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Il Senato dice No ai trucioli
Soddisfazione dell'Associazione nazionale Citta' del Vino per la presa di posizione di Palazzo Madama contro il finto invecchiamento del vino. La mozione un chiaro segnale per Bruxelles.

L'Associazione nazionale Citta' del Vino, esprime la sua soddisfazione per l'approvazione al Senato, nella serata di ieri, della mozione sulle 'nuove pratiche enologiche'. Un chiaro segnale per Bruxelles, come ha sottolineato la stessa promotrice, la senatrice verde Loredana De Petris, capogruppo della commissione Agricoltura di Palazzo Madama. Una scelta di campo sottoscritta da 70 senatori di maggioranza e opposizione e per la quale lo stesso governo ha espresso in Aula il suo parere favorevole. Un documento, scaturito anche dalle audizioni dei giorni scorsi con Citta' del Vino e le altre componenti sociali, che impegna il Paese nella difesa del patrimonio vitivinicolo e produttivo italiano - basato sulla biodiversita' come sulla specificita' delle tecniche produttive - dall'uso dei trucioli per l'invecchiamento 'artificioso' dei vini. Oltre alla questione dei chips nel vino, i senatori hanno colto l'occasione per sviluppare un primo dibattito sui contenuti della riforma dell'organizzazione comune di mercato del vino proposta dalla Commissione europea. Di seguito alla notizia stampa sul dibattito in Senato e' allegato il testo della mozione approvata.

Uff. Stampa
Ass. nazionale Città del Vino
0577/353144


Il Senato della Repubblica -
Premesso che

- il 15 settembre 2005 è stato sottoscritto fra Unione europea e Stati Uniti un pre-accordo commerciale in merito alle esportazioni dei vini, concernente fra l’altro la circolazione sul territorio comunitario dei prodotti ottenuti con le cosiddette ‘nuove pratiche enologiche’, ad oggi interdette ai produttori europei;

- fra le pratiche enologiche oggetto del pre-accordo risulta compresa l’aggiunta di trucioli di legno nei mosti per simulare l’invecchiamento tradizionale e l’affinamento dei vini nelle botti di rovere;

- l’utilizzo dei trucioli consente di procurare rapidamente, con bassi costi di produzione, alcune note aromatiche tipiche dei vini di qualità, senza peraltro attivare quei processi di micro-ossigenazione naturale derivanti dalla permanenza nelle botti, così rilevanti nella definizione delle qualità organolettiche del vino di pregio;

- non esiste attualmente alcun metodo accreditato di analisi che consenta a chi dovrebbe operare i controlli di distinguere con certezza il vino maturato nelle botti di rovere da quello ottenuto con l’aggiunta di truciolato;

- in assenza di chiare indicazioni in etichetta e di metodiche ufficiali di controllo, l’utilizzo dei trucioli di legno nei processi enologici può costituire pertanto un inganno per i consumatori ed una forma di concorrenza sleale per i produttori vinicoli europei;

- il prestigio internazionale dei vini italiani si fonda oggi, in primo luogo, sul forte legame col territorio e con le tradizioni enologiche locali e potrà essere mantenuto solo valorizzando la specificità di questo percorso che ha richiesto forti investimenti sulla qualità e non inseguendo modelli produttivi incentrati sui bassi costi e sulla standardizzazione;


considerato inoltre che

- il 12 maggio scorso i servizi tecnici competenti della Commissione europea si sono espressi favorevolmente rispetto all’ipotesi di utilizzazione dell’invecchiamento artificiale con truciolati di legno anche sul territorio comunitario, in attesa della definizione in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio delle modalità di etichettatura;

IMPEGNA il GOVERNO

- ad adoperarsi in tutte le sedi comunitarie affinchè sia difeso il percorso qualitativo ed il lavoro dei produttori vinicoli europei, impedendo l’introduzione di pratiche enologiche estranee alla tradizione e tendenti all’omologazione verso il basso dei gusti e dei prodotti ed affinchè siano comunque adottate chiare modalità di etichettatura che consentano ai consumatori di scegliere consapevolmente;

- a sostenere lo sviluppo e la valorizzazione del comparto vitivinicolo nazionale, anche adottando quanto prima la riforma di settore per i vini a denominazione d’origine.

Sen. Loredana De Petris


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