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GLI STATI GENERALI DEL VINO E I CAPRICCI DI COLDIRETTI

Abbiamo riportato le settimane passate delle assemblee delle tre principali associazioni agricole italiane, Coldiretti, Confagri e Cia durante le quali erano state poste direttamente al Ministro De Castro le preoccupazioni e le aspettative di ognuna di Loro. Abbiamo altresì riportato come da parte di Coldiretti ci fosse stata una certa nostalgia per il recente passato mentre ampie aperture, speranze e consensi fossero stati espressi dalle altre due.

Ebbene, questa differenza di vedute si è subito concretizzata. Coldiretti non si è presentata alla riunione degli “Stati generali” della filiera vitivinicola convocata dal Ministro De Castro per sentire le opinioni sulla ipotesi di riforma fatta dalla Commissione Europea.

Diverse sono le voci a margine della mancata partecipazione. Pare che Coldiretti volesse concorrere direttamente all’organizzazione dell’evento mettendosi così in mostra; ma il Ministro seguita a dimostrare che per Lui tutte le parti coinvolte hanno la stessa importanza e che sarà Lui a dirigere la concertazione.

Circa il risultato dell’incontro al quale hanno contribuito Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital, Confagricoltura, Assoenologi, Cia, Unione Italiana Vini, Federvini, Anca-Legaccoop e Federdoc lo sintetizziamo con quanto esposto da Giuseppe Martelli direttore Assoenologi: siamo in piena globalizzazione e non bisogna aver paura dei cambiamenti che dovranno esserci. Prevedere una estirpazione guidata per togliere dal mercato quello che il mercato non vuole. Via la distillazione di crisi e via gli aiuti all’arricchimento : difendiamo il patrimonio viticolo ma solo se rende. Pratiche enologiche: non consentire che si ottenga in cantina quello che non è reso possibile dal vigneto ed il riferimento è a quanto succede nel Nord Europa. Impedire la vinificazione di mosti provenienti da Paesi terzi perché vanificherebbe l’azione di estirpazione.


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