FATTI E PERSONE

GUERRA APERTA TRA LE VETRINE DEL CIBO
La Fiera Parma cita in giudizio quella di Milano


Tra gli addetti ai lavori se ne paventò subito lo scontro. Scontro che di fatto è avvenuto a suon di carte bollate. Il vecchio adagio dei “due galli nel pollaio”… con quel che segue, è sempre valido. Specie se il pollaio è ricco, sostanzioso e trendy. Quindi: la Fiera Parma, ovvero Cibus ha citato in giudizio la Fiera di Milano per l'attività promozionale a sostegno di TuttoFood, da leggersi come la nuova fiera dell'agroalimentare. Sollecita la decisione: il Tribunale ha ordinato all’Ente Fiera milanese di sospendere "la diffusione del materiale pubblicitario". Notizia che si è potuta leggere, tra l’altro, anche sul Il Sole 24 Ore quotidiano di Confindustria che precisa che la comparazione delle parti è stata fissata per il 25 maggio. Difficile strappare oggi alle imprese espositrici nazionali e straniere commenti ed eventuali preferenze, sia di natura economica sia logistica, tra le due “piazze” specie a conclusione di una riuscita edizione della rassegna parmigiana. Indubbiamente riuscita ad eccezione del mai risolto problema della viabilità e l’indecentemente squallido allestimento infrastrutturale della sala stampa più adatta ad una sagra che ad una mostra di spessore internazionale qual è Cibus. Un fatto è certo, malgrado queste sgradevoli insufficienze, il management di Fiera Parma non sta con le mani in mano e ragiona in termini strategici cercando e proponendo alleanze con altre importanti omologhe entità. E’ ormai nota la partnership con Vinitaly ribadita ufficialmente durante questa edizione di Cibus, mentre si continua a sussurrare una concreta alleanza con la maggior mostra alimentare d’Europa, l’Anguga di Colonia che vanta al suo attivo 6.600 espositori di 101 Paesi.(g.c.)