ATTORNO ALLA TAVOLA
A cura di CARLO PASSERA [ passera.web@asa-press.com ]


GELATI 2007 ALL’INSEGNA DELLA TRADIZIONE “INNOVATIVA”

La voglia di tradizione – intesa non come conservazione dello stantio, ma come capacità di creare sulla base di salde radici – è giunta anche in gelateria, dove le novità più fantasiose ed eccentriche durano lo spazio di una stagione, mentre continuano ad impennarsi i consumi dei gusti classici: creme, nocciola e cioccolato. E’ questo quanto emerge dalle ricerche dell’Osservatorio di Sigep, il salone più importante al mondo dedicato alla gelateria artigianale (oltre che alla pasticceria ed alla panificazione; appuntamento a Rimini Fiera dal 26 al 30 gennaio 2008, website: www.sigep.it) che, come ad ogni avvio di stagione, ha indagato sulle nuove tendenze che indirizzeranno i consumi dell’estate 2007. Le novità in gelateria sono sempre più raffinate, concedersi un gelato sarà un’esperienza accattivante, un viaggio tra decine di gusti dove come al solito trionfa la creatività dei maestri gelatieri che attingono a piene mani dalla grande tradizione dolciaria nazionale e regionale. Sul podio più alto, il cioccolato: «E’ un gusto molto rivalutato – spiega fa notare Giancarlo Timballo, presidente di Cogel Fipe Confcommercio - verso il quale c’è una particolare attenzione dal punto di vista nutrizionale. Noi gelatieri proponiamo cioccolati di differenti origini proprio perché è sorprendente vedere come i nostri clienti ne siano buoni conoscitori. Del cacao viene sempre denominata l’origine, tra i più interessanti e di tendenza ci sono quelli provenienti dal Madagascar e dalla Colombia. Due volte l’anno, con altri colleghi, dedico un’intera settimana al gelato al cioccolato proponendone una trentina di gusti, tra i quali quelli al cioccolato e the (verde, al gelsomino o ai frutti di bosco), cioccolato e infusi, cioccolato e spezie (dal peperoncino all’anice stellata, dal pepe al cardamomo)». Conferma Alberto Pica, presidente dell’Associazione italiana gelatieri: «Dopo l’iniziale successo dei gelati a base di frutta tropicale, ora tornano in voga i gusti storici: crema, cioccolato, nocciola, zabaione, caffè, pistacchio, gianduia. E i frutti italiani: limone, arancio, mandarino, pesca e albicocca. In crescita i gelati ai cerali (riso, mais, orzo e malto), soprattutto il riso a chicchi abbinato a panna, cannella, caffè, frutti di bosco, fragolina e lampone». Già nell’ultima edizione del Sigep era poi emersa la tendenza, sempre più marcata tra i gelatieri, a creare gusti tipici della propria regione: ad esempio in Calabria il gusto ai fichi, in Sicilia il variegato al pistacchio, in Toscana il gusto ai lamponi dell’Abetone, in Piemonte al gianduia e gianduiotto dalle nocciole dal profumo squisito, nel Centro-Nord si realizzano in particolare variegato all’amarena, ricotta e grappa. Gli artigiani del gelato sono inoltre diventati come i barman, amano mixare materie prime, liquori ed altro per creare novità. Piace ad esempio il gusto al Bellini, ossia gelato con pesca e spumante. A Taormina sta riscuotendo un enorme successo il gelato al “Passion fruit” a base di marakuja, o frutto della passione, ma sono molto graditi anche i classici al pistacchio, al gelso rosso o bianco, al mandarino e al fico, al mango siciliano, oltre alla cassata fatta con ricotta fresca. Tra le altre raffinatezze proposte in giro per la Penisola, spiccano le creme di frutta alla grappa di pere, albicocche o mele, guarnite di pezzi di frutta fresca semicandita, le creme di frutta al miele di fragole, di albicocche o di pesche, i gusti cappuccino, i cremini di castagne con pinoli e uvetta, o di pistacchio e di fichi caramellati… Questa sarà poi un’estate all’insegna dei gusti “nero etna” (cioccolato e salsa al pistacchio), “tre agrumi” (limone, mandarino e arancia rossa) e ‘”Sicilia estate” (crema di mandorle, latte condensato e cannella). Più eccentriche invece certe proposte “emergenti”, come il gelato di Zorro, al cioccolato al latte, con tanto di mantello in cioccolato amabile, mentre in rosso viene esaltata la” Z” dello spadaccino mascherato, o il gelato Barbie, tutto rosa. Insomma, siamo di fronte a un’intera costellazione di sapori e un capitolo a parte meriterebbero i gelati salati a base di verdure, dal sedano al basilico, che nel mondo dell’alta ristorazione vengono sempre più abbinati alle pietanze elaborate dai grandi chef. «Nei laboratori artigianali – sintetizza Candida Pelizzoli, dell’Accademia della Gelateria e titolare della gelateria Oasi di Bergamo – creatività e fantasia si sbizzarriscono e il bravo gelatiere con pochi ingredienti a disposizione, secondo la stagione, sa costruire un buon gelato». Ogni punto vendita propone in media fino a 50 gusti differenti, con artigiani che riescono a crearne in una stagione anche un centinaio. «In questo periodo – continua Pelizzoli - si fa uso di frutto di bosco e fragole salernitane. Si parte dunque dalla tradizione per proporre ogni giorno qualcosa di nuovo. E il cliente gradisce». Già: i dati di vendita confermano questo trend positivo: gli italiani consumano in media 11 chili di gelato a testa, dato che nelle grandi città sale fino a 18 chili. I consumi di questa primavera sono d’altra parte stati altissimi, favoriti dalle elevate temperature; addirittura, durante l’ultimo inverno - da molti considerato il più caldo degli ultimi decenni – le vendite di gelato sarebbero aumentate di circa il 30%. Per l’estate 2007 la Coldiretti ha stimato lo smercio di 3,5 miliardi di porzioni, tra gelati da passeggio, specialità da asporto (sempre più richieste: solo nei primi quattro mesi del 2007 la domanda è cresciuta del 7%) o sfuso. Merito anche, forse, di aumenti di prezzo irrisori, in linea con l’inflazione, e all’affermarsi di un’indicazione: proporre gelati ai bambini al prezzo di un euro. Il prezzo base del cono è comunque a 1,50 euro, poi a salire in base alla golosità, la panna rigorosamente gratis. Infine, va notato che la produzione italiana viaggia forte all’estero, dove fa scuola: gli stranieri ritengono il gelato italiano di massima qualità. «All’estero – conclude Pica – alle gelaterie vengono dati nomi italiani, come in India (Amore e Gelato) o in Giappone (Gelato italiano), e avendo assaggiato i gusti di questi artigiani l’Associazione gelatieri rilascia loro il proprio marchio di qualità».

Cookie & Privacy Policy