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Asti - Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri: tre Palazzi astigiani per raccontare in immagini una “Festa a Palazzo - I piaceri del ‘700”, in compagnia di Maria Luisa Alberico

Qualche clic aspettando si inizi: 1) Sergio Panza /2) Cavaliere galante /3) Figuranti con Maria Teresa Perosino-Panza

Per “Viaggiare nel Tempo”, basta chiudere gli occhi, affidarsi allo Studio Principessa Valentina, all’abilità di Samantha Panza e alla coreografia dei suoi figuranti, per creare scenari suggestivi del ‘700 astigiano. Ospite della serata Maria Luisa Alberico che con i suoi interventi culturali ha illustrato “Il Salotto delle Preziose: conversazione, cucina e vini” intrattenendo il pubblico con un cocktail di storia, cultura, curiosità e aneddoti che ci hanno “iniziati” ai piaceri del XVIII secolo.

Per un giorno “Le Prezione” e i loro cicisbei hanno fatto tappa ad Asti, passeggiando sulla Piazza San Secondo, nel centro storico, e lungo il centralissimo Corso Vittorio Alfieri, sino a Piazza Roma soffermandosi nei salotti ciarlieri di Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri.

Ma prima di iniziare il viaggio, occorre sapere chi è questa moderna donna del nostro secolo, che indossando simbolicamente gli abiti del ‘700 ci ha accompagnati in un percorso tematico nei -piaceri del gusto, della vista, del tatto, dell’olfatto e dell’udito secondo le usanze barocche-, come annunciava la locandina.

1) La Alberico brinda con il regista Leandro Gangemi / 2) Samantha Panza

Siamo nell’androne del Palazzo Comunale, gli ultimi ritocchi agli abiti, al trucco, alle ricciolute parrucche. Nell’attesa qualche scatto divertente, magari buffo o anacronistico, mi danno l’opportunità di presentarvi Maria Luisa Alberico, giornalista enogastronomica, sommelier, appassionata di cultura del settecento e di quella che la storica Benedetta Craveri definisce la “civiltà della conversazione”. La relatrice ha, virtualmente, indossato i panni di “tessitrice” della trama del percorso salottiero nel settecento.

Attingendo a varie fonti storiche e letterarie, la Alberico ha riassunto notizie, curiosità, aneddoti e informazioni tratte da vari testi, facendo emergere le ragioni culturali e sociali del Settecento, caratterizzato dalle modalità di auto rappresentazione della nobiltà francese in un contesto di accentramento del potere centrale e di progressiva perdita di ruolo politico.

Maria Luisa non ha solo narrato, ma ha interpretato i racconti, come una vera e propria attrice, coinvolgendo con la sua mimica i presenti, sino a meritarsi un finale da applauso per la narrazione storica e culturale, ma anche per “l’interpretazione” degna di una... Duse, o per legarci al ‘700, una Marchesa de Merteuil!
“Signori! Dame e cavalieri...si parte”...


Palazzo Ottolenghi: 1) Maria Luisa Alberico e Silvia Perosino / 2 e 3) Figuranti, cicisbei e dame

La prima tappa è stata a Palazzo Ottolenghi per “I piaceri della vista e dell’udito”.

Nella scenografica cornice del Salone degli Specchi con gli splendidi arredi, i presenti sono stati suggestionati e coinvolti ai -piaceri della vista- dalla magnificenza di cornici dorate, preziosi suppellettili e stupende opere d’arte, mentre i -piaceri dell’udito- sono state le sollazzevoli storie di corte narrate dalla Alberico, che hanno sollecitato l’udito e l’attenzione anche grazie all’intervento delle letture di Silvia Perosino.

L’allestimento faceva rivivere ai visitatori lo sfarzo e l’essenza del Salotto delle Précieuse, il luogo dove belle dame raffinate, esperte nell’intrattenimento “da salotto e non solo...”, si riunivano periodicamente conversando intorno ai temi dell’amore, dell’amicizia, del perfezionamento di sé.

Pettegolezzi raffinati, non ciarlieri blaterare di pettegole intriganti, ipocrite bigotte e acide zitelle non certo single... per scelta.

Peccato che questi salotti “confidenziali” non siano riproposti ai giorni nostri! Ci eviterebbero di sfogliare pettegoli rotocalchi, fare incursioni nei web per sapere gli -affari degli altri- e a noi di scoprire... “di noi” cose che non sapevamo!

La raffinatezza dei costumi, dei modi e del linguaggio creavano un’atmosfera galante e lo scenario dorato delle sale delle “Preziose” diveniva il palcoscenico per proporre agli altri l’immagine di se stessi, o meglio: quello che ritenevano essere più compiacente...

Cicisbei, ambigue figure di cavalier servente per nobili dame solitarie e viziose, in cerca di svaghi appaganti si sono avvicendate nell’intervento della relatrice. Ringalluzziti Conti di Valmont alle prese con Madame Marie de Tourvel parevano riproporre in scena le sollazzevoli storie delle “Relazioni Pericolose”.

Maria Luisa Alberico ha evidenziato come i salotti dell’epoca erano dominati prevalentemente da donne. Donne paragonabili a femministe ante litteram e alle più attuali donne della nostra era, personaggi femminili dalla forte personalità. Libere, indipendenti, autonome, anticonformiste, intellettuali, dominatrici e non dominate! Ma se chiedete alla Alberico qual è la donna più rappresentativa dell’epoca, vi risponderà, tra le tante: Madame de Rambouillet,  Madame de Goffrin, Madame du Deffand, madame de Staël.

Per ricreare l’atmosfera dell’epoca, la relatrice ha coinvolto Silvia Perosino, apprezzata presenza in varie manifestazioni di carattere storico ed artistico. Attrice che ben si è immedesimata nelle parti a lei destinate meritandosi gli applausi finali... anche il mio!

Maria Luisa e Silvia hanno dominato il “salotto” alternandosi tra le letture dell’una e la narrazione dell’altra. Silvia Perosino ha recitato-libri leggendo pagine tratte da Rousseau,  Madame de Staël,  Pietro Verri, Brillat Savarin.

1) Anche Alberico e Perosino a naso in su ad ammirare gli affreschi! / 2) Figuranti

Palazzo Mazzetti:
Dai cibi afrodisiaci, alle bevande -stuzzicanti- nella seconda tappa il salotto di Palazzo Mazzetti si è trasformato in un accogliente salone di intrattenimenti.

Ancora l’interpretazione narrativa di Maria Luisa Alberico ci ha allietati con curiosità e aneddoti sui sapori e i piaceri nel XVIII secolo, dagli aspetti mondani agli intrattenimenti e ai passatempi, dal servizio a tavola alla enogastronomia.

Interessante il confronto tra le vivande del Seicento e la cucina tardo Rinascimentale di Caterina e Maria de’ Medici. Una curiosità è scoprire il gusto che le classi nobili riservavano alle novità: tè, caffè, cioccolato.

Il discorso si è concluso sui peculiari aspetti della vitivinicoltura in Piemonte e sulle varietà delle principali uve coltivate.

Dallo studio condotto dalla Alberico è emerso un interessante trattato di Guglielmino Prato, pubblicato nel 1618: il “Clypeo del gentiluomo”, ossia lo scudo del gentiluomo per la difesa e la cura dei propri beni, in questo caso gli appezzamenti vitati e le tecniche per produrre "perfettissimo vino". Come nella tappa precedente, le letture affidate a Silvia Perosino hanno fatto risaltare le principali varietà di uve e di vini prodotti presso alcune grandi famiglie nobiliari astigiane: la contessa Zenobia Tana di Santena con il Freisa, il Conte Emanuele Osasco dei Cacherano Osasco di Rocca d'Arazzo con il pregiato Barbera, il conte Ambrogio Scarampi del Cairo con i deliziosi Moscatelli, il Conte Giacinto Roero con le uve Renoise, l'Arneis, per concludere con il padrone di casa, il Marchese Giulio Cesare Mazzetti con il "perfettissimo Nebbiolo".

Palazzo Mazzetti è stata anche la splendida cornice per presentare personaggi di prestigio.

Lo sfondo scenografico dei gioielli della mostra “Gioielli Fantasia. Sogni Americani” provenienti dalla Collezione personale di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e la coreografica sala con un rappresentativo quadro di donna, hanno consentito alla fantasia di viaggiare a ritroso nel tempo e ho immaginato la rappresentazione della “continuità del Tempo”: dame e cavalieri dello Studio Principessa Valentina in abiti del ‘700, alle pareti due quadri di donna del ‘900 e quattro personaggi del nostro secolo: Maria Luisa Alberico, Samantha Panza, Silvia Perosino e Leandro Gangemi: quasi a rappresentare un legame, una continuità “salottiera” tra quel passato Settecentesco a confronto con la figura femminile del Novecento, sino a quella dei giorni nostri.

In questa sala, una sorta virtuale di “file temporale”, è stato presentato un bellissimo Video girato nei Palazzi Storici Astesi, dal regista romano Leandro Gangemi, amico di Pasolini.

Ma chi è Leandro Gangemi?

Purtroppo ho il rammarico di non aver avuto il tempo necessario per conoscere questo personaggio, intervistarlo. Mi riprometto di farlo quando tornerà ad Asti!

Un breve incontro ad un evento non bastano per comporre un’intervista. Ma sapete che le mie interviste hanno come base i “Personaggi allo Specchio”, “L’Anima dei VIP” e sono uno scoop dentro la loro anima, per descriverveli come non li avete mai visti, quindi posso farlo anche se il loro cammino si è intrecciato brevemente con il mio. Leandro Gangemi, un uomo che ha persino coinvolto emotivamente la sottoscritta, vedendolo così modesto, gentile, disponibile. Un po’ commossa scorgendolo appoggiato ad una colonna, avrei voluto avvicinarmi e domandargli qualcosa, ho solo osato sorridergli e dire: “Bravo!”. Spesso una parola è troppo poco e due sono troppe. Altre volte mille parole non bastano!

C’è un Leandro Gangemi “regista” molto noto nell’ambiente, un uomo che ha avuto la fortuna di conoscere Pasolini e tanti altri registi che hanno fatto la storia del cinema. E un Gangemi “uomo”, dallo sguardo dolcissimo: sa indubbiamente di essere un personaggio, ma non ostenta superiorità.

Direi persino che si muove quasi in sordina, come temesse di disturbare, ma con quella signorilità nell’avvicinarsi alla gente anche più umile, che appartiene solo ai Grandi personaggi! Quando lo applaudo, gli stringo la mano ringraziandolo per il bellissimo documentario, ma è lui che poi ringrazia me!

In tutti questi anni ho conosciuto moltissimi VIP, personaggi noti, ma tra loro sono pochi quelli disponibili, gentili e pure modesti, come: Paolo Conte, Gerry Scotti, Carla Fracci, Barbara Ronchi della Rocca, Donato Lanati, Gianni dei “Brutos”, Caterina Vertova, Bruno Gambarotta, Renata Tebaldi, ma perchè sono dei Grandi! E Leandro Gangemi è un Grande!

1) Samantha Panza e Gangemi /2)Leandro Gangemi /3) Silvia Perosino

A sorpresa l’inaspettata presenza di Maria Teresa Perosino-Panza, amica da...una vita e Rettrice del Comitato Palio Rione di San Silvestro. E’sempre un gioia ritrovare gli amici e con lei non posso non ricordare quando ero Membro della Commissione Pubblicità e Immagine del Palio di Asti: bei tempi e anni in meno!

Palazzo Alfieri:
Quasi 5 ore di ospitalità nei nobili palazzi astigiani. Il tour nel Tempo sta per finire, tra meno di un’ora scoccherà le mezzanotte e la fiaba finirà.

Il gran finale è previsto a Palazzo Alfieri per il brindisi-virtuale di saluto beneaugurante con vini aromatizzati e le dolcezze di “savor barocco” della tradizione.

Non è mancato uno scenografico e coinvolgente duello all’arma bianca, dove spadaccini del ’700 si sono fronteggiati tra cozzare di lame e un confronto all’ultimo... bicchiere! E invece del sangue scorreva la... sostanza degli acini spremuti! A presentare il duello e il palazzo, è stato l’architetto Benedetto Alfieri impersonato da Sergio Panza storico e affermato conoscitore della città di Asti e tutti hanno brindato con un vino aromatizzato alla moda del ‘700.

Taccio sul mio vergognoso...brindisi astemico, ma voglio brindare anche se virtualmente a chi ha fatto in modo che la giornata fosse sotto l’insegna della bellezza, del savoir-faire, del comportamento dei salotti del ‘700, della cortesia e della disponibilità: Maria Luisa Alberico; Leandro Gangemi; Samantha Panza con Maria Teresa e Sergio Panza, e i figuranti dello “Studio Principessa Valentina”; Silvia Perosino; Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri; e Palazzo Mazzetti con gli amici Andrea Rocco e Cinzia Rainero.

Scusatemi, ma devo correre a cambiarmi d’abito, incipriarmi e imparruccarmi, tra poco nel mio “Salotto delle Preziose” arrivano Madame de Rambouillet, Madame de Goffrin, Madame du Deffand, Madame de Staël: abbiamo tante cose da raccontarci...

Ma vi lascio in compagnia del mio “cicisbeo” che vi delizierà fotograficamente con un riassunto!

Oddio, stanno già arrivando! Ciaooooooooo!

Dopo aver portato Maria Luisa in visita alla bella chiesa di San Secondo, averle deliziato la vista e il gusto assaporando delizie enogastronomiche passeggiando tra i banchetti, aver camminato sino a Piazza Roma e avere percorso le sale di due Palazzi... a me resta un solo rammarico, non essere riuscita a visitare tutto Palazzo Alfieri e aver dato forfeit al primo piano: troppe ore in piedi sono valse la pena, ma i miei arti...non erano d’accordo! Mi riprometto di farlo!

testo Alexander Màscàl - foto Matteo Saraggi e Alexander Màscàl - ASA


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