IL FALSO ITALIANO

A cura di Roberto Rabachino


Mai mangiato un tartufo taroccato?

Protagonista di una nuova e famigerata “truffa alimentare” è il bismetiltiometano, un gas derivato del petrolio che, se la si pensa dalla parte dei “taroccatori” di professione, ha un pregio: usato in dosi adeguatamente diluite libera un aroma quasi del tutto simile a quello del tartufo.
Insomma, il gas viene usato per far credere al consumatore di gustare un prodotto a base del pregiatissimo tubero italiano. E si tratta di un’operazione non perseguibile in termini di legge perché a mettere al riparo i truffatori è la dizione “aroma naturale”. Così, attraverso questa “formula magica”, l’utilizzo del bismetiltiometano negli alimenti diventa lecito.
Il petrolio, si sa, esiste in natura, e allora salse, olii, creme “tartufate”, possono riempire interi scaffali di supermercati, a prezzi non bassi ma sicuramente più convenienti dei trenta euro a grammo che mediamente bisogna pagare per grattare un vero tartufo sul carpaccio o sulle tagliatelle.
Se qualcuno, però, dopo aver mangiato una pasta all’olio tartufato accusa problemi di digestione, sappia che la causa è quasi sempre da imputarsi al miracoloso gas aromatico.


Roberto Rabachino
Presidente ASA

presidente@asa-press.com


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