PERCORRENDO LA FILIERA
A cura di GIUSEPPE CREMONESI [ cremonesi.web@asa-press.com ]


Sommario

CONSUMI
NEI RISTORANTI POCA FRUTTA


AGRICOLTURA
AL CONTADINO…FAI SAPERE

FRUTTA
MELE FUJI ÜBER ALLES

VENDING
RISO, UOVA E POLENTA A… GETTONE


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CONSUMI
NEI RISTORANTI POCA FRUTTA
Da una recente indagine predisposta dalla Confagricoltura di Napoli, in collaborazione con la Camera di Commercio sulle dinamiche di consumo di ortofrutta emerge un dato avvilente:
il davvero modesto consumo di frutta e verdura fuori casa, specificamente nei pubblici esercizi dove si somministrano cibi. Ciò avverrebbe particolarmente per tre fattori: il sospetto di un mancato rispetto delle norme igieniche da parte di chi la offre, la scarsa fiducia circa qualità e freschezza, il prezzo elevato. Lo studio, effettuato dall'equipe del professor Franco Contaldo, rileva che i clienti di ristoranti e trattorie napoletane mangerebbero più volentieri frutta e verdura se fossero informati della provenienza e della freschezza dei prodotti serviti a tavola. Ma c’è di più, una seconda indagine curata dall'Università Federico II di Napoli ha rilevato la richiesta da parte della popolazione anziana di maggiori e più circostanziate informazioni sul tipo di dieta appropriata al loro fabbisogno nonché di una maggiore trasparenza dei prezzi poiché, con l'aumento dei costi al dettaglio, questo target è giocoforza indotto ad eliminare dalla propria alimentazione sia i prodotti ortofrutticoli che il pesce.

AGRICOLTURA
AL CONTADINO…FAI SAPERE

L’Istituto GfK Eurisko ha svolto un’indagine quali-quantitativa dal titolo “Sicurezza e innovazione in agricoltura: la percezione del consumatore”. Il lavoro si è giovato della collaborazione del Dipartimento di Produzioni Vegetali dell’Università di Milano.
Obiettivi della ricerca: capire i vissuti verso i prodotti agricoli, particolarmente gli ortofrutticoli, la relazione e il valore percepito nell’alimentazione, le logiche di scelta. Inoltre, comprendere gli eventuali punti critici o i nodi percettivi da sciogliere nel rapporto fra consumatore, agricoltura e sue innovazioni. Infine, identificare eventuali bisogni di rassicurazione, di formazione e informazione, affinché i soggetti deputati possano fornire utili supporti al consumatore finale.
Metodologicamente la ricerca è stata composta di una fase qualitativa (focus group) ed una quantitativa che hanno interessato l’universo della popolazione italiana di età compresa tra i 18 ed i 55 anni. Sintetizzando, da questa indagine emergono dati degni di riflessione. Ossia che il consumatore: conosce i benefici di una dieta ricca di frutta e verdura tant’è che l’84% degli intervistati li ritiene elementi essenziali per una sana alimentazione; si fida di più del prodotto italiano e il 71% ritiene che frutta e verdura italiana siano più sicure di quelle di provenienza estera; non sa nulla o molto poco delle tecniche agricole, né il grado d’innovazione in agricoltura; infine, amerebbe saperne di più da soggetti autorevoli pur non avendo chiaro riferimento. Concludendo, la ricerca evidenzia inoltre le conoscenze piuttosto confuse del consumatore sul tema, la sua ambivalenza verso l’innovazione, lo scollamento fra ideale e reale, la richiesta di saperne di più dell’universo agricolo, fattore quest’ultimo che cela l’esigenza d’essere protetto e rassicurato da chi è responsabile della scienza agroalimentare, dell’innovazione e della sicurezza.

FRUTTA
MELE FUJI ÜBER ALLES

L’origine di questa varietà come è noto è cinese, ma quelle di coltivazione altoatesina sono diventate un vero must. Se sulle rive del Mar Giallo e nel suo entroterra si producono 90 miliardi di mele, le coltivazioni europee della varietà Fuji ammontante a 120.000 tonnellate paiono risibili. Tuttavia c’è una non trascurabile differenza, nel Sol Levante l’utilizzo massiccio di pesticidi è la norma. Tornando alle Fuji, il 30% della produzione europea, circa 36.000 tonnellate, è imputabile al Consorzio Vog che riunisce 21 cooperative ortofrutticole dell'Alto Adige sotto il marchio Marlene. Dal 2004 a oggi la produzione Ue di questa mela, che per la particolare colorazione rosea-rossa della sua buccia ricorda teneramente le gote di un vivace bimbetto, è cresciuta del 30%. Infatti, negli ultimi anni, questa varietà ha ampiamente conquistato il gusto del consumatore per le sue specifiche peculiarità: polpa compatta, succosa, croccante e in pari tempo estremamente dolce. Rispetto ai primi esemplari giunti dalle nostre parti, le Fuji di provenienza altoatesina, di cui Vog è il massimo produttore tant’è che dal giugno scorso ha ottenuto il sigillo europeo di indicazione geografica protetta (Igp), hanno la garanzia d’essere coltivate nel pieno rispetto delle buone pratiche contadine il che, in buona sostanza, significa assenza di chimica. La raccolta del 2006 ha rappresentato per la Fuji il 9,4%, ossia 21mila tonnellate del totale delle mele commercializzate in Italia dal Consorzio segnando un tondo +35% rispetto al 2004, con un aumento delle vendite nella Gdo del 60% sull'anno precedente.

VENDING
RISO, UOVA E POLENTA A… GETTONE

Si sta allargando notevolmente ogni giorno di più la merceologia di prodotti disponibili a gettone. Oltre a bevande fredde e calde degli inizi della distribuzione automatica si sono aggiunte via via snack, caramelle, patatine, yogurt, eccetera. Tra i prodotti particolarmente apprezzati inseriti recentemente, il latte fresco di giornata, (“benedetto” anche da Coldiretti), una piccola gamma di verdure fresche, ma anche pizza e maccheroni fumanti. Ora, grazie all’acume di Davide Maccazzola, un agricoltore di Settimo Milanese, nei distributori della cittadina si possono acquistare riso, polenta, yogurt e uova fresche ventiquattro ore su ventiquattro. Ormai consolidato il fatto di aver istallato tra i primi erogatori di latte, è nata l'idea di ampliare l’offerta anche allo yogurt (prodotto in proprio), alle uova fresche di giornata, ed ecco la novità, anche alla polenta e al riso Carnaroli coltivato anch’esso nei campi dell’azienda agricola di Maccazzola. Ovviamente il distributore adottato da questa azienda, che verosimilmente avrà presto degli emuli, è stato opportunamente modificato rispetto alle macchine tradizionali, in grado cioè di poter ospitare l’intero ventaglio dei propri prodotti giornalmente disponibili. La controprova del gradimento dell’iniziativa è data dall’allungamento dell’orario d’accesso. «Inizialmente il self service era aperto sino alle 20 - precisa il dinamico agricoltore - poi la gente ha chiesto pressantemente di estendere l'orario 24 ore su 24”.