì con il tradizionale taglio dei fiori, e la successiva catalogazione per tipo, colore e qualità. La sera del sabato, a partire dalle ore 21, le associazioni della cittadina procederanno alla realizzazione delle composizioni che dovranno essere terminate per le ore 10 della domenica mattina. Anche quest’anno alcune gru permetteranno di ammirare le composizioni dall’alto e fare foto panoramiche. La celebrazione religiosa per la ricorrenza del Corpus Domini e la processione solenne lungo il tappeto fiorito avrà luogo nel pomeriggio alle ore 18.30.
Tra le iniziative collaterali che si svolgeranno in occasione dell’Infiorata c’è da citare la Mostra mercato dei Prodotti tipici locali e dell’artigianato artistico, antiquariato e oggettistica, che aprirà alle ore 18 del sabato e continuerà per tutta la giornata di domenica.
Tra i prodotti tipici della zona citiamo la “visciolata del Cardinale”, una bevanda tipica marchigiana ottenuta nel rispetto della tradizione contadina da vino di uve pregiate, visciole e zucchero secondo un’antica ricetta di metà Ottocento. Nelle Marche il vino di visciole veniva anticamente prodotto per rendere più gradevoli i vini robusti (Rosso Piceno, Conero) e per omaggiare le signore. I nobili e il clero ne facevano ampio uso chiamandolo “il vino degli angeli”. I contadini lo centellinavano solo nelle grandi ricorrenze e lo chiamavano “sangue di strega”, attribuendogli proprietà afrodisiache. E’ possibile acquistare questo nettare nelle cantine ed enoteche della zona.


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