EVENTI

Boroli Wine Forum 2015

“Il valore della comunicazione”. Locanda del Pilone - Fraz.Madonna di Como (Alba - CN)

“Comunicare il vino” è il tema di quello che ormai tutti considerano il “G8 del vino”, un importante incontro sulla strategia di comunicazione che ha ancora una volta lanciato la propria immagine vitivinicola con l’appuntamento annuale di un evento unico nel panorama italiano.
Un Forum che ha come obiettivo la costruzione di una base informatica da cui è possibile analizzare, discutere, confrontare il settore vitivinicolo, scambiare informazioni e opinioni tra la critica internazionale e gli addetti del settore.
Ancora una volta il Boroli Wine Forum affronta i temi legati al mondo del vino coinvolgendo i produttori e la stampa nazionale ed internazionale in un dibattito di grande interesse perchè “fare mercato” significa far conoscere non solo un vino, un marchio, ma tutto quel mondo che gli ruota attorno, la sua cultura legata alle tradizioni, i nuovi sbocchi, le nuove frontiere.
Una strategia di mercato che deve e vuole promuovere i territori come un patrimonio, e nel centro i grandi produttori, ma anche i piccoli che comunque hanno tante storie da narrare, esperienze da raccontare e che qui si ritrovano annualmente per parlare dei loro vini e del territorio da cui provengono.

Amare il proprio territorio, ma ampliare le visioni su un panorama internazionale, moderno e tecnologico, senza però perdere le proprie tradizioni vitivinicole, le radici storiche della vite!
Il tutto sotto le parole che sono l’identità stessa dei convegni del Boroli Wine Forum: “Fare sistema, per vincere le sfide future”.
L’evento si svolge alla Locanda del Pilone, con un fantasioso connubio tra vini e gastronomia, tra l’arte di fare i vini e quella della cucina.
Pubblico d’elite e stampa internazionale per relatori di fama mondiale, come Margareth Enriquez Presidente e CEO di Krug, una delle più grandi e prestigiose case produttrici di Champagne del mondo, la sede è a Reims nelle Ardenne; Giovanni Geddes da Filicaja, Ceo di Ornellaia, Bolgheri (Livorno); Enrico Viglierchio General Manager di Castello Banfi, Montalcino (Siena); Larry Turley proprietario di Turley Wine Cellars, California; Pierre Godé, Vice Presidente di LV-MH International, e Jean-Robert Pitte, Presidente dell’Acadèmie du vin de France.
Tra gli italiano troviamo Roberto Voerzio delle cantine Voerzio di La Morra (CN) e Pio Boffa delle cantine Pio Cesare di Alba (CN).

Anche quest’anno la Boroli Wine Forum ha coinvolto i produttori e alcuni tra i più noti giornalisti del mondo del vino in un provocante dialogo condotto da Franz Botré editore di “Spirito di Vino” che sottolinea quanto il vino si identifichi con il territorio con cui ha un legame indissolubile e per questo è indispensabile saper comunicare questa simbiosi ai consumatori.
Il “trend”, la tendenza, significa “comunicare a tutti e comunicare bene, per fare export” attraverso trasmissioni dedicate al cibo, ma che ancora troppo poco si parla del vino, pur essendo una componente importante, sia nella cucina che sulla tavola.
Il web è il giornale del futuro e come la tv è un importante e indispensabile punto di riferimento per narrare di vini.

Per Margareth Henriquez Presidente e CEO Krug, la sfida nel mercato dipende dal saper trasmettere delle emozioni al consumatore. E’ il rapporto tra la qualità del prodotto e ciò che esso sa trasmettere, ma occorre anche il senso di responsabilità che il produttore ha verso l’acquirente e questo vuol dire: correttezza, onestà.
Molto importanti sono anche le radici di un marchio, la sua storia e il percorso che ha
compiuto nel corso degli anni sino a giungere a noi.
Far conoscere la storia racchiusa in un sorso conducendo il consumatore a scoprire l’azienda, osservare come nasce quel prodotto che finirà nei loro bicchieri e nel contempo offrire all’acquirente un’esperienza diretta con il prodotto.

Giovanni Geddes da Filicaja, Ceo di Ornellaia, sottolinea come per loro “arte e vino hanno condiviso un legame particolare attraverso la storia” e di come l’azienda abbia deciso di creare “un progetto pluriennale che avvicina il pensiero degli artisti internazionali all’espressività che il vino è capace di donare. Così Ornellaia, vino simbolo della Tenuta, capace di esprimere ogni anno un ‘Carattere’ diverso, lascerà interpretare la propria nuance da artisti internazionali che sappiano rendere visiva e tangibile un’espressione inizialmente fatta di profumi e sensazioni”.

Enrico Viglierchio General Manager di Castello Banfi tratta l’argomento del web e le moderne tecnologie di comunicazione che sono diventate uno strumento essenziale.
L’online consente una rapida comunicazione con il mondo, ma purtroppo è ancora in larga parte off-line, non in linea.
Attraverso internet si relaziona, ci si pubblicizza, ci si fa conoscere e fa business. Aiuta ad accrescere la popolarità e coinvolge i clienti diventando un veicolo divulgativo di informazioni per brand ed etichette. Come afferma Viglierchio: “Il consumatore di oggi vola in pochi secondi da Montalcino a Reims passando per la Napa Valley”.

Per Larry Turley proprietario di Turley Wine Cellars, California: “La comunicazione ha un valore inestimabile”, e aggiunge che comunque la loro migliore strategia di comunicare è il vino stesso.
La loro filosofia è di non imitare nessuno, non voler riprodurre stili e varietà di altri produttori, ma di migliorare il proprio stile producendo vino sempre migliore, raccontando la loro storia, e il loro voler conservare le cultura enologica della California che è unica.

Pierre Godé vice Presidente LVMH International e Jeanne-Robert Pitte Presidente Académie du vin de France, con la loro esperienza in campo internazionale hanno contribuito al dibattito portando la conoscenza in un confronto su quanto avviene su diversi mercati e di come i produttori abbiano compreso il valore della comunicazione per favorire la commercializzazione e identificazione della marca attraverso investimenti, strategie di comunicazione utilizzando tutte le moderne tecniche per una adeguata comunicazione.

A rappresentare il territorio di Langa è intervenuto Pio Boffa di Pio Cesare, spiegando perchè per loro è importante portare i consumatori nel territorio, perchè così possono vedere e provare l’essenza vera della sua terra: “Il nostro territorio comunica da solo con le sue colline, i paesi, l’intrecciarsi dei colli tra di loro, come lingue di terra irregolari, i paesaggi sempre diversi la gente che è la più grande risorsa dei nostri territori”.

Roberto Voerzio sottolinea come in cantina la sua azienda abbia lavorato seguendo gli insegnamenti ereditati, in modo tradizionale e nella totale semplicità e tenendo in considerazione il “terroir”, l’area geografica delimitata dove particolari condizioni naturali, fisiche, chimiche e climatiche consentono di produrre un vino specifico e identificabile attraverso le caratteristiche che sono uniche di questo territorio.

Un dibattito interessante, scambi di strategie comunicative, confronti di ogni tipo enologico e di marketing, hanno coinvolto non solo i giornalisti presenti, ma anche posto le basi, con suggerimenti utili per i produttori locali, di come promuovere un prodotto attraverso la sua storia, la cultura, il paesaggio e un nuovo modo di presentare un’etichetta conducendo non solo i giornalisti, ma anche gli acquirenti a vivere in prima persona le emozioni che sa dare la vite: dalla nascita della barbatella sino a quando... scende riempiendo i calici!
Ma se a presentare un prodotto è un incontro come il Boroli Wine Forum, occorre anche una grande regia e qui tutto era perfetto, dalla scelta degli ospiti-relatori a quella degli invitati e dei giornalisti. Ma in una scenografia occorre anche un bello sfondo e qui entrano in primo piano le belle colline vitate, con le cime su cui svettano i castelli e i tetti delle case che con il loro rossore ravvivano il verde dei vigneti, dei campi, dei boschi.
Non è da meno prendere anche in considerazione l’accoglienza: dalle degustazioni eno-gastronomiche che hanno permesso di assaporare i prodotti, alla presenza di impeccabili hostess che, professionalmente preparate, hanno accolto l’arrivo dei presenti.
Anche queste piccole cose, che pochi sanno vedere e apprezzare, sono pubblicità a favore di un vino che oltre ai suoi profumi e sapori ha molte cose da dare al turista, all’acquirente, sia come territorio con le sue bellezze paesaggistiche, colturali, storiche, folcloristiche e gastronomiche che con l’accoglienza e l’ospitalità...
E tutto questo ce lo insegna il Boroli Wine Forum, ma dietro un grande evento c’è sempre una grande regia che qui ha un nome: Silvano Boroli e il figlio Achille!


di Alexander Màscàl - foto Matteo Saraggi - ASA

 

 


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