QUALITA'

Nella “gerla” di Bontagna® i frutti di bosco valtellinesi
Dall’analisi nutrizionale dell’INRAN si attendono, in particolare, buone notizie su fragoline e ciliegie selvatiche di Aprica

Aprica, 30 luglio 2005. Un paio di settimane fa, in una cella frigorifera mobile reduce nientemeno che da un viaggio sull’Annapurna, sono partite da Aprica (SO), prendendo la via di Roma, un chilogrammo di profumatissime fragoline di bosco e, alcuni giorni più tardi, altrettante ciliegine, selvatiche ma dolcissime.
Non si è trattato dell’omaggio di qualche paziente raccoglitore locale a un lontano e fortunato ghiottone amante dei frutti di bosco, bensì d’uno dei tasselli del Progetto Bontagna® di IMONT – Istituto Nazionale per la Ricerca scientifica e tecnologica sulla Montagna, ente ministeriale che ha l'obiettivo di coordinare e promuovere l'attività di studio e di ricerca nel settore della montagna, in collaborazione con regioni, enti locali, istituti e centri interessati europei e internazionali.
Il Progetto è finalizzato alla promozione dell'eredità alimentare della Montagna Italiana attraverso la valorizzazione dell’eccellenza nel settore agro-alimentare e lo sviluppo delle tradizioni nazionali montane. Tale campagna di promozione ha come obiettivo quello di sostenere i produttori del settore e le loro attività antiche e artigianali, fornendo loro opportunità di mercato e occasioni di notorietà, in un'ottica non assistenzialistica.
L’IMONT, principale referente del progetto Bontagna, è affiancato dall’INRAN – Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, coordinatore della parte scientifica, che ha le competenze per la valutazione della qualità degli alimenti in base all’analisi del contenuto in nutrienti e non nutrienti, delle singole molecole bioattive, sulle caratteristiche organolettiche e per la valutazione dello stato di nutrizione.
Collabora per dare visibilità al progetto e ai prodotti Bontagna (es. attraverso il portale www.montagna.org) e fornisce supporto dal punto di vista logistico e organizzativo (es. durante la spedizione K2 2004) il Comitato Ev-K²-CNR, di cui fa parte tra gli altri la dr.sa Sara Sottocornola.
La presentazione dei risultati delle analisi nutrizionali delle fragoline e delle ciliegine di Aprica, che per la cronaca sono state raccolte pazientemente e con grande sprezzo del “pericolo ortiche e rovi” da Dino Negri, è prevista per il prossimo autunno presso il "Salone di Bontagna" a Norcia.

IL PROGETTO BONTAGNA®

Premessa
Premessa generale del Progetto sono i vantaggi della biodiversità, la quale non contribuisce soltanto in maniera diretta alla diversità alimentare della dieta, ma può anche incrementare la sicurezza alimentare salvaguardando gli ecosistemi. Il 75% della diversità genetica di coltivazioni agricole a livello mondiale è scomparsa nel ventesimo secolo a causa delle varietà e specie introdotte, che hanno sostituito le tradizionali. Circa 10.000 specie di piante sono state usate per la coltivazione agricola e utilizzate per l’alimentazione umana, mentre non più di 120 specie coltivate forniscono oggi più del 90% degli alimenti destinati all’alimentazione umana.
La biodiversità agricola sta diminuendo nei Paesi europei, portando ad una potenziale perdita di diversità nutrizionale e probabilmente di qualità nutrizionale della dieta. Studi sul bilancio dietetico e salute indicano che una maggiore diversità alimentare potrebbe essere associata ad una ridotta incidenza e mortalità per malattie degenerative (cancro e malattie cardiovascolari). Alcuni autori indicano che in un arco di tempo pari ad una settimana almeno venti e probabilmente anche trenta tipi di alimenti nutrizionalmente diversi sono richiesti per assicurare un ottima salute per il consumatore.

Il Progetto in sintesi
Dal punto di vista operativo, il Progetto Bontagna si caratterizza, da un lato per un intento storico, culturale e antropologico, che riguarda la promozione della cultura italiana negli aspetti dell’alimentazione e delle tradizioni montane. Dall'altro ha uno scopo scientifico: quello di valutare la qualità nutrizionali e organolettiche di prodotti locali ottenuti in aree geografiche a diverse quote (montagna) rispetto allo stesso tipo di prodotto ottenuto in aree geografiche di bassa quota.
Un altro obiettivo del progetto è quello di valutare l’impatto del consumo abituale dei prodotti locali sullo stato di nutrizione della popolazione di montagna o vivente in quota a confronto con un gruppo di popolazione con alimentazione tradizionale. Ciò origina dall’ipotesi che i prodotti agro-alimentari tradizionali della montagna italiana affondino le radici del loro sviluppo nella funzionalità allo stile di vita delle genti montane e costituiscano quindi un’ottima base nutrizionale per la dieta, soprattutto di che vive o soggiorna in quota.
In quest'ottica, l’aumento delle conoscenze scientifiche sui potenziali effetti benefici di prodotti locali tipici, sia di origine vegetale sia animale, potrebbe portare a risultati molto importanti sotto molti punti di vista:
- la valorizzazione dei prodotti;
- la salute del consumatore;
- la possibilità di considerare il prodotto locale come plus per l’azienda agrituristica;
- la disponibilità, per l’industria o l’artigianato, di informazioni utili su prodotti tipici che possano incrementare l’offerta sui mercati nazionali e internazionali.

Comunicazione e Ricerca scientifica – Stato di avanzamento
Il presupposto per la realizzazione del Progetto Bontagna è stata l'individuazione di una lista di prodotti agroalimentari montani, elaborati/coltivati in aree ristrette, orfani di qualsiasi tutela, che sono e saranno oggetto delle ricerche scientifiche e della campagna di valorizzazione condotta nel triennio in corso.
Durante il periodo sin qui trascorso dall'avvio del Progetto, l’IMONT si è occupata di condurre il Censimento del Prodotto Alimentare Tradizionale della Montagna Italiana (PATMI), che ha lo scopo di giungere alla pubblicazione di un "registro dinamico" del Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Montagna italiana, nel quale per ogni prodotto sia definita la rintracciabilità storica e delle materie prime. Tali prodotti saranno contraddistinti dal logo "Bontagna", che verrà attribuito dall'IMONT ad ogni articolo a seguito della valutazione di una Commissione tecnico-scientifica appositamente costituita per lo scopo.
Il marchio Bontagna vuole essere prerogativa e segnale efficace al consumatore di qualità elevata del prodotto e di un'imprenditoria qualificata, in totale sinergia con le risorse turistico-ambientali e capace di far nascere sistemi economici redditizi e autosostenibili.
Una delle prime occasioni di visibilità per il Progetto Bontagna, sia dal punto di vista scientifico che comunicativo, è stata fornita dalla spedizione K2 2004- Cinquant'anni dopo, un Progetto Speciale del Comitato Ev-K2-CNR di natura scientifico-alpinistica nato per celebrare il cinquantesimo della conquista italiana del K2.
La spedizione, svoltasi tra aprile e agosto 2004, ha rappresentato un'opportunità ideale per lo svolgimento di ricerche scientifiche sull'alimentazione in alta quota ed è risultata strategica dal punto di vista della comunicazione del marchio Bontagna, dato che è stata oggetto di un'intensa attività di promozione ed ha avuto grande attenzione da parte di stampa e televisione, sia italiane sia internazionali.
In occasione del Progetto K2 2004, l’INRAN ha definito il programma nutrizionale basato sull’adozione di prodotti tipici italiani, in particolare di origine montana, per gli alpinisti e gli scienziati che hanno preso parte alla spedizione. Gli alimenti Bontagna hanno svolto una funzione accessoria e sussidiaria al regime dietetico messo a punto dall’INRAN: dall'elenco dei prodotti individuato a seguito del censimento, sono state selezionate alcune eccellenze che sono andate a formare la "Gerla di Bontagna", ossia l'insieme di prodotti che sono stati oggetto di ricerca scientifica e sperimentazione nel corso del Progetto K2 2004. Durante i quattro mesi di spedizione, gli scienziati e gli alpinisti hanno avuto a disposizione una ventina di prodotti agroalimentari (insaccati, formaggi, farine, mieli, conserve, dolci) provenienti dalle montagne italiane, a cui le comunità di origine riconoscono alte valenze funzionali, oltre che simboliche.
Il Comitato Ev-K²-CNR collabora al Progetto Bontagna continuando a fornire visibilità al Progetto sui mezzi di comunicazione e fornendo supporto logistico e organizzativo per le ricerche scientifiche sull'alimentazione in alta quota.

Durante il 2005, la ricerca scientifica, già attivata, si articolerà in diverse azioni di studio integrando competenze scientifiche diverse, al fine di valutare la qualità dei prodotti includendo aspetti nutrizionali, organolettici e salutistici.
L'attenzione sarà rivolta all'analisi di alimenti montani prodotti e consumati da popolazioni locali piuttosto che da popolazioni che vivono alle basse quote. Più precisamente, prodotti ottenuti a diverse altitudini verranno messi a confronto con lo stesso tipo di prodotto ottenuto a basse quote.
I prodotti che verranno utilizzati come modelli di studio saranno selezionati dall'IMONT all'interno della lista dei prodotti Bontagna individuati con il Censimento PATMI. Per ognuno di essi l’INRAN condurrà uno studio analitico delle caratteristiche nutrizionali e verrà compilata una scheda di produzione. Tali schede verranno affiancate a quelle di tipo antropologico-culturale di cui si occupa l'IMONT nell'ambito del Censimento PATMI e insieme andranno a comporre una parte importante dell'output del progetto Bontagna.
Su tale elenco di prodotti verranno condotte una serie dei ricerche scientifiche coordinate dall’INRAN. Il profilo organolettico dei prodotti selezionati verrà definito attraverso metodi strumentali e sensoriali. La qualità nutrizionale ed aspetti salutistici degli alimenti, verranno studiati:
- analizzando la caratterizzazione della composizione in nutrienti e non;
- identificando e quantificando alcune molecole naturali ad azione antiossidante (carotenoidi, acido ascorbico, vitamina A, tocoferolo) e componenti minori (polifenoli) negli alimenti;
- conducendo studi in vitro sulla capacità antiossidante totale ed ex vivo, sull'efficienza antiossidante di estratti di alimenti ottenuti da diversi ambienti di produzione.
La valutazione dello stato di nutrizione in differenti popolazioni verrà condotta attraverso un confronto tra un gruppo tipico di popolazione vivente ad alta quota con abitudini alimentari basati su consumo di prodotti locali e gruppi che vivono a basse quota, con consumi di prodotti “importati”. A tal fine verrà effettuato uno screening della popolazione per valutare le caratteristiche delle abitudini alimentari.
In base ai risultati delle abitudini alimentari:
- saranno selezionati soggetti adulti (30-40 anni) di ambo i sessi non fumatori;
- sarà effettuata visita medica, indagine antropometrica nutrizionale
- sarà condotta una valutazione dei consumi alimentari tramite record alimentare di 3 giorni;
- verrà portata a termine una valutazione di indicatori biochimici di stato di nutrizione: su tutti i soggetti verrà effettuato un prelievo ematico a digiuno. Sui campioni verrà valutata la capacità antiossidante totale, SOD, GPx, vitamina A, vitamina E, carotenoidi, alcune molecole fenoliche. Infine verrà valutato colesterolo totale, HDL colesterolo, LDL colesterolo, trigliceridi. Tutte le misure verranno eseguite mediante tecniche normalmente utilizzate nel nostro laboratorio ( kit, HPLC).
Le osservazioni nutrizionali elaborate dagli istituti scientifici e scaturite dall'adozione "istintiva" di questi prodotti (scelta che accoglie la validità di argomentazioni empiriche vecchie di secoli e le legge in chiave antropologica) sono e saranno oggetto di studi atti a dimostrare gli eventuali vantaggi competitivi dell'ambiente montano, rispetto alle medesime colture o forme di allevamento attestate in pianura.
Nell'ambito della attività di promozione delle relazioni con i Paesi Himalayani a cui partecipa il Comitato Ev-K2-CNR, sotto l'egida del Ministero degli Affari Esteri, aventi come obiettivo lo sviluppo delle regioni montane dell'Hindu-Kush-Karakorum-Himalaya, si è avviata un'iniziativa pilota per il gemellaggio dei prodotti tradizionali della montagna italiana con quelli locali provenienti dalla Valle del Khumbu, ai piedi dell'Everest (Nepal).
Nell'ambito di tale iniziativa pilota sono in programma degli studi storico-antropologici e delle analisi nutrizionali-organolettiche sui prodotti della montagna himalayana, replicando il modello adottato per quelli italiani; saranno inoltre svolte delle ricerche orientate a valutare il confronto tra prodotti italiani e nepalesi in relazione allo stato di nutrizione, lo stato di salute e lo stile di vita di campioni differenti di popolazione. Un gemellaggio simbolico tra le montagne della Terra.
Alcuni dei Prodotti Bontagna vengono regolarmente utilizzati presso la il Laboratorio-Osservatorio Piramide dell'Everest (Nepal).

Antonio Stefanini


PRODOTTI PROVENIENTI DALLA VALTELLINA

Fragole di Aprica Analisi nutrizionale in corso (INRAN)
Ciliege selvatiche di Aprica Analisi nutrizionale in corso (INRAN)
Grano saraceno
(farina, pizzoccheri) Analisi nutrizionale in corso (INRAN)
(Prodotto della utilizzato durante la spedizione K2 2004)
Slinzighe (Prodotto utilizzato durante la spedizione K2 2004)


Un primo elenco di prodotti Bontagna provenienti dalla Valtellina è quello sopra indicato.
I primi tre prodotti sono quelli di cui sono in corso le analisi nutrizionali descritte nel Progetto Bontagna 2005.
Il grano saraceno (sottoforma di farina e pizzoccheri) e le slinzighe facevano parte della Gerla di Bontagna, ossia dei prodotti utilizzati dalla spedizione alpinistica K2 2004 - 50 Cinquant'anni dopo.

I prodotti "Bontagna", ossia quelli selezionati dall'IMONT per il Progetto tra il 2004 e il 2005, sono però più di 400. Nella selezione rientrano sicuramente altri prodotti valtellinesi e dei prodotti generici di montagna (es. il timo) che possono essere trovati anche in Valtellina. Per conoscerne l'elenco in dettaglio contattare l'IMONT (Tel. 06/68192366).
(cfr. sito: http://www.inrm.it/cgi-bin/LARICERCAcgi/laricerca_destra.asp?lericerche_id=93)

Prodotti Selezionati per l'Analisi Nutrizionale INRAN (2005)


VALTELLINA
? Grano Saraceno
? Fragole di Aprica
? Ciliegie Selvatiche di Aprica


VENETO
? Patata di Rotzo
? Sedano di Rubbio
? Lamponi della Foresta del Consiglio


PIEMONTE
? Patata Val Belbo
? Pera madernassa
? Ciliegie di Chialamaberto


ABRUZZO
? Mele Limoncelle
? Carote Rosse Altopiano del Fucino


CALABRIA
? Cicoria di pascolo
? Fragole Mara des Bois
? Cipolla Gioiella di Colfiorito