IL BENESSERE A TAVOLA

A cura di Gudrun Dalla Via
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Latte di capra: leccornia e farmaco
La capra è uno degli animali domestici più “antichi”; ci fa compagnia da oltre diecimila anni, ed è da sempre apprezzato per la sua intelligenza, il suo carattere allegro e per il latte sano e gustoso. in tempi più recenti la scienza ci spiega perché dovremmo tornare a fare maggiormente uso proprio del latte di capra.

MENO ALLERGIE
A molte mamme i cui pargoli reagiscono male al latte bovino, con eczemi, pruriti, ricorrenti raffreddori, asma, problemi gastrointestinali o difficoltà nella crescita, i pediatri consigliano di passare al latte di capra. Solitamente infatti viene ben tollerato anche laddove il latte di mucca è causa di problemi.
Che cosa rende il latte di capra così facilmente digeribile e adatto anche in caso di allergie o intolleranze? Uno dei motivi risiede nelle molecole di grasso, che sono dieci volte più piccole rispetto a quelle del latte di mucca, quindi vengono digerite più facilmente. Inoltre, il latte di capra contiene numerosi enzimi che ne favoriscono la digestione. Rispetto al latte bovino, quello di capra ha una proporzione maggiore di acidi grassi a catena corta e media; questi contribuiscono a dare una spinta vivificante al metabolismo. Anche le proteine del latte di capra sono diverse da quelle del latte bovino, nella struttura e misura. Infine, il latte di capra ha una parte minima di caseine del tipo alfa-s-1. Si tratta di una proteina sospettata di essere la maggiore responsabile dell’allergia al latte bovino. Dato che in quest’ultimo è presente in quantità sette volte maggiore, rispetto al latte di capra, le reazioni allergiche a questo “latte alternativo” sono assai rare.
Il profilo proteico del latte di capra si avvicina molto di più a quello del latte umano, rispetto al latte di mucca, come evidenzia uno studio neozelandese presentato recentemente durante un congresso pediatrico internazionale. Lo stesso studio sottolinea che il latte di capra risulta molto più digeribile per i neonati umani.

SANO E NUTRIENTE
A parte il basso potenziale allergenico, al latte di capra si riconoscono anche delle proprietà antinfiammatorie, a livello intestinale. Soprattutto persone con lesioni dell’intestino in seguito a forte stress o assunzione di particolari farmaci, hanno tratto beneficio dal suo consumo quotidiano.
Il latte di capra contiene solo basse quantità di acido folico e di vitamina B12, ma è ricco di sali minerali come calcio, fosforo, potassio, magnesio; tra gli oligoelementi presenti vi sono zinco e iodio.
Un aspetto particolarmente interessante, anzi due: il latte di capra è molto ricco di vitamina D (tre volte di più rispetto al latte bovino), e grazie alla particolare combinazione dei suoi sali minerali è alcalinizzante. Entrambi i fattori lo rendono molto utile nella profilassi dell’osteoporosi.
Sono oggetto di studio anche il tenore del Coenzima Q10 e della Vitamina E, noti come potenti antiossidanti, così come alcuni ricercatori hanno approfondito: le capre sono tra le poche specie di animali che non si ammalano mai di tumori; in questi antiossidanti potrebbe trovarsi almeno una parte della spiegazione.

CHE COSA CONTIENE IL LATTE DI CAPRA
Proteine: le sue proteine sono altamente digeribili: albumine, globuline e caseine. Sono molto piccole e coagulano in modo “morbido”; il coagulo infatti, rispetto a quello di mucca, è più piccolo, friabile, facilmente attaccabile dai succhi gastrici e di rapido assorbimento.  Di particolare interesse per i bambini in età di crescita è la proteina taurina.
Acidi grassi: soprattutto a catena corta o media; ricco in acido linoleico, polinsaturo, particolarmente prezioso. Questi acidi grassi favoriscono un corretto rapporto tra colesterolo “buono” e “cattivo”: più HDL, meno LDL e VLDL.
Sali minerali: calcio, potassio, magnesio, sodio, fosforo.
Oligoelementi: rame, zinco, boro, titanio, iodio.
Vitamine: A, B1, B2, C, D e E.
Enzimi: il latte di capra ne contiene ben otto, oltre al coenzima Q10, prezioso per l’effetto positivo su cuore, fegato e polmoni, soprattutto negli “anta”, quando il nostro organismo ne produce meno.

SAPORE E PROFUMO: OTTIMI!
Molte persone hanno un certo pregiudizio verso il latte di capra, sostenendo che il suo sapore sarebbe più intenso. In realtà il malinteso è nato dal fatto che alcuni formaggi caprini sono decisamente saporiti, ma ciò è frutto di una scelta di produttori e consumatori. Il latte caprino ha gusto leggermente diverso da quello bovino, ma è delicato e leggero! Si presta ad essere bevuto da solo oppure ad essere usato in molte preparazioni culinarie. Vale la pena di cercare, nei negozi di gastronomia, nei reparti “bio” e nei banchetti dei mercati, tra le numerose varietà di formaggi di capra: si tratterà certamente di una possibilità di scoperte molto interessanti.
Il latte di capra ormai si trova con una certa facilità anche nella grande distribuzione. Particolarmente fortunate sono ovviamente le persone che possono rifornirsi direttamente dal produttore, specie se questo tiene le sue capre all’aperto.

UNA MANDRIA DI CAPRE …
Tenere le capre sta tornando di moda. Uno dei primi desideri di chi sogna un ritorno alla vita di campagna è quello di tenere alcune caprette, magari di razze diverse. Effettivamente sono tra gli animali più facili da allevare. Sono di salute assolutamente robusta, poco esigenti e molto adattabili; c’è chi ne tiene anche sul prato dietro casa. Unico accorgimento: recintare accuratamente l’orto, oppure creare un recinto per le capre!
Queste sono di carattere mite ma allegre e giocherellone, e assai intelligenti: una compagnia ideale anche per i bambini.

ALTRI TIPI DI LATTE
Famoso è il latte d’asina nel quale la Regina Cleopatra faceva il bagno per conservare la sua bellezza; ma è di difficile reperimento. Il latte di cavalla è famoso per alcune virtù dietetiche e salutistiche, ma a volte occorre recarsi in speciali cliniche per poterselo assicurare. Il latte di pecora è diffuso ma viene usato praticamente tutto per produrre formaggio.
Ci sono poi i “latti vegetali”: di mandorla, di riso e di soia, interessanti sotto il profilo gastronomico e anche dietetico, pur con qualche accorgimento nell’uso.


(Pubblicato su Esthetitaly N. 6 del 2010)


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