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SALUTE,
QUALITA', BENESSERE
LA CAFFETTIERA DI QUALITA’ DEVE ESSERE ANCHE SICURA!
Una norma UNI ne stabilisce i requisiti e i metodi
di prova
Gli italiani sono notoriamente grandi consumatori di caffè: secondo
le statistiche, il consumo medio pro-capite (compresi i neonati) è
di 4,5 chilogrammi all’anno (il primato nazionale spetta ai triestini
che ne consumano ben 10 chili). Fare un buon caffè al quale affidiamo
un buon risveglio mattutino o una corroborante pausa durante tutta la
giornata, è un’arte tutta italiana, dove contano la scelta
dei caffè per la miscela, la tostatura, il dosaggio, la qualità
dell‘acqua e, soprattutto, la caffettiera. Che per essere di qualità,
tenuto conto che, normalmente, la macchinetta di uso domestico viene sottoposta
ad elevate pressioni di vapore (da 0,5 a 2,5 bar) deve avere precisi requisiti
di sicurezza. Quali? Quelle descritte nella norma UNI EN 13248:2004 “Articoli
per cottura - Caffettiere per uso domestico con una sorgente di calore
indipendente - Definizioni, requisiti e metodi di prova”.
Ecco alcuni dei requisiti che fanno di una macchinetta per il caffè
di uso domestico un articolo sicuro e di qualità.
Innanzitutto, i materiali: quelli a diretto contatto con acqua e caffè
non devono influire o in qualche modo alterare il gusto del prodotto.
I componenti di chiusura ed i dispositivi di sicurezza (per esempio le
valvole) non devono essere soggetti a corrosione, dilatazione o altre
deformazioni che possano incidere negativamente sul corretto funzionamento
della caffettiera.
La base deve essere piatta e sufficientemente larga da garantirne la stabilità
(tanto più nelle condizioni di pressione cui è sottoposta
durante il suo normale utilizzo); il corpo della caffettiera deve essere
dotato di un manico sicuro e resistente (così come il coperchio,
se presente, deve essere dotato di un pomolo), progettato in modo tale
che non si scaldi eccessivamente quando la caffettiera è sul fuoco.
A questo proposito la norma stabilisce temperature massime consentite,
che variano a seconda del materiale con cui il manico è stato fabbricato
(metallo, legno, ceramica, vetro, pietra, materie plastiche). Se il coperchio
non è separato, ma fissato al corpo della caffettiera, la sua apertura
non deve comprometterne la stabilità.
La valvola di sicurezza deve essere progettata in modo che durante il
suo funzionamento, il getto di vapore non faccia perdere stabilità
alla caffettiera, né, tanto meno, spenga la fiamma dei fornelli.
Altri requisiti di sicurezza riguardano il sistema d’erogazione
del caffè, che deve consentire il passaggio del liquido senza improvvise
fuoriuscite pericolose per l’utilizzatore, e lo stesso contenitore
dell’infuso che deve ovviamente avere una capienza maggiore del
volume di caffè prodotto dalla caffettiera.
Numerose le prove previste per testare la sicurezza e la qualità
della caffettiera: resistenza meccanica alle sollecitazioni, isolamento
termico, resistenza agli urti e alla deformazione dei materiali.
La caffettiera a norma deve riportare, in maniera indelebile, il marchio
del fabbricante e - solo sull’imballaggio - l’indirizzo dello
stesso, il modello e la capacità della macchinetta (in numero di
tazzine).
Le istruzioni per l’uso e la manutenzione del prodotto devono contenere,
tra gli altri, alcuni avvisi di sicurezza, come ad esempio “Non
lasciare i bambini vicini alla caffettiera in funzione” e “Non
utilizzare la caffettiera senza acqua nel bollitore”.
Ufficio Stampa Lenzi Associati
Tel. 02 29537291 – Fax 02 29412394
Gianfranco Lenzi
cellulare 347 7602603 e-mail: gianfranco.lenzi@tiscali.it
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