IL FALSO ITALIANO

A cura di Roberto Rabachino


Agrumi italiani a rischio contraffazione

Il prossimo raccolto di agrumi è previsto di buona qualità ma in flessione, a causa dell’andamento climatico e delle calamità verificatesi anche negli scorsi anni. Purtroppo c’è il rischio di rendere ancora più difficile la situazione di mercato, con soggetti di pochi scrupoli che cercheranno di spacciare per Made in italy agrumi che nulla hanno a che vedere con le produzioni di pregio italiane.

Il nostro paese si può fregiare di numerose denominazioni di origine nel settore degli agrumi, riconoscibili per i marchi registrati dall’Unione Europea e presso i punti vendita devono essere esposti cartelli (in presenza di prodotto sfuso), o devono esserci etichette (sul prodotto confezionato), che riportino il luogo di origine (di coltivazione) non solo degli agrumi, ma di tutti i prodotti ortofrutticoli freschi. Si tratta di un obbligo di legge e chi non lo rispetta è passibile di pesanti sanzioni pecuniarie.

Questi gli agrumi italiani a denominazione d’origine: Arancia del Gargano Igp, Arancia di Ribera Dop, Arancia Rossa di Sicilia Igp, Clementine del Golfo di Taranto Igp, Clementine di Calabria Igp, Limone Costa d’Amalfi Igp, Limone di Rocca Imperiale Igp, Limone di Siracusa Igp, Limone di Sorrento Igp, Limone Femminello del Gargano Igp, Limone Interdonato di Messina Igp. (fonte Coldiretti)


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