LUOGHI

QUANTO L'UNIONE FA... L'OBERTENGO

Che il Piemonte non sia solo terra di vini ma anche di buon cibo lo si è visto in occasione della presentazione della ricerca "Obertengo, qualità e passione: dieci anni di crescita in qualità e immagine dei Colli Tortonesi", dove ad affiancare il "Nettare di Bacco" è stata l'Unione Albergatori e Ristoratori Valli Curone, Grue e Ossona che ha fatto da... contorno alla presentazione deliziando gli ospiti con l'ottima cucina tortonese. Il "Consorzio Piemonte Obertengo" nasce nel 1999 grazie all'unione di diciassette aziende vitivinicole che puntano allo stesso traguardo: ottenere la migliore qualità per conquistare il mercato e promuovere l'immagine del territorio delle valli Curone, Grue ed Ossona.
Siamo in Piemonte, nel territorio di Tortona, in provincia di Alessandria dove il "Consorzio Piemonte Obertengo" opera per tutelare, promuovere, organizzare e incentivare le attività di produzione e commercializzazione del settore enologico riuscendo a commercializzare un milione di bottiglie prodotte dalle aziende consorziate che dalle iniziali diciassette sono nel frattempo divenute ventiquattro, a cui si è aggiunta la presenza di alcuni produttori inseriti sulle principali Guide del settore.

La tappa odierna vede una presenza ormai nota nell'alessandrino: di successo in successo ecco un'altra occasione che segna il traguardo della S.H.E. Nadia Biancato Comunica che si occupa della ricerca basandosi sulle più note Guide italiane e straniere e ne crea un quadro riassuntivo che vede la viticoltura locale balzare ai primi posti e passare dall'unica azienda vitivinicola già affermata al momento della costituzione del Consorzio alla più ampia globalizzazione che include anche le altre aziende che alle origini erano pressoché... sconosciute.
L'assegnazione dei tre bicchieri al "Bigolla" Colli Tortonesi Barbera 1998 dell'Azienda Vigneti Massa spinge ancor più gli altri viticoltori a migliorare la qualità e alla riscoperta del "Timorasso" un vitino autoctono che è l'identificazione di questo territorio.
Nel 1999 Slow Food Gambero Rosso premia altri due produttori: oggi sono quarantasette e la presenza di alcuni sulla storica guida di Veronelli completa la carrellata di successi passando dalle iniziali tre presenze a cinquantanove.
Dal 2002 i vini che raggiungono il punteggio tra gli 80 e i 90 centesimi, che li giudica "buoni e di ottima qualità", sono 42 mentre nel 2008 quelli con punteggio superiore agli 80 centesimi sono ben 154.

Ottima presentazione in una giornata densa di deliziose sorprese enogastronomiche è stato l'abbinamento dei vini del "Consorzio Piemonte Obertengo" con la cucina degli chef dell'Unione Albergatori e Ristoratori Valli Curone, Grue e Ossona.
In quest'epoca in cui la cucina italiana è soffocata dall'eccessiva "creatività" che nulla ha della nostra tradizione e della nostra cultura a tavola, esistono ancora uomini che continuano a portare avanti la storia delle nostre genti. Sono quei ristoranti che del detto "Territorio, Tradizione, Tipicità: le Tre T della Qualità", ne fanno un prezioso connubio tra i prodotti territoriali e le tradizioni che ci riconducono alle origini della cultura contadina e della gastronomia che non ricercano la "creatività" in estrose esibizioni anacronistiche che portano nei nostri piatti quelle stranezze che non appartengono certo alla nostra terra!
Niente esibizionismo fuori luogo con bistecche... di struzzo, cus cus esotico o gelato alla papaia ma "Insalatina di cappone con frittatine aromatiche" abbinate al vino Timorasso, "Risotto ai pistilli di zafferano con ragù di coniglio alla Croatina" (vino Croatina), "Controfiletto di manzo con patate Quarantine sotto brace" abbinato alla Barbera (dei Colli Tortonesi) e la "Torta di carote con crema e gelato al Moscato" abbinato al delizioso Muscatè (Moscato dei Colli Tortonesi).
Gli ottimi vini e l'ottimo cibo, ma soprattutto in perfetto rispetto della tradizione culinaria italiana e gli abbinamenti vino, cucina, tradizioni e territorio magistralmente giostrato dalla fervida mente di Nadia Biancato non possono che essere un'altra carta vincente per la promozione del territorio.


di Alexander Màscàl
foto Matteo Saraggi