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Eataly apre i battenti nel cuore di Asti

Inaugurata il primo dicembre 2009, in via Grandi dove un tempo sorgeva l’albergo-ristorante La Perla, rappresenta la terza sede piemontese, dopo Torino e Pinerolo, (per un investimento di oltre 3 milioni di euro), su cui hanno scommesso quattro giovani imprenditori astigiani. Tre vogliono restare anonimi, il quarto è Luca Zecchin, chef del Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo. Qui si occupa della gestione, in intesa con la società fondata da Oscar Farinetti, l’agenzia si chiama Tuit, scherzando con la pronuncia inglese di “To eat”, “mangiare”.
Al taglio del nastro, eseguito dall’assicuratore Stefano Ferrando e da Luca Zecchin, con la benedizione di rito di don Ottavio Sega, parroco di Montiglio, era presente una folla di curiosi, nonostante l'evento fosse riservato a stampa ed autorità.
Nata sul modello del reparto alimentare dei magazzini Harrods di Londra, dove si possono comprare prodotti gastronomici di alta qualità da consumare a casa od al banco dei ristoranti, a pochi metri dagli scaffali in esposizione, Eataly ha l’ambizione di essere uno dei centri enogastronomici permanenti capace di affiancare la vendita dei cibi alla degustazione, alla attività didattica e culturale, non solo per far apprezzare i prodotti ,ma anche per rendere nota la storia, i sistemi produttivi ed i legami con il territorio.
Si propone in pratica il concept torinese su scala ridotta, con una bottega dedicata a prodotti selezionati di alta qualità ed uno spazio dedicato alle eccellenze enogastronomiche, alle quali sono associati spunti di divulgazione e informazioni didattiche per mettere il cliente in condizione di scegliere in maniera consapevole cosa acquistare e perché.
L’architetto Enrica Narbonne, dello studio “Se-Arch”, ha ristrutturato i due piani della struttura, a due passi da piazza Alfieri e davanti al teatro omonimo. L’allestimento del nuovo piccolo tempio del gusto, le cui dimensioni sono piuttosto ridotte rispetto al colosso torinese, appare essenziale ma funzionale: alle pareti antichi piatti Mondovì realizzati in trompe l'oeil a decorare la parete color vinaccia e, salendo la rampa di scale, prestate dal collezionista Angelo Ferrando, oltre 200 riproduzioni colte dal fotografo milanese Leo Torri, autore anche dei maxi quadri ispirati alla tavola e al cibo che abbelliscono le sale del ristorante.
Il complesso si sviluppa, al piano terra, su circa 320 metri quadrati occupati dal mini market con tutti i prodotti ad esclusione della macelleria (ma alcuni tagli di carne sono confezionati), pescheria e ortofrutta, salumi, formaggi e latticini e pane fresco sfornato all’alba; sugli scaffali le paste, le conserve, lo scatolame, dolci e biscotti e tante altre specialità marchiate “Eataly”; subito accanto si trovano le postazioni con i ristoranti tematici (pesce, carne, verdure, pizza e pasta).
Il primo piano è destinato alle modernissime cucine ed il secondo al ristorante, con una quarantina di posti, aperto solo alla sera e su prenotazione, con spazi per workshop, mostre, eventi gastronomici e culturali.
La cantina appare, dal canto suo, un po’ differente rispetto alle altre della catena: qui saranno privilegiate le etichette astigiane, volendo dare un significativo segnale di attenzione al territorio. Se ne occuperanno 14 dipendenti.
In cucina, lo chef Davide Sproviero, classe 1979, diplomato alla scuola alberghiera di Agliano, proporrà ,con l'aiuto di altri 3 cuochi, agli avventori piatti vicini alla tradizione piemontese:"Ci impegneremo a proporre menù legati al territorio, lavoreremo molto sulla scelta delle materie prime, coinvolgendo i produttori astigiani e presenteremo una scelta di antipasti, primi e secondi che varierà ogni giorno. Inoltre ci avvarremo, appena sarà possibile, della collaborazione del pasticciere Luca Montersino".
"Tuit"è aperto tutti i giorni no stop fino alle 22, eccetto il lunedì. Si mangia "fast" a pranzo dalle 12 e trenta alle 14 e trenta e con più calma alla sera, dalle 20 alle 22 e trenta, nelle salette del piano sopra.
Si spenderanno tra 30 e 40 euro, mentre il piatto «veloce» del pranzo avrà prezzi più contenuti (tra 6 e 15 euro).

Manuela Caracciolo