IL BENESSERE A TAVOLA

A cura di Gudrun Dalla Via
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In inverno: integrare l’alimentazione quotidiana

Nel periodo più freddo e meno luminoso dell’anno siamo maggiormente esposti ad infezioni e vari “malanni di stagione”. Allora possono venire in aiuto alcune sostanze, da assumere quotidianamente o secondo il bisogno Eccone alcune.
 
ALOE VERA                                                          
Una pianta grassa che ama i climi torridi ma si è adattata al habitat di tutti i continenti: è l'Aloe, nota da millenni come farmaco per uso interno ed esterno e come formidabile supernutriente e integratore alimentare.
Nome botanico: Aloe barbadensis Miller (la più interessante delle oltre 250 varietà di Aloe)
Storia: Alessandro Magno volle assicurarsi i rifornimenti di Aloe vera per le sue vittoriose truppe, conquistando l'isola Socotra dove cresceva abbondante. Ne parlano l'Antico e il Nuovo Testamento. E anche Cristoforo Colombo e Mahatma Gandhi la ritennero indispensabile per mantenersi in buona salute.
Principi attivi: 17 aminoacidi, vitamine e sali minerali praticamente "al gran completo", numerosi enzimi quali amilasi, lipasi, catalasi, perossidasi, mono- e polisaccaridi tra cui soprattutto l'acemannano (presente in tutte le cellule umane e molto importante nella difesa delle pareti intestinali), steroli.
Azione terapeutica: L'Aloe è considerata la regina delle piante medicinali: il suo campo di azione è vastissimo, da stimolante biologico e depurativo e disintossicante, da supernutriente a rinforzante delle difese immunitarie, da antisettico a lenitivo, cicatrizzante e antinfiammatorio.
Forme di presentazione: La parte importante dell’integratore alimentare è il gel all'interno delle foglie. (La parte esterna di queste ultime ha azione purgativa e potenzialmente irritante, quindi va usata solo in determinati casi.) Tra i prodotti in commercio conviene scegliere quelli che sono al 100 % puro gel; le compresse e altri estratti sono meno efficaci in quanto gli enzimi vengono distrutti con i trattamenti termici.
Applicazioni: Come regolare integrazione dell'alimentazione, specie dello sportivo o della persona sottoposta a stress; durante malattie acute o croniche, o in convalescenza.
Dosaggio: da due a 6 cucchiai al giorno, meglio se distribuiti in più dosi; lontano dai pasti.
Controindicazioni: Nessuna, salvo protesi recenti; a dosaggi elevati, la sua azione "di pulizia" può provocare rigetti. Non si è tuttavia mai verificato alcun effetto tossico. Chi decide di consumare forti dosaggi (in caso di malattia acuta) arriverà fino a notare un principio di diarrea, quindi diminuirà leggermente la quantità.
Consigli: conservare la confezione iniziata di gel in frigorifero. Fare cicli di assunzione per 6 settimane ad ogni cambio di stagione, come misura di prevenzione generica.
Attenzione: la pianta coltivata sul balcone può essere utile per l'applicazione esterna (contro ustioni, screpolature ecc.) ma non vi è alcuna garanzia per l'efficacia terapeutica nell'assunzione per via orale: l'Aloe preferisce ben precisi terreni e un clima quasi desertico.
 
 
POLLINE                                                                                        
Una sostanza che ha caratteristiche del regno vegetale ma anche di quello animale: il polline viene prodotto dalle piante per essere portato a contatto con un'altra infiorescenza della stessa specie e dare luogo alla formazione di un frutto o semi, e in seguito a nuove piante. Quando le api bottinano il nettare dai fiori, al loro corpo rimane attaccata del polline; una parte di questo finisce in altri fiori, e una buona quantità invece viene portata nell'arnia, dove costituisce un elemento indispensabile nell'alimentazione delle api. Infatti è l'unico loro apporto proteico. Il polline viene comunque impastato e elaborato dalle api, per cui ... diventa anche un alimento di origine animale.
Storia: da millenni l'uomo consuma il polline, insieme al miele o da solo, come alimento e come farmaco. Sono molto numerose le forme, i colori e le dimensioni dei granuli di polline emessi da ogni singola pianta; i pollini trasportati dagli insetti, chiamati anche entomofili, hanno in genere forme elaborate e complesse.
Principi attivi: aminoacidi essenziali (arginina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, valina), glucidi, caroteni, vitamina C, D e E; potassio, magnesio, calcio, fosforo, silicio, zolfo, manganese, rame, ferro, fluoro; enzimi; sostanze antibiotiche naturali, fitormoni e altre sostanze con elevata attività biologica. Se consideriamo che nel polline è immagazzinato tutto il codice genetico della pianta, è facile intuire quanto sia completo il suo corredo.
Azione terapeutica: aiuta a superare periodi di stress, favorisce la mineralizzazione di ossa e denti, aumenta l'energia vitale.
Forme di presentazione: generalmente nelle "palline" formate dalle api, confezionate in vasetti o sacchetti. Esiste però anche la forma liofilizzata o in pasticche o compresse.
Applicazione: Come integratore alimentare da sciogliere in acqua o succo, oppure da mescolare al muesli o altri piatti. O semplicemente da masticare, tal quale. (Il sapore è gradevole!)
Dosaggio: 1 - 2 cucchiaini al giorno, fino a due cucchiai.
Controindicazioni: in caso di allergie al polline di fiori, verificare se quello elaborato dalle api viene tollerato. (Spesso, specie se assunto in piccole dosi, aiuta a superare il fenomeno allergico!)
Consigli: conservare in ambiente secco e al riparo dalla luce.

ESTRATTO DI SEME DI POMPELMO
Nome botanico: Citrus grandis, Citrus paradisi, Citrus pompelmos
Storia: Conosciuto da molto tempo per la gradevolezza e l'interesse nutrizionale del suo succo, nonché per l'olio essenziale ottenuto dalle sue foglie. Le citazioni più remote risalgono al 17° secolo quando la pianta sempreverde, alta fino a 25 metri, fu scoperta nelle isole del Mar dei Caraibi.
Principi attivi: Meno nota ma di grandissimo interesse terapeutico è l’estratto ottenuto dai suoi semi e dalle membrane che separano gli spicchi del frutto. Questi sono ricchi di flavonoidi e glicosidi come naringenina rutinoside, didimina, neo-esperidina, esperidina, quercetina, canferolo, apigenina e diversi altri.
L'estrazione avviene per mezzo di macinazione e schiacciamento, con un procedimento brevettato, durante il quale si formano spontaneamente nuovi legami tra gli ingredienti. Sono soprattutto questi ad avere un effetto inibitore su quasi tutti i tipi di batteri, funghi, parassiti e alcuni viri.
Azione terapeutica: antimicrobica ad ampio spettro.
Uso esterno: applicare una o due gocce di estratto puro su pelle colpita da micosi o dove minaccia un'infezione (per esempio vesciche del piede), o sull'herpes labiale.
Diluire in acqua per lavaggi dei piedi (azione igienizzante e deodorante), semicupi (contro infezioni vaginali e cistiti), per sciacqui gengivali (contro infiammazioni delle gengive e alito cattivo), per gargarismi (gola arrossata, afonia).
Diluire in olio per la pulizia delle orecchie e per combatterne infezioni di vario tipo (otite) e per l'applicazione su parti delicate di pelle.
Uso interno: Diluire poche gocce di estratto in mezzo bicchiere d'acqua, 2 o 3 volte al giorno, da bere in caso di raffreddore, influenza, infezioni gastro-intestinali, candida albicans e altre parassitosi.
Forme di presentazione: in genere fluido, in flacone con contagocce; eventualmente anche in capsule.
Controindicazioni: bassissima tossicità. In pratica non si arriva mai a possibili sovradosaggio critico perché ... l'estratto ha sapore molto amaro.
 
(Pubblicato su “Life”, gennaio 2006)

 

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