FATTI E PERSONE

La Baccheide ricorda Vincenzo Buonassisi

Al Matarel di Milano una serata dedicata al grande gastronomo

All'ossobuco, vanto della cucina ambrosiana, Vincenzo Buonassisi ha dedicato uno dei suoi memorabili articoli : ossobuco, mattatore milanese. L'indimenticabile giornalista, che per 12 anni ha proposto le sue ricette alla televisione nella rubrica "Almanacco del giorno dopo"; ha raccolto il codice di una cucina che appartiene alla nostra tavola di tutti i giorni nella serie di sei volumi del "Cuciniere italiano" ; ha pubblicato numerosi testi fra i quali le due edizioni del "Codice della pasta" ed il " grande libro della polenta, può essere considerato a pieno merito fra le persone che hanno fatto grande Milano, dove ha respirato a pieni polmoni la milanesità come l'hanno respirata Marco ed Elide, oriundi trevisani, che hanno arricchito le nostre contrade della loro arte gastronomica. Nel quartiere sviluppatosi a macchia d'olio attorno alla Basilica di San Simpliciano, sul Corso di Porta Com’asina, si trovava un'osteria rilevata da Marco e Elide nel 1953 che nel giro di pochi anni l'hanno trasformata nel ristorante tipico basato soprattutto su cucina milanese: al Matarel in via Laura Mantegazza 2, dove i soci della Baccheide hanno ricordato Vincenzo Buonassisi, socio della Baccheide dal 1976, con una cena ispirata ai suoi scritti e con la partecipazione dei sodali della Sodalitas Ossorum Foratorum.



Al centro Anna Pesenti Buonassisi prepara il resentin con Giovanni
Staccotti, Presidente Baccheide e Vicepresidente ASA

La lista delle vivande, ispirata all'articolo di Vincenzo Buonassisi, proponeva una fetta di salame friulano tagliata rigorosamente a mano; il pasticcio di polenta e gorgonzola con sopra una nevicata di tartufo; il risotto alla milanese che fa piatto unico con l'ossobuco e una poverissima torta di pane che pure è entusiasmante. Piatti eccellenti in corretto abbinamento a tutto pasto con il Vino Taras Primitivo del Salento dell'amico di sempre Albano Carrisi. La cena si è conclusa con la Grappa Alexandra di Bottega nobilitata nel resentin secondo l'aulica ricetta: bere quattro quinti di caffè e versare nella tazzina un cucchiaio di grappa per sciacquare (resentaa) la tazzina e poi bere il tutto.

Giovanni Staccotti