ASPETTANDO EXPO 2015

A cura di Enza Bettelli


Montasio DOP

Il territorio della DOP di questo eccellente formaggio si estende su tutto il Friuli Venezia Giulia e alcune province venete, e cioè Belluno e Treviso interamente e Venezia e Padova in parte. La terra friulana offre un panorama variegato e di grande bellezza, dalle coste che si affacciano sul Mare Adriatico alla maestosa corona di cime delle Alpi e delle Prealpi Giulie, Carniche e Bellunesi. In mezzo le pianure, verdi e fertili che sono coltivate o che ospitano numerosi allevamenti, attraversate da Isonzo, Tagliamento e innumerevoli altri corsi d’acqua.

Da sinistra: Pordenone, Scuola Mosaico di Spilimbergo, Vigneti, Treviso

Le zone del Collio sono rinomate per i vigneti mentre a dare ancora più prestigio alla tradizione vitivinicola friulana a Rauscedo (Pordenone) i Vivai Cooperativi di Rauscedo coltivano milioni di barbatelle con attente combinazioni e sperimentazioni, vendute poi nei 28 Paesi vitivinicoli nei quali la Cooperativa è presente. La Carnia è famosa per l’incredibile varietà di erbe spontanee che vi vegetano e per i funghi e il Carso è caratterizzato da grotte e fiumi sotterranei. Ma non sono solo le bellezze naturali della regione ad attirare i visitatori perché sono innumerevoli le città che meritano una visita per il loro patrimonio artistico. Udine e Trieste sono le città principali, ma Gorizia e Pordenone non sono da meno. Poi ci sono le molte cittadine e caratteristici paesi che hanno mantenute intatte le loro tradizioni. Per esempio Aquileia con le sue interessanti rovine romane, Gemona con l’antico duomo ricostruito dopo il terremoto, Cividale fondata da Giulio Cesare, Grado e Lignano con le bellissime spiagge, Spilimbergo con la scuola di mosaico famosa nel mondo. In terra veneta, Venezia non ha certo bisogno di presentazioni, mentre Treviso in alcuni quartieri diventa una piccola Venezia e Belluno è una piacevole sorpresa dal punto di vista storico e architettonico, così come Padova.

IL CONSORZIO

Il Consorzio per la tutela del formaggio Montasio DOP ha sede a Codroipo in provincia di Udine e riunisce una sessantina di soci distribuiti tra le province friulane e quelle venete. Compito del Consorzio è quello di vigilare su produzione e commercio del Montasio tramite i suoi ispettori che controllano le norme igienico sanitarie, l’uso corretto del marchio e della denominazione, anche con prelievo di campioni. Inoltre il Consorzio offre opera di assistenza e di ricerca in collaborazione con i maggiori Enti e Istituzioni accademiche del nord-est italiano.

IL FORMAGGIO
Il Montasio DOP è un formaggio antico, nato negli alpeggi per utilizzare il latte nei periodi di abbondanza e sembra che la tecnica di produzione sia stata perfezionata dai frati Benedettini che intorno al 1200 risiedevano nelle vallate delle Alpi Giulie e Carniche. Tuttavia le prime documentazioni ufficiali di questo formaggio si hanno a San Daniele nel 1775.

Il Montasio DOP è prodotto solo con latte bovino crudo e fresco ed è un formaggio a pasta cotta e semidura. A seconda della stagionatura può essere:
- fresco con oltre 60 gg di stagionatura (il minimo previsto dal disciplinare) e ha gusto delicato di latte
- semi stagionato o mezzano se la stagionatura è di oltre 4 mesi, e ha gusto più pieno e deciso
- stagionato con oltre 10 mesi di stagionatura, prende un gusto caratteristico e aromatico
- stravecchio se la stagionatura supera i 18 mesi, con gusto decisamente aromatico e leggera piccantezza
La pasta del Montasio DOP è caratterizzato da occhi piccoli, lucidi all’interno e distribuiti in modo omogeneo.
La crosta è marrone chiaro, liscia, compatta ed elastica nelle forme giovani ma diviene sempre più secca con il procedere della maturazione.
La pasta è bianca o giallo paglierino, inizialmente compatta e a mano mano più granulosa e friabile nelle forme più stagionate.
Le forme del Montasio DOP sono contrassegnate dalla scritta obliqua “Montasio” posta a distanze regolari sullo scalzo mentre il Consorzio appone il suo marchio a fuoco sulle forme di oltre 100 giorni prive di difetti.

LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
Da sinistra: Erbe, Gubana, Ciarsons

La cucina veneta e quella veneziana in particolare si avvalgono soprattutto degli ingredienti presi dal mare, cucinati spesso insieme alle verdure della laguna. Prevalgono quindi zuppe e altre preparazioni marinare con intingoli ricchi ma sempre piuttosto leggeri. La gastronomia friulana è invece più complessa poiché la regione confina con Austria, Germania e Slovenia, tre Stati dai quali ha attinto ricette e ingredienti. Se la cucina della costa si può avvicinare a quella veneta con zuppe e umidi di pesce, in quella del resto della regione i piatti tipici sono, per esempio, il cevapcici di origine slava (piccole salsicce piccanti cotte in padella o sulla griglia con altre carni), lo gnocco di pane che ricorda i Knödel tedeschi, gli gnocchi dolci di prugne e albicocche di impronta austriaca, il Gulash a metà strada tra quello ungherese e quello sloveno, le lasagne triestine al papavero che ricordano quelle austriache. Tra i piatti più vicini alla tradizione friulana, l’immancabile frico, che può essere croccante o morbido con le patate, la minestra di rape fermentate e fagioli (iota), il muset o cotechino, lo stinco al forno, gli ottimi cjarsòns (ravioli). E inoltre tanta polenta, che non solo accompagna praticamente tutte pietanze, ma che è anche elaborata in modo particolare, come lo zuf (una specie di farinata). Tra i dolci basta ricordare la Gubana e la sua versione triestina chiamata Presnitz, mentre tra i prodotti tipici, molti formaggi di malga e l’eccezionale prosciutto di San Daniele DOP.
Ma oltre a mangiare bene, in Friuli si beve anche meglio, grazie alla eccellente produzione di vini, da quelli del Collio, al confine con la Slovenia, a quelli di Nimis. E tra questi vini basterà ricordarne due davvero speciali, come il Picolit e il Ramandolo.

LA RICETTA: IL FRICO DI PATATE
Il frico croccante, di solo formaggio, è servito di solito con l’aperitivo o come spuntino. Quello di patate, molto più sostanzioso, può invece fare da secondo piatto o antipasto, accompagnato da insalata verde o di cavolo fresco.

FRICO
Scaldare a fuoco basso 100 g di pancetta o di lardo tagliati a dadini minuti. Unire una cipolla affettata sottile e cuocere a fuoco basso finché diventerà morbida e trasparente. Unire a questo punto 4 grosse patate sbucciate e tagliate a dadini o grattugiate grossolanamente, poi salare, pepare, bagnare con qualche cucchiaio di acqua e cuocere a fuoco moderato per circa 30 minuti, controllando che il composto si asciughi senza bruciare. Lasciare intiepidire per qualche minuto. Intanto affettare sottile 300 g di Montasio DOP stagionato. Mescolare il formaggio agli altri ingredienti intiepiditi e versare il composto in una padella antiaderente del diametro di 18-20 cm. Appiattire il tortino con la paletta e cuocere a fuoco medio per una decina di minuti circa o finché si sarà formata una crostina dorata. Girare il frico e farlo dorare anche dall'altro lato. Servirlo subito, ben caldo.



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