AZIENDE E PRODOTTI
Crisi frutta: Agrinsieme, i problemi dell’agrumicoltura

A Catania conferenza programmatica di Agrinsieme provinciale per denunciare lo stato di grave difficoltà del comparto. Il coordinatore nazionale Scanavino su come fronteggiare le crisi di mercato e proteggere da nuove emergenze fitosanitarie

Le misure urgenti per superare la crisi dell'ortofrutta e degli agrumi e tutelare le imprese del territorio. Perché "più forte è l'agricoltura, migliore è la Sicilia". Questo il fine della conferenza programmatica che Agrinsieme Catania ha organizzato oggi nella città siciliana e nella quale sono intervenuti il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, oltre a diversi deputati europei, nazionali e regionali e molti sindaci delle Città siciliane. Il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino, in tale occasione, ha presentato il documento stilato, a livello nazionale, da Cia, Confagricoltura, Copagri ed Alleanza delle Cooperative agroalimentari sul comparto agrumicolo.

Agrinsieme Catania ha chiesto alle istituzioni provvedimenti urgenti, per esercitare maggiori e continui controlli coordinati e stabilire rigorose barriere fitosanitarie, capaci di prevenire l'ingresso di nuove pericolose fitopatie e per promuovere sulle maggiori emittenti nazionali il consumo di arance da tavola, in particolare il prodotto da spremuta (arance di pezzatura piccola), e una promozione specifica collegata a un accordo con la Gdo per il consumo di prodotto siciliano, nonché l'avvio di accordi interprofessionali nell'ambito della filiera. Ha quindi invocato misure in tema di moratoria e sospensione dei debiti e sostiene la richiesta della "clausola di salvaguardia" per bloccare le importazioni extracomunitarie, rilanciando così la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e agrumicoli del nostro territorio.

Per Agrinsieme Catania bisognerà, quindi, attuare con interventi concreti il riconoscimento delle condizioni di insularità della Sicilia per eliminare lo svantaggio in termini di costi dei trasporti, eccesso di fiscalità, infrastrutture, investimenti; abbattere gli eccessivi costi di produzione e gli appesantimenti fiscali e burocratici delle aziende agricole, riformare la Bonifica in Sicilia e sospendere l'aumento dei ruoli consortili, ripristinare l'agevolazione sul gasolio agricolo; favorire un piano di ristrutturazione e ammodernamento del settore agrumicolo siciliano, sia dal punto di vista della difesa contro le fitopatie conosciute e nuove, sia dal punto di vista della competitività nei mercati; sostenere le nostre produzioni (seminativi, zootecnia, ortaggi a pieno campo, olivicoltura, agrumi, carciofi) e ridiscutere gli accordi euro-mediterranei.

"Al Governo nazionale e regionale -ha sostenuto Dino Scanavino  per il coordinamento nazionale tra Cia, Confagricoltura, Copagri ed Alleanza delle Cooperative agroalimentari - chiediamo di intervenire con immediatezza a difesa di un'agricoltura vitale e produttiva. Perché attraverso una vera sostenibilità del settore passa il futuro socio-economico del Paese, con il Meridione che, per sua vocazione produttiva, può e deve giocare un ruolo decisivo per la ripresa e lo sviluppo".

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