ASPETTANDO EXPO 2015

A cura di Enza Bettelli


Pomodoro di Pachino IGP

Il territorio di produzione di questa piccola meraviglia della natura è situato nella zona a sud est della Sicilia, nell’omonima cittadina di Pachino e a Portopalo di Capo Passero (che è l’estrema punta meridionale dell’isola) nella Provincia di Siracusa e a Ispica in provincia di Ragusa. Le serre per i pomodori caratterizzano questa zona delle due provincie e vanno a mescolarsi alle bellezze naturali delle coste e a quelle delle città tra cui spicca anche il complesso architettonico barocco di Ragusa, Modica e Scicli che è patrimonio UNESCO. Significative inoltre le zone archeologiche, come il parco Neapolis di Siracusa, Eloro vicino a Noto, il sito di Akrai a Palazzolo Acreide, la necropoli di Cava di Rivettazzo. Il territorio di queste due provincie è anche agricolo, un tempo dedicato soprattutto ai vigneti e oggi punteggiato da agrumeti e uliveti.

IL CONSORZIO
Il Consorzio di Tutela IGP Pomodoro di Pachino si è costituito nel 2002 e raggruppa una quarantina tra le maggiori aziende del territorio. Scopo del Consorzio è quello di tutelare sia i consumatori sia i produttori, affinché non vi sia uso improprio del nome “pomodoro di Pachino” controllando che non venga attribuito a prodotti similari anziché a prodotti certificati, e svolge tra l’altro anche azioni di informazione al consumatore.
Il prodotto delle aziende aderenti al Consorzio deve essere confezionato secondo il disciplinare di produzione che prevede imballaggi nuovi, monouso, che non superino i 10 kg di peso netto, contenenti pomodori della stessa tipologia e calibro, omogenei per maturità e colorazione. Su ogni confezione va apposto un sigillo di garanzia con il logo dell’I.G.P. “Pomodoro di Pachino”, il logo comunitario identificativo dell’I.G.P. e la dicitura “Garantito dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ai sensi dell’art.10 del Reg. (CE) 510/2006”. Sono ammesse confezioni aperte purché i singoli frutti siano identificati con l’apposizione di etichette adesive che riportino il contrassegno distintivo dell’I.G.P. “Pomodoro di Pachino” o, nel caso di pomodori a grappolo, clips che riportino il contrassegno distintivo dell’I.G.P.
I POMODORI
Il pomodoro di Pachino si distingue dalle altre varietà per il sapore particolare e intenso, la polpa consistente, il colore sempre brillante e la serbevolezza. Sono caratteristiche dovute soprattutto alla conformazione del territorio di coltivazione, a un eccezionale microclima e alla salinità delle acque d’irrigazione. Determinante anche il soleggiamento annuo che in questa zona, e soprattutto a Pachino, è stato rilevato come il livello di luminosità più alto in Europa.
La certificazione IGP è relativa a quattro tipologie.
- Ciliegino, il più conosciuto, ha frutti piccoli, tondi e di colore intenso inseriti su un grappolo a spina di pesce.
- Pomodoro a grappolo: piuttosto piccolo, anche se le dimensioni variano a seconda della tipologia del terreno di coltivazione, tondo, liscio, verde o rosso ma sempre di colore brillante.
- Tondo liscio: simile a quello a grappolo ma di colore verde scuro e con un sapore davvero intenso.
- Costoluto: le dimensioni sono decisamente grandi, coste marcate, colore verde intenso e brillante.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
Il pomodoro, da sempre coltivato in questa zona della Sicilia, entra nella preparazione di insalate e sughi e viene inoltre essiccato e conservato sott’olio. Le provincie di Ragusa e Siracusa hanno comunque un’importante vocazione ortofrutticola e, oltre ai pomodori, si possono trovare eccellenti carciofi, finocchi, legumi, mandorle, melagrane, olive e agrumi apprezzati in tutto il mondo come le arance Tarocco e Sanguinello. Rinomati i formaggi tra cui pecorino, ricotta, provolone e caciotte oltre al burro. Con l’ottimo pesce pescato nel mare davanti alle coste si realizzano tradizionali piatti marinari, spesso insaporiti con il pomodoro. Tra le carni, agnelli e capretti sono cucinati al forno e in umido mentre tra i primi piatti i maccheroni al sugo sono tra i più diffusi. Con le verdure si preparano conserve, contorni e torte salate come la ‘mpanata e la scacciata che si differenziano sostanzialmente nella forma poiché la prima è rotonda e l’altra a portafoglio. I dolci sono quelli tipici della Sicilia, come cassata e cannoli però è particolarmente tradizionale il cioccolato di Modica e squisita anche se poco conosciuta la cotognata di Giarratana.

LA SCACCIATA
Per questa torta salata lavorate per qualche minuto 500 g di pasta lievitata per pizza con 2-3 cucchiai di olio extravergine. Lasciatela riposare coperta e in un luogo tiepido per circa un’ora o fino a quando sarà di nuovo soffice. Stendetela piuttosto sottile e su una metà della sfoglia distribuite 3 cucchiai di polpa di pomodori ciliegini tagliati a cubetti e senza semi e pellicina, circa 200 g di caciocavallo affettato sottilissimo o grattugiato grossolanamente, una piccola melanzana tagliata a cubetti e fritta, foglie di basilico. Salate e pepate, ripiegate la pasta e chiudetela lungo il bordo arrotolandola leggermente. Adagiatela sulla placca, copritela con un canovaccio e lasciate riposare sul tavolo mentre scaldate il forno a 220°C. Spennellate la superficie della scacciata con olio extravergine d’oliva e cuocetela nel forno caldo per circa 30 minuti o fino a quando sarà ben dorata in superficie. Servitela calda ma è ottima anche tiepida.

Share
Vai all'indice di il Aspettando EXPO 2015