SCHEDE
Addio palato fino: per gustare il vino ci vuole cervello
I risultati del primo studio mondiale sulle reazioni dell'encefalo
nella
degustazione saranno presentati il 31 maggio 2003 a Siena all'interno
della
XXXVII Settimana dei vini nella tavola rotonda "Sensi diVini"
Solo chi conosce il vino percepisce un vero piacere nel gustarlo e una
forte
soddisfazione emotiva, ne apprezza maggiormente la qualità e lo
descrive in
modo preciso perché riesce ad accedere a funzioni cognitive superiori
Per degustare non serve un palato fino, piuttosto un cervello fino.
Solo chi conosce il vino percepisce un vero piacere nel gustarlo, perché
durante un assaggio "tecnico" vengono coinvolti circuiti cerebrali
differenti, rispetto a un comune bevitore, che permettono l'utilizzazione
di
funzioni cognitive superiori.
La capacità di assaporare gusto e aroma può
essere acquisita, così da
apprezzare in profondità la qualità di ciò che si
beve, percependo
sensazioni che producono una forte soddisfazione emotiva. Infatti solo
nei
sommelier il cervello attiva determinate aree ed esegue particolari
strategie di riconoscimento di tipo analitico.
Questi i risultati ottenuti dalla ricerca del Laboratorio
di neuroimmagini
funzionali dell'Istituto di Ricerca e Cura a carattere Scientifico
Fondazione S.Lucia di Roma, a cura del Dott. Alessandro Castriota Scanderbeg
e dalla Dott.ssa Gisela Hagberg, monitorando il cervello di 7 sommelier
e 7
comuni bevitori durante la degustazione di grandi vini. I soggetti dello
studio sono stati sottoposti ad un esame di risonanza magnetica funzionale
(FMRI) del cervello durante l'assaggio di tre diversi vini alternati con
una
soluzione di acqua e zucchero. I soggetti dovevano degustare il vino,
cercare di identificarlo e rappresentare mentalmente un giudizio critico
su
ciascuno di essi. La FMRI sfrutta le proprietà magnetiche del sangue
che
variano a seconda che sia più o meno ossigenato. Le aree del cervello
più
attive sono quella più ricche di sangue e ossigeno, per questo
vengono
identificate con questo tipo di esame.
In entrambi i gruppi erano attivate le aree primarie e
secondarie del gusto
(insula e corteccia orbitofrontale) ma solo nei sommelier la degustazione
attivava bilateralmente l'ippocampo e l'amigdala e la corteccia prefrontale
sinistra. L'ippocampo gioca un ruolo chiave nei processi di memoria e
l'amigdala in quelli motivazionali ed emozionali in genere, mentre la
corteccia prefrontale è un'area implicata nella pianificazione
e
nell'utilizzo di strategie cognitive. Inoltre è noto che l'emisfero
cerebrale sinistro è coinvolto in compiti linguistici.
L'attivazione prefrontale dell'emisfero cerebrale sinistro
nei sommelier è
quindi in linea con l'ipotesi che solo il cervello dei soggetti esperti
segue strategie di tipo analitico, forse squisitamente linguistiche.
Questa ricerca, insieme a relazioni di scienziati internazionali
sui
meccanismi cerebrali della degustazione e ad un saggio di Heinz Beck,
chef
del ristorante "La Pergola" di Roma sulla preparazione del menù
da un punto
di vista neurologico, vengono pubblicati nel libro "Sensi diVini-
Il segreto
del cervello nella degustazione", Editore Enoteca Italiana, Siena,
che sarà
presentato durante la giornata di apertura della XXXVII Settimana dei
Vini,
nella tavola rotonda che porta lo stesso titolo del libro il 31 maggio
alle
ore 12 presso l'Enoteca italiana- Fortezza Medicea.
Saranno presenti gli autori e scienziati di fama internazionale
che con
contributi vari hanno reso possibile la pubblicazione.
Siena, 28 maggio 2003
per contatti:
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